NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Tratta di donne e traffico d'armi tra Rosarno e la Slovacchia, 5 arresti

     

     

    Tratta di donne e traffico d'armi tra Rosarno e la Slovacchia, 5 arresti. Compravano armi con prostituzione

    28 gen 13 Un'operazione della Squadra mobile di Reggio Calabria è in corso per l'arresto di cinque presunti componenti di un'organizzazione transnazionale, operante tra Slovacchia e Piana di Gioia Tauro, dedita al traffico internazionale di armi, alla tratta di donne dall'est europeo costrette poi a prostituirsi ed al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Gli arresti, eseguiti nella zona di Rosarno, sono giunti a conclusione di un'inchiesta della procura di Palmi.

    Inchiesta nata dopo rivolta. L'inchiesta della Procura della Repubblica di Palmi che ha portato all'arresto di cinque persone accusate di far parte di un'organizzazione dedita al traffico di armi ed alla tratta di donne con la Slovacchia da avviare alla prostituzione è una delle indagini avviate all'indomani della rivolta di Rosarno del gennaio 2010, quando gli immigrati provenienti dall'Africa si ribellarono alle loro condizioni di vita provocando la controreazione degli abitanti della zona. L'inchiesta di oggi, tuttavia, non è legata a quei fatti prendendo in esame lo sfruttamento di donne di paesi dell'Est europeo, dai quali giungevano anche armi sulla cui destinazione sono ancora in corso indagini. Durante l'attività, la squadra mobile di Reggio Calabria aveva bloccato, allo svincolo di Vibo Valentia dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria, due corriere slovacchi trovati con una pistola calibro 9x19 munita di silenziatore. I due sono già stati condannati in primo grado a quattro anni ed otto mesi di reclusione.

    Compravano armi con profitti prostituzione. Impiegavano i proventi della prostituzione per acquistare armi in Slovacchia da rivendere sulla piazza della piana di Gioia Tauro. E' quanto é emerso dall'inchiesta coordinata dalla Procura di Palmi e condotta dalla squadra mobile di Reggio Calabria che ha sgominato un'organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione, all'introduzione e alla vendita di armi ed al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'inchiesta ha portato il gip ad emettere cinque ordinanze di custodia cautelare, su richiesta del procuratore di Palmi Giuseppe Creazzo e dei pm Antonio D'Amato e Francesco Ponzetta, nei confronti di due pachistani, uno slovacco e due calabresi. Gli arrestati sono Abbas Nazar, di 53 anni, pachistano, residente a Joppolo (Vibo Valentia); Sher Ahmed (37), pachistano, residente a Rolo (Reggio Emilia); Giuseppe Cotroneo (40), di San Ferdinando, ritenuto dagli inquirenti vicino alla cosca di 'ndrangheta Bellocco di Rosarno, e Carmelo Preiti (40), nato negli Stati Uniti e residente a Joppolo dove gestisce un albergo. Preiti e' stato posto agli arresti domiciliari. Si è reso irreperibile, invece, Karol Dudek (41), slovacco, domiciliato a Rosarno. Dalle indagini sarebbe emersa la responsabilità di Dudek e di Cotroneo nell'introduzione di armi, quasi sempre pistole con relativo munizionamento, che venivano importate dalla Slovacchia e che la polizia sospetta venissero cedute ad ambienti criminali di San Ferdinando e di Rosarno. Secondo l'accusa, inoltre, da almeno quattro anni Dudek e Preiti erano dediti allo sfruttamento della prostituzione di donne reclutate in Slovacchia con la promessa di un lavoro legale e poi costrette a prostituirsi tra Rosarno e San Ferdinando ma anche all'interno dell'albergo di Joppolo di proprietà di Preiti. La polizia ha anche accertato la partecipazione di Abbas e di Sher, e di altri soggetti italiani e pachistani in corso di identificazione ad un'associazione che si occupava del favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Dudek viene ricercato anche dall'Interpol e gli inquirenti ritengono che possa essersi nascosto nel suo paese d'origine. L'inchiesta, come hanno sostenuto stamane nel corso di una conferenza stampa il procuratore Creazzo, il questore Guido Longo ed il capo della squadra mobile, Gennaro Semeraro, non si é affatto conclusa ma continuerà per identificare altri presunti componenti l'organizzazione. La Procura di Palmi ha trasmesso alcuni atti alla Dda di Catanzaro, che provvederà a coordinare e approfondire altre tipologie di indagini.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore