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    Nel sud le Asl pagano i fornitori dopo 3 anni

     

     

    Nel sud le Asl pagano i fornitori dopo 3 anni

    05 gen 13 I fornitori delle strutture ospedaliere avanzano almeno 40 miliardi di euro. Un dato, rileva la Cgia di Mestre, comunque ufficioso visto che il Lazio, la Campania, l'Abruzzo, la Sicilia e la Calabria non hanno comunicato l'ammontare dei propri debiti. In media pagano dopo 300 giorni, ma nel Sud i tempi di pagamento raggiungono i 973 giorni in Calabria, gli 894 giorni in Molise e i 770 giorni in Campania. Il debito con i fornitori non è certo, ma secondo una stima della Cgia non dovrebbe essere inferiore ai 40 mld di euro. L'impossibilità di quantificare con precisione l'indebitamento complessivo delle Asl e degli ospedali è legato al fatto che molte Regioni non hanno comunicato alla Corte dei Conti i dati riferiti al 2011. Una 'singolarita'' che ha riguardato Campania, Abruzzo, Calabria, Lazio e Sicilia. Tutte realtà, segnala la Cgia, che si trovano in disavanzo sanitario. Conseguentemente, hanno siglato con lo Stato un apposito Piano di rientro impegnandosi nel calo della spesa e nella riorganizzazione dell'offerta sanitaria. Al netto di queste Regioni, a fine 2011 il debito ammontava a quasi 18 mld di euro. Se teniamo conto che nel 2010 (quando l'indebitamento, pari a 35,5 mld, includeva gli importi di tutte le Regioni) queste cinque realtà del Sud assorbivano quasi la metà del debito complessivo nazionale, si può affermare con buona approssimazione che il dato complessivo riferito al 2011 non dovrebbe essere inferiore ai 40 miliardi di euro. "Un decreto legge del novembre scorso ha stabilito che dall'1 gennaio 2013 tutte le strutture sanitarie pubbliche dovranno pagare entro 60 giorni. Alla luce di questi dati - rileva Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - è difficile pensare che le Asl, soprattutto quelle del Sud, riescano a rispettare la nuova tempistica. Infatti, non è un caso che in questi giorni molte strutture sanitarie stiano sottoscrivendo dei contratti con scadenze di pagamento ben al di sopra dei limiti stabiliti per legge, in barba a quanto previsto dal decreto di recepimento della Direttiva europea contro il ritardo dei pagamenti".

    Ecco in una scheda tutti i calcoli della Cgia di Mestre sui tempi medi di pagamento della Sanità alle imprese (*) in giorni (**)

    
    Rank         Regioni      2009  2010  2011  2012  Var.2012-2009
    peggiori                                    (***)
    pagatori    
    
    1          CALABRIA        691   804  929    973      +282
    2          MOLISE          630   761  835    894      +264
    3          CAMPANIA        621   704  773    770      +149
    4          LAZIO           396   400  387    352       -44
    5          PUGLIA          401   331  313    344       -57
    
               ITALIA          277   285  300    300       +23
    
    6          PIEMONTE        261   243  274    288       +27
    7          EMILIA ROMAGNA  272   278  288    286       +13
    8          SARDEGNA        267   300  312    284       +17
    9          VENETO          239   258  281    279       +40
    10         SICILIA         217   261  286    276       +59
    11         TOSCANA         200   232  247    257       +57
    12         LIGURIA         180   170  196    200       +20
    13         ABRUZZO         212   207  216    194       -18
    14         UMBRIA          148   162  160    164       +17
    15         MARCHE          146   124  157    157       +11
    16         BASILICATA      188   140  140    148       -41
    17         LOMBARDIA       125   116  112    106       -19
    18         VALLE D'AOSTA   118   120  112    103       -16
    19         FRIULI V.GIULIA  79    84   95     91       +12
    20         TRENTINO A.A.    97    91   91     90        -8
                            

    Fiaso: Un danno per tutti. Un ritardo dei pagamenti così elevato come quello rilevato dalla Cgia di Mestre rappresenta un danno per il sistema economico ma anche per il servizio sanitario. A spiegarlo è Valerio Fabio Alberti nuovo presidente della Fiaso (RPT: nuovo presidente della Fiaso), la Federazione Italiana Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, che raggruppa 120 Aziende Sanitarie ed Ospedaliere in tutto il territorio nazionale. "Il dato che riporta la Cgia è quello rilevato dalla Corte dei Conti e coincide con la stima della stessa Fiaso. Chi paga con tempi lunghissimi non ha nessuna capacità negoziale, non si può trattare il prezzo migliore e in più scatta un aumento dell'8% per pagare la mora. Impossibile cosìrisparmiare e ci sono costi ulteriori", sottolinea ancora Alberti. L'impatto sul sistema produttivo è fortissimo: "Basti pensare - aggiunge il presidente Fiaso - al sistema delle imprese, quelle medie e quelle piccole, e a quelle che offrono servizi socio assistenziali come cooperative e onlus, dove la principale risorse è costituito dal personale". Per la Fiaso esiste però una via di uscita: aumentare la disponibilità di credito bancario per le aziende sanitarie. "Serve cambiare la normativa e il supporto delle banche, ma i benefici economici sarebbero straordinari", ha concluso Alberti. Gli interessi bancari sarebbero infatti minori degli interessi di mora e le aziende potrebbero così contrattare a prezzi migliori.

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