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    Da domani partono i saldi, risparmio di 359 euro a famiglia

     

     

    Da domani partono i saldi, risparmio di 359 euro a famiglia

    01 gen 13 Al via il saldi invernali: da domani sarà possibile fare acquisti scontati in Basilicata, Campania e Sicilia mentre nelle altre regioni bisognerà attendere il 5 gennaio. A ricordare il calendario dei Saldi è la Confcommercio secondo la quale ogni famiglia spenderà in medio 359 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento ed accessori, per un valore complessivo di 5,6 miliardi, pari al 18% del fatturato. I saldi invernali rappresentano il 18% della spesa totale del settore abbigliamento e calzature. L'Ufficio Studi di Confcommercio calcola che saranno 15,8 milioni le famiglie italiane, su un totale di 25,5 milioni, che approfitteranno dei Saldi. E, l'acquisto medio per persona, sarà di 150 euro. "I saldi - afferma Renato Borghi, Presidente di Federazione Moda Italia e Vice Presidente di Confcommercio - rappresentano un appuntamento annuale irrinunciabile ed anche uno straordinario rito collettivo capace di attrarre l'interesse di quasi 16 milioni di famiglie italiane e di numerosissimi turisti stranieri affascinati dal made in Italy. Ma, in questo periodo - sottolinea Borghi - speriamo possano rappresentare una chance per i negozianti del settore moda dopo una stagione come quella di quest'autunno/inverno partita col freno tirato e per i consumatori per soddisfare una necessità e/o un desiderio con l'acquisto di un capo di qualità a prezzo più accessibile. I saldi di quest'anno saranno caratterizzati da qualità, ampiezza di assortimento e soprattutto prezzi, con percentuali di sconto veramente allettanti". La Confcommercio ha diffuso anche un vademecum per il corretto acquisto degli articoli in saldo. Eccolo. 1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si é acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. 2. Prova dei capi: non c'é obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante. 3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione. 4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. 5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

    I saldi non porteranno grandi affari e si prevede una contrazione della spesa del 18,8%. Per i pochi che approfitteranno dei saldi il budget sarà di 219 euro a famiglia. E' quanto calcolano Federconsumatori e Adusbef. "Alla luce del pessimo andamento dei consumi di Natale, crollati del 14%, è evidente - sottolineano le due associazioni dei consumatori - che la mancata decisione di anticipare i saldi é stata del tutto fallimentare". Inoltre "le famiglie, dopo il Natale e le scadenze di fine anno, hanno esaurito il proprio budget a disposizione per le 'spese extra', quindi saranno pochissimi coloro che si apprestano ad approfittare dei saldi". Per Federconsumatori e Adusbef "le previsioni di Confcommercio sono troppo positive e purtroppo non avranno riscontro nella realtà". Le stime dell'Osservatorio Nazionale Federconsumatori prospettano una forte diminuzione della spesa per i saldi, pari al -18,8% rispetto allo scorso anno, in cui vi era già stata una contrazione del 19,3%. Diminuisce anche il numero delle famiglie che si dichiarano propense ad acquistare a saldo: saranno il 36%-37%, pari a 8,9 milioni di nuclei. Diminuisce anche la spesa media, pari a 219 euro a famiglia, per una spesa complessiva di appena 1,95 miliardi di euro.

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