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    Fnsi Calabria: Legge equo compenso giornalisti è garanzia

     

     

    Fnsi Calabria: Legge equo compenso giornalisti è garanzia

    05 gen 13 "La legge sull'equo compenso ribadisce, se ce ne fosse bisogno, il diritto sancito dall'art. 36 della Costituzione Italiana ('Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosà), che in sede attuativa non può derogare ai parametri fissati dal contratto nazionale di lavoro giornalistico Fieg-Fnsi". Lo ha detto, in una dichiarazione, il vicesegretario dell'Fnsi, Carlo Parisi. Parisi ha sottolineato "l'importanza dell'elemento di novità rappresentato dall'istituzione di un elenco, costantemente aggiornato, dei quotidiani, dei periodici, anche telematici, delle agenzie di stampa e delle emittenti radiotelevisive che garantiscono il rispetto di un equo compenso, dandone adeguata pubblicità. La mancata iscrizione nell'elenco per un periodo superiore a sei mesi comporta la decadenza dall'accesso ai contributi in favore dell'editoria". Ripercorrendo le tappe di una "battaglia lunga 18 anni, ovvero da quando la Fnsi avanzò l'istanza per un tariffario equo per i freelance, che si è concretizzata allo scadere dell'ultimo giorno utile per la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica della legge sull'equo compenso nel lavoro giornalistico", Parisi ha posto l'accento sul "valore di un atto che, prevedendo che il patto contenente condizioni contrattuali in violazione dell'equo compenso è nullo, impone una rapida definizione dei parametri di riferimento da parte della Commissione, che dovrà essere istituita entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge, operativa dal 18 gennaio. Una legge - ha detto ancora Parisi - a lungo osteggiata da editori senza scrupoli che hanno corrisposto compensi da fame o, addirittura, non hanno mai pagato i loro collaboratori e che vorrebbero continuare a non farlo, mortificando la dignità umana e professionale di tanti giornalisti che, quotidianamente, con serietà e sacrificio, tengono in piedi aziende decotte o morte sul nascere e che fanno dello sfruttamento e del ricatto la loro linea editoriale". Secondo Parisi, "affinché la legge sull'equo compenso non si traduca in un semplice slogan o, peggio ancora, in una delle tante leggi destinate a rimanere solo sulla carta, è necessario uno scatto di dignità dei giornalisti in difesa di una professione che non solo non può derogare al rispetto dell'etica e della deontologia professionale, ma soprattutto deve preoccuparsi del rispetto più assoluto di chi ci ascolta e ci legge. Senza qualità dell'informazione non esiste libertà di stampa".

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