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    Centrale del "falso d'autore" scoperta a Lamezia. Duplicati Guttuso, Fantuzzi, Schifano

     

     

    Centrale del "falso d'autore" scoperta dal NTPC a Lamezia. Duplicati Guttuso, Fantuzzi, Schifano ecc

    18 gen 13 Una centrale del falso d'autore e 232 dipinti abilmente contraffatti di artisti contemporanei come Renato Guttuso, Eliano Fantuzzi, Mario Schifano, Sergio Scatizzi, Enotrio Pugliese, sono stati sequestrati dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza. Le opere, realizzate da T.T., di Lamezia Terme, del valore di 800 mila euro, venivano commercializzate in tutta Italia con falsi certificati di autenticità realizzati a Lamezia. autenticità Le indagini, avviate alla fine del 2011, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme nella persona del Sostituto Procuratore Dr.ssa Rossana Esposito. L’attività repressiva sul territorio di Lamezia Terme (CZ) ha consentito tra l’altro di localizzare e sequestrare una vera e propria centrale del falso, ove venivano confezionate le false opere ed i falsi documenti di originalità.

    Scoperta grazie a firma photoshoppata. C'erano centinaia di quadri e litografie firmate da artisti contemporanei tra i più quotati nel laboratorio scoperto nel centro di Lamezia Terme dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza. Le opere, 232 quelle individuate, sono copie fedelmente riprodotte da T.T., un artista lametino di 72 anni, specializzato nella realizzazione di falsi da mettere in vendita sui siti d'aste online, che è stato denunciato. Tramite il "nickname" Ginestra (che dà anche il nome all'operazione condotta oggi) l'uomo fissava una base d'asta a prezzi irrisori e riusciva a piazzare le croste in tutta Italia, grazie alla piattaforma web, per un giro d'affari potenziale che ammonta a circa 800 mila euro. I costi d'acquisto contenuti hanno rappresentato un incentivo alla vendita e un deterrente alla denuncia per gli acquirenti che in buona fede venivano in possesso dei falsi. Le firme apposte sulle tele sono state copiate dalle originali mediante l'utilizzo di uno scanner di ottima qualità, ed i quadri presentavano anche certificati di autenticità falsificati e il timbro di una casa d'arte milanese risultata inesistente. A mettere i carabinieri sulle piste del falsario, però, sono state proprio le firme, non tutte apposte nel punto della tela utilizzato normalmente dall'artista. I militari, dopo avere localizzato la centrale del falsario, hanno seguito le piste informatiche giungendo in nove diverse regioni d'Italia. La collaborazione delle fondazioni di riferimento degli autori e delle gallerie ha fornito ulteriori indicazioni utili per le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme. L'"artista" è stato denunciato per falsificazione, contraffazione e truffa. I quadri trovati da privati saranno restituiti agli acquirenti in seguito all'apposizione di una dicitura che accerterà la non originalità dell'opera.

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