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    WWF Calabria "2012 concluso nel modo peggiore"

     

     

    WWF Calabria "2012 concluso nel modo peggiore"

    04 gen 13 Il 2012 "si è concluso nel peggiore dei modi per chi ha a cuore le sorti della fauna selvatica, sia essa marina che terrestre". Secondo i dati raccolti dal Wwf Calabria, in collaborazione con i diversi presidi territoriali della guardia costiera e i carabinieri di Briatico, "solo nell'ultima decade di dicembre sono state ben 9 le tartarughe marine rinvenute sul litorale tirrenico, di cui cinque ormai morte, mentre in quattro casi i rettili sono stati recuperati ancora vivi e trasportati nei centri di recupero di Brancaleone e di Isola Capo Rizzuto". Lo riferisce lo stesso Wwf in una nota. Particolarmente interessato, prosegue la nota, il litorale tra Briatico e Pizzo, dove in pochi giorni sono state rilevate tre carcasse di Caretta caretta, di cui una con un carapace di oltre 70 centimetri, mentre una tartaruga più piccola si è potuta salvare grazie all'intervento della Capitaneria di porto di Vibo Marina e del Wwf, che ha fatto seguito al salvataggio di un esemplare più grande rinvenuto pochi giorni prima e soccorso dalla delegazione di spiaggia di Amantea e dai volontari. In alcuni casi sugli individui spiaggiati è stata accertata la presenza di fili di nylon da palangaro, mentre per gli altri si ipotizza una interferenza con altri attrezzi da pesca che hanno potuto causare il decesso degli animali. Sempre a Pizzo gli esperti dell'associazione ambientalista hanno registrato lo spiaggiamento di un esemplare di "Stenella striata", una specie di delfino piuttosto diffuso, che presentava una vistosa ferita nella regione addominale. "Ma se nel caso delle tartarughe si deve escludere l'intenzionalità del danno causato da certe attività umane - é scritto nella nota - quanto accaduto a Dinami la sera di San Silvestro deve far meditare e indurre tutte le autorità ad adottare finalmente dei provvedimenti seri per arginare il vergognoso e sempre più intollerabile fenomeno del bracconaggio. Una famiglia segnalava la presenza di un tasso ferito gravemente da un colpo di fucile da caccia. Purtroppo, nonostante l'interessamento dei carabinieri e di alcuni volontari della protezione civile, per il tasso non c'é stato niente da fare. Quella della caccia illegale è un'autentica piaga sociale che continua purtroppo ad essere ignorata, con conseguenze gravissime per la fauna selvatica e tale da favorire il prevalere di una mentalità di autentica rapina nei confronti del patrimonio naturalistico della regione". "A tale proposito - conclude la nota - il Wwf continua a chiedere come mai la Provincia di Vibo, così solerte quando si tratta di organizzare i soliti inutili e dannosi ripopolamenti o di favorire incontrollabili e incontrollate attività connesse alla cosiddetta 'caccia di selezione' ai cinghiali, non si è mai dotata di un corpo di vigilanza venatoria".

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