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    Apertura anno giudiziario a Catanzaro

     

     

    Apertura anno giudiziario a Catanzaro: allarme carceri, lotta a zona grigia ndrangheta

    26 gen 13 Il presidente della Corte d'appello di Catanzaro, Gianfranco Migliaccio, ed il procuratore generale, Santi Consolo, hanno lanciato l'allarme sugli organici dei magistrati che devono essere adeguati a fronteggiare la lotta alla 'ndrangheta che e' diventata una "emergenza nazionale". La cerimonia d'inaugurazione dell'anno giudiziario é stata l'occasione per fare il punto sull'attività svolta nell'ultimo anno, ma anche per guardare al futuro con la speranza che la situazione generale della giustizia migliori. Ad aprire la cerimonia è stato il presidente Migliaccio, il quale ha voluto ricordare come nel distretto della Corte d'appello di Catanzaro ci sia un elevato numero di procedimenti per il delitto di associazione mafiosa. "Ci sono legami - ha detto - fra gli apparati criminali veri e propri e la cosiddetta zona grigia della 'ndrangheta. E per zona grigia mi riferisco ai ceti produttivi e agli apparati professionali, tra i quali, in primo luogo, quelli operanti nel settore della giustizia e della finanza, quali avvocati, periti e medico-legali e commercialisti, che sono in collegamento con i sodalizi criminali. Si e' in presenza, quindi, di un fenomeno profondamente radicato che, nonostante l'impegno delle Procure della Repubblica e delle forze dell'ordine, continua a seminare lacrime e lutto". Non è certo migliore la situazione per quanto riguarda gli altri reati. Nell'ultimo anno c'é stato, infatti, un incremento dei reati di natura sessuale e di quelli persecutori, come l'usura, ma anche delle violazioni contro la pubblica amministrazione. A tutto questo poi si aggiungono le morti e gli infortuni sul lavoro. Sul fronte degli omicidi la provincia di Vibo Valentia si aggiudica la maglia nera perché il numero degli episodi è sempre allarmante. Una provincia dove è ancora endemica la violenza personale come "strumento - ha detto Migliaccio - di soluzione di conflitti". Ma a fronte di questa situazione molto allarmante le piante organiche di tutti gli uffici del distretto sono "assolutamente inadeguate - ha rilevato Migliaccio - sia in relazione al numero dei magistrati che a quello del personale amministrativo". E' stata poi la volta del rappresentante del Consiglio superiore della Magistratura, Gabriele Fiorentino, che ha ricordato la situazione in cui versa, in Italia, la giustizia civile, in cui il "sistema dell'appello non consente di dare risposte". A rappresentare il Ministero della Giustizia c'era Salvatore Vitello, fino a pochi mesi fa Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, che nel suo intervento ha sottolineato la "drammaticità della situazione delle carceri. Va comunque segnalato - ha aggiunto - che non siamo all'anno zero e che si registra un lieve miglioramento". La gran parte dell'intervento di Vitello è stato dedicato alla proposta del Ministero per quanto riguarda la riforma delle piante organiche. Ed è stato proprio sul fronte delle piante organiche che il procuratore generale, Santi Consolo, ha incentrato il suo discorso. "Dissento in modo profondo - ha detto - dalla proposta ministeriale della riforma delle piante organiche, che penalizza fortemente il Distretto della Corte d'appello di Catanzaro. L'intero Distretto, infatti, subirà una riduzione di 35 unità. La 'ndrangheta non e' un problema locale ma nazionale ed è per questo motivo che serve implementare gli organici e non certamente ridurli. Ai tribunali, infatti, deve essere assegnato un numero sufficiente di giudici se vogliamo concretamente combattere la criminalità organizzata"

    Loatta a zona grigia. ''Nel distretto della Corte d'appello di Catanzaro c'é un elevato numero di procedimenti per il delitto di associazione mafiosa. Ci sono legami fra gli apparati criminali veri e propri e la cosiddetta zona grigia della 'ndrangheta''. Lo ha detto il Presidente della Corte d'appello di Catanzaro, Gianfranco Migliaccio, nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. "E per zona grigia - ha aggiunto Migliaccio - mi riferisco ai ceti produttivi e agli apparati professionali, tra i quali, in primo luogo, quelli operanti nel settore della giustizia e della finanza, quali avvocati, periti e medico-legali e commercialisti, che sono in collegamento con i sodalizi criminali. Si è in presenza, quindi, di un fenomeno profondamente radicato che, nonostante l'impegno delle Procure della Repubblica e delle forze dell'ordine, continua a seminare lacrime e lutto". Il Procuratore generale, Santi Consolo, ha espresso, da parte sua, "profondo dissenso per la proposta ministeriale della riforma delle piante organiche. La 'ndrangheta non e' un problema locale ma nazionale ma è sempre in Calabria che trova i suoi collegamenti perché è qui che ci sono i legami di sangue. E' per questo motivo che è necessario garantire un adeguato numero di magistrati". I vari interventi che si sono susseguiti nel corso della cerimonia sono stati tradotti nel linguaggio dei segni.

    Allarme carceri: "La situazione igienico-sanitaria nelle carceri del distretto della Corte d'appello di Catanzaro è grave ed allarmante". Lo ha detto il presidente della Corte d'appello di Catanzaro, Gianfranco Migliaccio, nel corso del suo intervento per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. "Negli otto istituti del distretto - ha aggiunto - sono detenute 2.168 persone, con una percentuale di sovraffollamento pari al 53% a Castrovillari; 158% a Catanzaro; 5% a Paola; 58% a Cosenza; 157% a Lamezia Terme; 91% a Rossano; 104% a Vibo Valentia; per un totale medio complessivo del 78%. I ristretti della Casa circondariale di Catanzaro continuano a lamentare le condizioni di disagio per sovraffollamento e per le precarie condizioni igieniche". "Al sovraffollamento è conseguita, peraltro - ha detto ancora Migliaccio - l'impossibilità di collocare adeguatamente detenuti che andrebbero ospitati in cella singola o isolati per motivi di salute. Situazione che ha dato luogo, fra l'altro, ad un suicidio e vari scioperi della fame".

    In aumento delitti a Vibo. E' Vibo Valentia la provincia del distretto della Corte d'appello di Catanzaro che si aggiudica il primato degli omicidi volontari. E' quanto emerge dalla relazione del presidente della Corte d'appello, Gianfranco Migliaccio, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. "Sono sempre allarmanti - afferma Migliaccio - i dati relativi agli omicidi volontari. Il Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, in particolare, ha segnalato che 'ancora una volta si mantiene elevatissimo il numero dei fatti di sangue che caratterizzano in negativo il circondario di Vibo Valentia. Il dato quantitativo, ben 32 fra omicidi volontari, tentati o consumati, conferma quelli degli anni precedenti, che rendono, anche tenuto conto dei numerosissimi procedimenti per reati ai danni delle persone, il circondario di Vibo Valentia come il piu' insanguinato dell'intera Calabrià". "Accanto alla tipologia degli omicidi mafiosi - prosegue - si collocano tutti quei numerosissimi fatti di sangue collocabili all'interno dei conflitti interpersonali. Tali reati riflettono una società in cui e ancora endemica la violenza interpersonale, come strumento di soluzione di conflitti".

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