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    A Ferramonti di Tarsia la Giornata della Momoria in Calabria

     

    Il campo di Ferramonti di Tarsia

     

    A Ferramonti di Tarsia la Giornata della Momoria in Calabria

    27 gen 13 Centinaia di giovani ma anche famiglie e rappresentanti istituzioni si sono ritrovati nel campo d'internamento di Ferramonti di Tarsia, nel cosentino, per partecipare alla cerimonia per il giorno della memoria. Il campo d'internamento di Ferramonti di Tarsia, fu aperto il 20 giugno del 1940 ed oltre agli ebrei, dall'autunno del '41, vi furono internati anche prigionieri politici. Con i suoi 160 mila metri quadrati di estensione, fu il piu' grande campo di internamento italiano con 92 baracche dove vissero centinaia e centinaia di persone. La punta massima di 2.700 internati fu raggiunta nell'estate del '43. Il campo fu il primo ad essere liberato dagli Alleati (14 settembre 1943), ma l'ultimo ad essere lasciato (dicembre '45). Grazie anche alla giornata di sole le persone giunte a Ferramonti hanno potuto il campo per poi partecipare alla cerimonia organizzata dal Comune di Tarsia. Numerosi anche i sindaci di tutta la Calabria che hanno partecipato all' iniziativa. Tantissimi studenti erano accompagnati dagli insegnanti che hanno avuto modo di illustrare la storia del campo d'internamento calabrese. Il Prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, ha consegnato delle medaglie ai reduci della seconda guerra mondiale. "Come ogni anno - ha detto il sindaco di Tarsia, Antonio Scaglione - abbiamo celebrato la giornata della memoria con la presenza di tantissimi giovani. Le nostre iniziative sono iniziate il 25 gennaio e si concluderanno il 29. Ferramonti è per noi il luogo della storia e della cultura e intendiamo trasmettere alle nuove generazioni quanto avvenne in questi luoghi".

    "Contro ogni forma di razzismo, discriminazione, emarginazione, onoriamo il giorno della memoria che ogni anno si celebra per ricordare le vittime della Shoah e della violenza contro uomini, donne e bambini resi martiri da un folle e cieco odio razziale". Lo afferma in una nota il Presidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco Talarico. "Abbiamo il dovere - aggiunge - di non dimenticare il periodo più drammatico della storia dell'Europa e di promuovere, cominciando dalle istituzioni, dalle scuole e dalle famiglie, una cultura che si opponga a ogni forma di persecuzione per motivi di razza, religione, nazionalità, opinioni politiche o appartenenza ad un determinato gruppo sociale. E dobbiamo farlo rendendo anzitutto omaggio ai tanti uomini e donne che, in circostanze straordinarie, si fecero eroi e si opposero alla negazione dell'umanità. In Calabria abbiamo testimonianze di questo coraggio e umanità, di cui si distinsero alcuni uomini, come il maresciallo della pubblica sicurezza Gaetano Marrari che da responsabile del campo di concentramento per ebrei di Ferramonti di Tarsia, rifiutò gli ordini che riceveva e operò con alto senso del dovere umano, rischiando di persona e scontrandosi con i suoi superiori". "Il suo nome - prosegue Talarico - oggi è su un albero della via dei Giusti a Gerusalemme e la sua memoria vive nei cuori dei discendenti di quegli uomini da lui salvati in un angolo sperduto di Calabria. Il giorno della memoria ci deve aiutare a tenere vivo il tema della persecuzione in tutti i luoghi del mondo dove si lotta in difesa della libertà religiosa e dei diritti umani e renderci più consapevoli della necessità che si diffonda una cultura di pace, di convivenza, di dialogo e di rifiuto dei fondamentalismo e della violenza".

    "Impossibile dimenticare la tragedia della Shoah, lo sterminio di milioni di esseri umani, la follia del nazismo". Cosi il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, parlando a Vibo Valentia davanti a una platea di giovani del partito. "Eppure - ha aggiunto nella nostra Europa, nata proprio per reagire a quel dramma, assistiamo al proliferare di movimenti di chiaro stampo antisemita, razzista e neonazista. E' quindi ancor più importante oggi ricordare, rinnovare lo sdegno per quell'orrore, trasmettere ai giovani la memoria".

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