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    De Felice (DIA) "Siamo fortemente in ripresa contro criminalità"

     

     

    De Felice (DIA) "Siamo fortemente in ripresa contro criminalità"

    17 gen 13 "Siamo fortemente in ripresa": in questi termini si è espresso il direttore della Dia, Arturo De Felice, incontrando stamattina i giornalisti nel Centro operativo di Catanzaro per fare il punto della due giorni di incontri che ha avuto nel capoluogo calabrese. De Felice nelle scorse settimane aveva effettuato una visita a Reggio Calabria, dove ha sede l'altro Centro operativo della Dia in Calabria. De Felice ha sottolineato la "ampia convergenza" che si è registrata con i magistrati nel corso della sua visita, sottolineando i lusinghieri risultati conseguiti in Calabria ma anche quelli ottenuto con le recenti operazioni sia in Campania che a Catania. Il direttore della Dia, che ha presentato anche l'ultimo rapporto sull'attività svolta dalla Direzione investigativa antimafia, è tornato a sottolineare il ruolo strategico della 'ndrangheta e la sua capacita' di stringere rapporti con i settori della politica, della pubblica amministrazione e dell'imprenditoria "attraverso una fitta rete di corruzioni e corruttele che si estende ben oltre i confini regionali". De Felice ha infine reso noto che il centro Dia di Catanzaro a breve si trasferirà in una nuova sede, in un immobile nel quartiere Sala, che è stato confiscato alla cosca Piromalli di Gioia Tauro.

    La Sezione operativa di Catanzaro ha ricevuto la visita del Direttore della Dia, Arturo De Felice che, incontrando tutto il personale, lo ha ringraziato per i lusinghieri risultati sinora conseguiti e formulato l'auspicio che nel corso del nuovo anno possano raggiungersi traguardi ancora più ambiziosi. Nel corso della visita a Catanzaro il direttore della Dia ha avuto modo di incontrare il presidente del Tribunale, Domenico Ielasi; il Procuratore della Repubblica, Antonio Vincenzo Lombardo, unitamente ai Procuratori Aggiunti, Giuseppe Borrelli e Giovanni Bombardieri; il Prefetto, Antonio Reppucci, nonché i vertici provinciali delle forze dell'ordine. "La visita alla Dia di Catanzaro - è detto in un comunicato - peraltro ha anche una specifica valenza in quanto proprio la Sezione operativa ha realizzato la prima attività del 2013, con la confisca di beni mobili ed immobili, per un valore complessivo di oltre un milione di euro riconducibili al rossanese, Salvatore Galluzzi, già sorvegliato speciale di e, da ultimo, condannato in via definitiva per traffico di sostanze stupefacenti ed armi". Nel corso dell'incontro il Direttore ha avuto modo di valutare il consuntivo dell'attività eseguita e di tracciare le linee della strategia operativa che vedrà impegnato l'ufficio di Catanzaro essenzialmente su due campi di intervento: le investigazioni giudiziarie e l'aggressione dei patrimoni mafiosi. "Quest'ultima attività - si afferma ancora nella nota - assume un rilievo assolutamente prioritario e di attualità, in quanto finalizzata al contrasto delle enormi capacità economiche e finanziarie riconosciute allàndrangheta, nell'ambito di un più ampio obiettivo di contrasto alla criminalità mafiosa, in quanto mira ad impedire l'infiltrazione dei capitali illecitamente accumulati nel tessuto economico ed imprenditoriale, che finiscono per alterare i meccanismi dell'economia legale, minando alle fondamenta ogni sforzo per lo sviluppo economico e produttivo di realtà di per sé già notoriamente depresse. Al riguardo è utile sottolineare che la Sezione operativa di Catanzaro, nel corso del 2012, ha sequestrato o confiscato beni per circa 80 milioni di euro. L'ingente patrimonio, sottratto alla disponibilità delle organizzazioni criminali, comprende, tra l'altro, diversi compendi aziendali, beni immobili, autovetture di lusso e conti correnti bancari. Le tecniche investigative nel tempo affinate e le professionalità impiegate hanno consentito alla Dia di Catanzaro di perfezionare un modulo operativo che, con sistematica continuità e nell'ambito di una più vasta ed articolata strategia, individua ed aggredisce i patrimoni criminali attivando, di volta in volta, i più efficaci strumenti normativi predisposti, negli anni, dal legislatore". "Nel campo invece delle investigazioni giudiziarie - è detto ancora nel comunicato - significativa è l'operazione di polizia giudiziaria, portata a termine nello scorso mese di novembre, quale sviluppo dell'indagine denominata 'Terminator'. Questa ulteriore attività ha determinato, tra l'altro, l'emissione di provvedimenti giudiziari a carico di Umberto Bernaudo, ex sindaco di Rende, Pietro Paolo Ruffolo, ex assessore dello stesso Comune, e Michele Di Puppo, ritenuto ai vertici dell'omonima consorteria mafiosa operante in Rende. Tale operazione ha fatto fece seguito agli arresti eseguiti nel dicembre del 2011 che avevano colpito il clan Lanzino /Patitucci con l'esecuzione di 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti esponenti della criminalità organizzata cosentina". "Analogo impegno - riferisce ancora la Dia - è stato profuso nel contrasto dell'infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici. In tale contesto, sono state monitorate oltre 150 imprese ed identificate 1.150 persone fisiche, tutte impegnate nella realizzazione di importanti opere pubbliche, come l'autostrada Salerno/Reggio Calabria, la Trasversale delle Serre e la statale 106 jonica.

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