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    Calata del 1.3% la spesa sanitaria in Calabria

     

     

    Calata del 1.3% la spesa sanitaria in Calabria

    03 giu 13 La spesa sanitaria in Calabria, nel periodo 2010-2012, ha subito una flessione dell'1,3%. Il dato emerge da un'analisi della Ragioneria generale dello Stato sulle misure di contenimento nel settore pubblicata dal Corriere della Sera. Dall'analisi emerge che la flessione, nello stesso periodo, a livello nazionale, è stata dello 0,2%. La Calabria è la quarta regione per flessione della spesa sanitaria. In Calabria, secondo la stessa analisi, la variazione nel periodo 2002-2006 è stata del +4,2% e nel periodo 2006-2010 del +3,5%.

    Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti - informa una nota dell'Ufficio stampa della Giunta regionale - commenta il rapporto della Ragioneria generale dello Stato pubblicato oggi sul Corriere della Sera che "conferma, per quanto riguarda la nostra regione, che la gestione commissariale della sanità sta producendo risultati notevoli". "Come mostrano i grafici - prosegue - l'azione di contenimento della spesa che abbiamo attuato non è una percentuale minima se si considera l'operazione straordinaria che siamo stati chiamati ad affrontare appena eletti. La spesa in Calabria tra il 2002 ed il 2006 è aumentata del 4,2%, tra il 2006 ed il 2010 del 3,5%. Nel periodo compreso tra il 2010 ed il 2012, che corrisponde alla nostra gestione amministrativa, è diminuita dell'1,3%. C'é da aggiungere, per far capire la difficoltà in cui ci siamo trovati ad operare, che abbiamo trovato una voragine nei conti della sanità con una situazione contabile fantasma, che oggi finalmente, trova certezze e risposte estremamente positive. Con la crisi economica, per noi, appena insediati, non è stato facile avviare un'opera di risanamento drastica ma il senso di responsabilità che ci ha guidato fino ad ora e che continuerà fino al risanamento totale é questo e i risultati si vedono". "Come regione - aggiunge Scopelliti - siamo in controtendenza anche nella spesa pro-capite nella farmaceutica che è gradualmente scesa dai 275 euro del 2009, anno della sottoscrizione del Piano di Rientro, ai 268 euro per il 2010, per poi ridursi ai 231,2 euro del 2011 e arrivare ai 163 euro nel periodo gennaio-settembre 2012 così come illustra il rapporto dell'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali. Infine il recentissimo sblocco di 411 milioni dal Consiglio dei Ministri è un ulteriore premio che incoraggia ancor di più il lavoro che stiamo facendo giorno dopo giorno insieme a tutta la squadra commissariale ed il dipartimento salute". "Le criticità - conclude - non mancano ma le affrontiamo con senso di responsabilità verso la nostra gente, è il segnale che la Calabria sta ripartendo verso la giusta direzione".

    "Confortano e spingono a proseguire in questo senso i dati cristallizzati nell'analisi effettuata dalla Ragioneria generale dello Stato che segnalano la Calabria come la quarta regione italiana per riduzione della spesa sanitaria". Così il presidente della Commissione Sanità del consiglio regionale, Salvatore Pacenza, circa i dati pubblicati dal Corriera della sera sulle misure di contenimento adottate nel settore sanità in Calabria. "Come ho più volte avuto modo di sottolineare - aggiunge - i numeri sono dalla parte dell'azione commissariale che sta man mano adottando tutti i provvedimenti previsti dal Piano di rientro e al contempo rispettando le indicazione fornite dal tavolo Massicci. Così facendo nel periodo 2010-2012 le casse della Regione hanno subito una flessione dell'1,3% rispetto la spesa sanitaria. Un risultato certamente encomiabile se considerato che la variazione di spesa nel periodo 2002-2006 era aumentata invece del +4,2% e nel periodo 2006-2010 del +3,5%. E' importante proseguire in questo solco per riportare il prima possibile a normalità il settore e quindi offrire ai cittadini un servizio sanitario degno di quelle regioni italiane verso cui si registrano i picchi d'emigrazione sanitaria". "Vorrei sottolineare - prosegue Pacenza - che questo è il secondo segnale positivo che arriva nel settore sanità nel giro di pochi giorno dopo che il consiglio dei ministri ha sbloccato 411 milioni di euro alla Calabria derivanti dall'anticipo sulle spettanze per il Servizio sanitario nazionale concesso dal governo in favore delle Regioni. Questo a testimonianza che l'azione commissariale stava adempiendo in quella che nel 2009 sembrava un'impresa: ricoprire quella voragine che costituiva il disavanzo nel settore sanità. Un'opera di risanamento così drastica, connotata da una vera e propria ridisegnazione dell'intero sistema calabrese, ha comportato certamente qualche piccola incomprensione da parte di cittadini e sindacati, ma la stabilizzazione dei nuovi assetti sta man mano producendo i suoi effetti. Anni di sprechi e scelte scellerate non potevano certo sparire così, magari passando sulla lavagna dei bilanci della Regione un cancellino su quella voce che indicava 1,4 miliardi di euro di disavanzo". "L'invito ai cittadini è per tanto quello - conclude - di tenere duro perché questa parentesi commissariale possa concludersi al più presto e la Regione tornare a programmare serenamente la rete dei servizi sanitari in Calabria".

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