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    E' calabrese il presunto autore dell'agguato a Musy a Torino

     

     

    E' un professionista calabrese il presunto autore dell'agguato a Musy a Torino

    30 gen 13 Si chiama Francesco Furchi ha 50 anni ed è calabrese di Ricadi, in provincia di Vibo, l'uomo fermato questa notte dalla questura di Torino con l'accusa di essere l'autore dell'agguato ad Alberto Musy, esponente Udc colpito da sei colpi di pistola calibro 38 il 21 marzo del 2012 ed ancora in coma. Gli investigatori di Torino lo hanno interrogato a lungo nel corso della notte. L'uomo lavora in uno studio professionale poco distante dalla casa di Musy nel cui cortile avvenne l'attentato. Non è ancora confermato, tuttavia, se il fermato sia la stessa persona interrogata nella notte o che si sia tratto di una supertestimone. L'inchiesta, condotta dalla Squadra Mobile, è stata coordinata dal pm Roberto Furlan.

    Malore per arrestato. Francesco Furchì, è stato colto da un malessere nel pomeriggio all'interno del carcere torinese delle Vallette. I medici dell'ospedale Maria Vittoria, dove è stato trasportato per accertamenti clinici, hanno però escluso patologie cardiache e coronariche. Poi il presunto attentatore é stato condotto nuovamente nel penitenziario.

    I moventi dell'agguato: Sono principalmente tre i moventi - secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori - ad armare la mano di Francesco Furchì contro Alberto Musy'. Il mancato appoggio di Musy a un concorso per cattedra universitaria a Palermo;la mancata nomina a cariche comunali dopo che Furchì si era impegnato nella campagna elettorale a sostegno di Musy nel 2011;il mancato impegno di Musy nel reperire investitori che Furchì cercava per le sue attività. L'indagato viveva come un torto tutte le tre vicende.

    Interessi in Arenaways. Tra i moventi che hanno spinto Francesco Furchì a sparare ad Alberto Musy ce n'é uno legato alle vicende della società ferroviaria Arenaways. Secondo la ricostruzione degli investigatori, Furchì avrebbe voluto partecipare al salvataggio di Arenaways nella fase del fallimento, nel 2011. Secono quanto ricostruito dagli inquirenti, Furchì prese contatti con Giuseppe Arena e stava lavorando alla costituzione di una cordata di imprenditori. Per questa ragione aveva chiesto aiuto a Musy che, tuttavia, non riuscì o non volle metterlo in contatto con ulteriori investitori. Questo alimentò, sempre per gli inquirenti, l'astio di Furchì nei confronti del capogruppo dell'Udc.

    Si dichiara innocente.Una breve dichiarazione spontanea in cui si è professato innocente: così la notte scorsa Francesco Furchì, l'uomo fermato per il tentato omicidio di Alberto Musy, si è rivolto al pm Roberto Furlan durante l'interrogatorio. Alle domande degli inquirenti, che gli hanno elencato i numerosi indizi raccolti a suo carico, ha invece preferito non rispondere.

    Candidato con Musy. Furchi era stato candidato alle elezioni comunali di Torino nella stessa coalizione che sosteneva Alberto Musy. Il movente dell'agguato, però, non è da ricercare in contrasti all'interno dell'Udc: il fermato avrebbe maturato diversi motivi di risentimento nei confronti dell'avvocato. Furchi è il Presidente dell'Associazione culturale Magna Grecia Millenium, nelle ultime elezioni comunali a Torino era candidato nella lista Alleanza per Torino, cHe sosteneva la candidatura a sindaco di Musy. Alle Comunali del 2011 Francesco Furchì ottenne 57 voti, 8/o nella lista 'Alleanza per l'Italià che raccolse 3.113 preferenze, lo 0,78% totale. L'associazione Magna Graecia Millenium, con sede nel centro di Torino, è stata costituita per promuovere la cultura, il turismo ed i prodotti tipici delle regioni Calabria Puglia Sicilia e Basilicata.

    PG Caselli: Furchi gravemente indiziato. E' gravemente indiziato dell'agguato ad Alberto Musy l'uomo fermato oggi. Lo ha detto, in conferenza stampa, il procuratore Giancarlo Caselli. L' accusa nei confronti di Francesco Furchì è di tentato omicidio con premeditazione per motivi abbietti "Vi sono indizi gravi, convergenti e concordanti - ha dichiarato Caselli - Per noi prove ampiamente sufficienti per il fermo".

    Indole violenta. Persona di indole violenta e vendicativa che aveva contatti con persone con precedenti di polizia: è il profilo che danno gli investigatori di Francesco Furchì, fermato per l'agguato al consigliere Udc, Alberto Musy. "L'indagine - ha detto il procuratore Giancarlo Caselli - è stata lunga, paziente, faticosa, analitica. Senza esagerazione é stata un'indagine mastodontica, gigantesca, un setacciamento incredibile di una serie di figure gravitanti nell'orbita della vittima. Abbiamo impegnato le migliori risorse della procura e della polizia, spendendo un tempo infinito. E' stato come il lavoro dei cercatori d'oro, che setacciano quantità incredibili di sabbia e di acqua per individuare un qualche granello". Ad aver portato all'identificazione di Furchì due consulenze tecniche del Politecnico di Torino. Una ha esaminato le sequenze ottenute con le telecamere disseminate lungo il percorso compiuto dall'attentatore prima di raggiungere la casa di via Barbaroux, ricostruendo altezza, larghezza spalle e ogni altro dato utile per l'identificazione del soggetto. La comparazione tra i dati ottenuti e quelli di Furchì è superiore al 90%, per alcuni tratti anche del 99%. La consulenza sulla camminata e la postura dell'attentatore e quelle di Furchì ha evidenziato caratteristiche fisiche uguali, peculiarità che derivano da malformazioni fisiche.

    La moglie di Musy ringrazia gli investigatori. "Sono riconoscente agli investigatori per il proficuo lavoro svolto nel corso di questi lunghi mesi". Angelica, moglie di Alberto Musy, commenta così la notizia del fermo del presunto autore dell'agguato in cui il marito è stato ferito lo scorso anno. "Adesso aspetto ulteriori sviluppi dall'inchiesta
    Vorrei incontrare l'attentatore. "Vorrei incontrare l'uomo che ha sparato a mio marito e ha cambiato le nostre vite". Lo avrebbe confidato ad amici Angelica D'Auvare, la moglie di Alberto Musy, dopo avere appreso del fermo dell'imprenditore accusato di avere ferito gravemente il consigliere comunale dell'Udc. Nei mesi scorsi la signora Musy aveva rivolto un appello pubblico ad aiutare gli investigatori ad individuare "chi ha compiuto quel gesto orrendo"

    L'attentato un anno fa a Torino. Alberto Musy, avvocato, esponente dell'Udc, venne gravemente ferito il 21 marzo dell'anno scorso con sei colpi di pistola calibro 38. Uno sconosciuto, ripreso dalle telecamere, con un casco integrale bianco da motociclista sul capo e un soprabito scuro, si presentò al portone della palazzina di via Barbaroux, nel cuore vecchio di Torino, dove abitava Musy con la moglie Angelica Corporandi d'Auvare e le quattro figlie. Lo sconosciuto s'apposta nel cortile e quando Musy rientra dall'aver accompagnato le bambine a scuola, s'avvicina, scambia con lui poche battute, poi spara. Non lo colpisce subito, ma dopo un inseguimento nel cortile della palazzina. Una volta raggiunto lo scopo, quando vede Musy a terra, il sicario se ne va. Prima di entrare in coma, l'avvocato fa in tempo a dire a un vicino di casa: "é stato un uomo di 40 anni...". Musy è ancora adesso ricoverato in una casa di cura riabilitativa, ma non ha più ripreso conoscenza.

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