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    DG Asp Cosenza "Ospedale Spoke di Acri non è un invenzione"

     

     

    DG Asp Cosenza "Ospedale Spoke di Acri non è un invenzione"

    14 feb 13 Il direttore generale dell'Asp di Cosenza, Gianfranco Scarpelli, è scritto in una nota, "respinge con forza le dichiarazioni fatte sulla stampa, evidentemente diffuse dalla delegazione del Pd che è stata ricevuta ieri con estrema correttezza per rispetto istituzionale, ma certamente non sono accettabili le facili strumentalizzazioni che non fanno altro che creare sfiducia e disorientamento nell'opinione pubblica con ulteriore danno a carico dei cittadini". "Il Direttore generale - afferma Scarpelli - non ha mai sostenuto che l'ospedale Spoke di Acri sia un' invenzione fasulla o espresso vantazioni simili. Per amore della verità e lungi da me ogni intenzione di fare polemiche inutili, debbo ribadire che il 'decreto 191' è un provvedimento che consente sinergie ed una vera integrazione funzionale preziosa tra gli ospedali di Acri e Castrovillari. Un provvedimento lungimirante che nulla toglie né all'uno né all'altro Ospedale, anzi consente di realizzare sinergie importanti in una congiuntura di tagli e riduzioni d'investimenti per la sanità del territorio permettendo di offrire alle popolazioni sia di Acri che di Castrovillari prestazioni sanitarie di qualità appropriate ai bisogni dei cittadini. Prova ne è, d'altronde, che l'applicazione del Decreto sta dando i primi risultati positivi con la ripresa dell'attività chirurgica nell'ospedale di Acri dopo la trasformazione iniziale in ospedale di Zona Montana. Inoltre, come possono senz'altro confermare gli operatori del settore, detto decreto, anziché depotenziare l'ospedale di Castrovillari, ne valorizza talune peculiarità dando modo, nel contempo, a quello di Acri di poter dispiegare al meglio le proprie energie e risorse. Il mio personale punto di vista, è che su temi cosi delicati è decisivo tenere alto il confronto sulle cose da fare ed evitare fughe in avanti o rilanciare luoghi comuni privi del benché minimo riscontro. Sarebbe opportuno invece collaborare tutti per migliorare insieme i servizi offerti ai cittadini anziché ergersi a difensori solo strumentali della tutela della salute al fine di mascherare con inutili proteste le effettive responsabilità del passato che tanti danni hanno lasciato nonché una eredità pesante da gestire e che non può essere cancellata con una semplice ammissione di responsabilità pregressa in quanto i danni non si riparano in breve tempo una volta consolidati". "Infatti - conclude Scarpelli - basti pensare che il costo dei 439 dipendenti stabilizzati incide sul bilancio dell'Azienda per ben 20 milioni di euro che potevano essere utilizzati per assumere personale specializzato come medici, infermieri e quindi poter attivare nuovi servizi sanitari che attualmente in tale situazione di crisi economico-finanziaria non è possibile realizzare".

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