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    Del Boca a Reggio: Non c'è professione giornalistica senza dignità

     

     

    Del Boca a Reggio: Non c'è professione giornalistica senza dignità

    04 feb 13 "Il giornalismo volontario non può esistere. Certo, il giornalista non deve mirare ad arricchirsi, ma neppure accettare condizioni tali da essere comprato con un 'panino' dal potente di turno". Lo ha detto il presidente emerito dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Lorenzo Del Boca, intervenendo a Reggio ad un incontro promosso dal Sindacato giornalisti della Calabria in occasione del cinquantesimo anniversario dell'istituzione dell'Ordine professionale. "In tali condizioni - ha aggiunto Del Boca - il giornalista perde non solo la sua dignità, ma anche la credibilità nei confronti del lettore. Viene meno il rapporto di fiducia su cui si basa l'essenza stessa della nostra professione. Recuperare la dignità. Sul piano economico, certo, ma anche su quello squisitamente etico e professionale. Perché non è vero che giornalisti si nasce: lo si diventa studiando, leggendo, insomma preparandosi. Sono cambiati i tempi e i giornali, ma non sono cambiati i doveri per il giornalista. Lo diceva chiaramente la legge con cui, 50 anni fa, nasceva l'Ordine ed è giusto ribadirlo oggi: il giornalista svolge un ruolo così importante che non può essere sottovalutato, delicato al pari di quello di un medico. La responsabilità di chi ha scelto di fare dell'informazione il proprio 'mestiere' è grande e la deontologia, come il senso etico della persona e del professionista, non sono optional". Secondo Del Boca, però, "non si può non guardare l'altra metà del bicchiere. Se i doveri, in quanto tali, sono imprescindibili, è ovvio che debbano esserci, ed essere rispettati, anche i diritti. La crisi generale, manco a dirlo, non aiuta. Tentare una soluzione, quanto meno una proposta, però, si può. I giornalisti da soli non possono farcela, nonostante la grinta e il desiderio di riscatto, ancor più marcato qui in Calabria. Occorre costringere gli editori a sedersi attorno a un tavolo e chiedere loro cosa intendano fare per uscire insieme da questa triste contingenza. D'altra parte, dovrebbero essere loro, i 'padroni', a preoccuparsi per primi per la chiusura di un giornale. Che è la loro attività". Del Boca si è detto "felicemente stupito dalla grinta e dalla vivacità riscontrate tra i colleghi e le colleghe della Calabria". Secondo il segretario dell'Fnsi Calabria, e vicesegretario nazionale, Carlo Parisi, "non può esistere libertà di stampa senza dignità e adeguate tutele dei giornalisti che, non mi stancherò mai di ripeterlo, non devono accettare di lavorare gratis. Il giornalismo non è accattonaggio. Di converso, i giornalisti devono fare la loro parte, dimostrandosi professionisti seri e credibili, per rispetto del loro vero e unico padrone: il lettore. Perché sono i cittadini-lettori che comprano il giornale o lo 'sfogliano' sul web. E se il giornalista non fa bene il suo lavoro o si rende ricattabile, accettando paghe da fame, dà un colpo di scure al rapporto di fiducia che lo lega al lettore. Che è la base della nostra professione". Al dibattito hanno partecipato l'ex direttore del Corriere dello Sport, Domenico Morace; il vicesegretario del Sindacato giornalisti della Calabria, Pino Toscano; il presidente della Consulta Sindacale, Andrea Musmeci; il presidente del Corecom Calabria, Sandro Manganaro, e l'ex vicedirettore nazionale della Tgr Rai, Domenico Nunnari.

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