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    Termina progetto Provincia Cosenza contro gioco d'azzardo

     

     

    Termina progetto Provincia Cosenza contro gioco d'azzardo

    04 giu 13 Conferenza stampa conclusiva stamani della Provincia di Cosenza sul Progetto "Gioco d'azzardo, nuova emergenza sociale". All'incontro hanno preso parte, oltre al vice presidente e assessore provinciale alle Politiche sociali Mimmo Bevacqua (il presidente Mario Oliverio era assente per concomitanti impegni istituzionali), anche il vicario del Questore Mario Lanzaro, il tenente colonnello dei carabinieri Alberto Fontanella, don Enzo Gabrieli in rappresentanza dell'arcivescovo di Cosenza-Bisignano, don Clemente Caruso e don Vincenzo Miceli della diocesi di Rossano-Cariati, don Mario Aluise della Diocesi di Lungro, Rossella Gaudio in rappresentanza dell'Ufficio scolastico Provinciale, un rappresentante della cooperativa sociale "Promidea", partner del progetto e i rappresentanti della federazione dell'Associazione antiracket e antiusura. In apertura dei lavori è stato proiettato un breve cortometraggio intitolato "Banco vince sempre" realizzato da Promidea che racconta la breve parabola discendente che può assumere la vita di un giocatore patologico e le gravi implicazioni che il gioco ha sulla sua famiglia. Il corto avrà il compito di promuovere, attraverso una programmazione capillare sulla rete e sulle emittenti televisive, il numero verde 800960140 istituito dalla Provincia all'inizio di quest'anno, proprio per ricordare a tutti quelli che si trovano in condizioni di difficoltà che è possibile richiedere l'aiuto di chi può indirizzare verso soluzioni possibili. Dalla sua istituzione ad oggi, al numero verde sono pervenute 53 richieste di assistenza: 52 da uomini e solo 1 da una donna. Tutti i casi segnalati riguardano persone tra i 30 ed i 50 anni. A chiamare sono stati, il più delle volte, i familiari dei giocatori patologici, che hanno chiesto informazioni e consigli per l'individuazione di centri per il trattamento e la cura della patologia; la possibilità di accedere ad apposite misure di sostegno economico per le famiglie in difficoltà a causa del fenomeno (a volte anche per le sole spese di cura e trattamento del soggetto interessato); i comportamenti da adottare e le azioni da intraprendere (soprattutto a tutela dei beni e del patrimonio familiare). L'ultima attività che ha caratterizzato l'intervento sperimentale per l'individuazione di percorsi a sostegno dei giocatori d'azzardo patologici e delle loro famiglie sono stati gli incontri realizzati nelle scuole medie superiori della provincia di Cosenza che proseguiranno anche il prossimo anno e "che hanno fatto emergere in tutta la sua gravità - ha detto, tra l'altro, Bevacqua - un fenomeno che si configura come una vera e propria emergenza sociale e che va molto al di là delle cifre fornite da Libera secondo cui in Calabria il numero dei dipendenti dal gioco d'azzardo sarebbe stimato in circa 20 mila dei quali quasi 7 mila solo nella nostra provincia". Tutti gli intervenuti hanno espresso plauso ed apprezzamento per l'impegno di Bevacqua e dell'intera Amministrazione provinciale di Cosenza che, fra le istituzioni italiane, è stata una delle prime ad occuparsi di questo grave fenomeno e hanno chiesto che l'intervento possa ripetersi e proseguire anche l'anno prossimo.

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