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    Il Crati rompe gli argini a Sibari, allagati gli scavi. Neve sulla A3

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    Il Crati rompe gli argini a Sibari, allagati gli scavi. Sindaco chiede aiuto

    18 gen 13 Le abbondanti piogge di questi giorni hanno provocato l'esondazione del fiume Crati, nel cosentino, al confine tra Cassano Ionio e Corigliano, provocando l'allagamento degli scavi archeologici di Sibari in cui si trovano reperti risalenti al 400 a.C.. Si tratta di scavi che, oltre a portare alla luce reperti riferibili alle tre città sovrapposte, Sybaris, Thurii e Copia, hanno restituito testimonianze rilevanti per la conoscenza dell'assetto urbanistico e dell'organizzazione socio-politica ed economica della colonia latina di Copia. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno messo in sicurezza la zona.

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    Sindaco Cassano chiede aiuto. "Chiediamo aiuto a tutti coloro che possono intervenire per salvare la storia di Sibari". E' l'appello che lancia il sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso, dopo l'esondazione del fiume Crati che ha provocato l'allagamento del parco archeologico di Sibari dove si trovano reperti archeologici risalenti al 720 a.C, riferibili alle città di Sybaris , Thurii e Copia. "Quanto sta accadendo a Sibari in queste ore - sostiene Papasso - è di una gravità eccezionale. Abbiamo bisogno di interventi urgenti e concreti per evitare definitivamente che l'immenso patrimonio archeologico di valore inestimabile custodito nel parco archeologico sibarita possa subire danni irreparabili. Se ciò dovesse accadere sarebbe una vera e propria sciagura per l'intera umanità".

    Mobilitata la Provincia di Cosenza. "La Provincia segue con particolare attenzione la situazione creatasi nell'area del parco archeologico di Sibari, allagata in seguito all'esondazione del fiume Crati. Mentre è attiva una unità di intervento coordinata dal dirigente del settore Protezione Civile Francesco Basta, nella giornata si sono stabiliti contatti tra il presidente Mario Oliverio, il Prefetto Cannizzaro ed il sindaco di Cassano Gianni Papasso. "Il sito archeologico di Sibari - afferma Oliverio - è un bene di inestimabile valore e bisogna assumere tutte le misure necessarie per evitare che venga danneggiato irreparabilmente. Anche questa vicenda induce ad una riflessione in relazione alla necessità di ordinare una volta per tutte le funzioni e di definire le responsabilità ed i compiti in materia di difesa del suolo e di sistemazione idraulica. Non è più tollerabile una situazione caratterizzata da confusione, sovrapposizione di funzioni e scarico di responsabilità". Oliverio, riporta una nota, ha inviato un telegramma al presidente della Giunta regionale, alla Protezione Civile, all'Autorità di Bacino. "Incessanti e violente precipitazioni - afferma Oliverio - hanno colpito l'intero territorio provinciale causando frane e smottamenti con interessamento delle vie di comunicazioni. I torrenti ed i fiumi a causa del considerevole apporto di acqua sono esondati procurando notevoli danni alle infrastrutture ed alle proprietà private. In particolare l'esondazione del Crati a causa della rottura degli argini ha causato l'allagamento del Parco Archeologico di Sibari. Il Museo Nazionale della Sibaritide è a grave rischio. Sono necessari interventi urgenti per far fronte ai danni verificatisi e per evitare aggravamento situazione. Sono richieste decisioni adeguate e destinazione risorse per consentire interventi e far fronte grave situazione". Spazzaneve, lancianeve e mezzi spargisale, riporta ancora la nota della Provincia, sono in azione in Sila per assicurare la transitabilità delle strade. Strutture e personale della Viabilità mobilitati ed impegnati nelle zone maggiormente colpite dall'ondata di maltempo che sta interessando il cosentino con neve nelle zone montane fino a quelle collinari, pioggia battente un po' ovunque, temperature rigide. Una unità a coordinare i numerosissimi interventi sui luoghi in cui si registrano frane, smottamenti, allagamenti. Al momento, grazie agli sforzi ed al lavoro incessante, non ci sono interruzioni di strade.

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