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    Calcioscommesse: nuova ondata di arresti, Gattuso tra indagati

     

    Calcioscommesse: nuova ondata di arresti, Gattuso tra indagati. Increduli a Corigliano

    17 dic 13 L'ex giocatore del Milan e campione del mondo a Berlino, Gennaro Gattuso, e l'ex giocatore della Lazio Cristian Brocchi sono indagati nell'ambito del nuovo filone d'inchiesta sul calcioscommesse. Secondo quanto si apprende, l'accusa ipotizzata nei loro confronti dalla procura di Cremona è associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. I provvedimenti, richiesti dalla procura di Cremona, sono relativi all'ultima fase dell'inchiesta 'Last Bet', partita a giugno del 2010, che ha già portato in carcere decine di giocatori ed ex giocatori anche di serie A, tra cui Beppe Signori, Cristiano Doni e Stefano Mauri. Oltre agli agenti della squadra mobile di Cremona e a quelli dello Sco, sono impegnati nelle perquisizioni diversi uomini delle questure interessate. Gli arresti sono stati eseguiti a Milano, Bologna, Rimini, Messina.

    Dieci i calciatori coinvolti. Sono dieci, tra calciatori in attività ed ex calciatori, i giocatori coinvolti nel nuovo filone d'indagine della procura di Cremona sul calcioscommesse. Oltre a Ringhio Gattuso e Cristian Brocchi, sono finiti sul registro degli indagati Claudio Bellucci, ex giocatore di Modena, Napoli, Bologna e Sampdoria, attualmente allenatore giovanile; Davide Bombardini, ex di Roma, Bologna, Atalanta e Albinoleffe; Leonardo Colucci, ex di Modena e Bologna attualmente allenatore giovanile; Lorenzo D'Anna, ex del Chievo oggi allenatore giovanile; Nicola Mingazzini, ex di Bologna e Albinoleffe, attualmente al Pisa; Claudio Terzi, giocatore del Siena; Samuele Olivi, ex di Salernitana, Piacenza e Pescara oggi al Grosseto; Fabrizio Grillo, giocatore del Siena.

    Quattro gli arresti. Sono quattro le ordinanze di custodia cautelare firmate dal Gip Guido Salvini. In particolare, agli arresti sono finiti Salvatore Spadaro e Francesco Bazzani, soggetti che i calciatori coinvolti nel corso delle precedenti fasi dell'inchiesta avevano identificato come'Mister X'. I due, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, erano il collegamento tra il mondo delle scommesse clandestine e i giocatori e le società di calcio. Spadaro, secondo l'accusa, sarebbe legato al giro dei 'bolognesi' di Giuseppe Signori mentre Francesco Bazzani avrebbe avuto collegamenti sia con i commercialisti dell'ex bomber della Nazionale, Bruni e Giannone (entrambi finiti in carcere in una delle precedenti fasi dell'inchiesta), sia con Almir Gegic, uno dei leader del gruppo degli zingari. Le altre due ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nei confronti di Cosimo Rinci, amico di Spadaro e dirigente del Riccione calcio nonché in contatto con l'ex presidente dell'Ancona calcio Ermanno Pieroni (anche lui coinvolto nella prima fase dell'inchiesta) e Fabio Quadri, considerato il factotum dello stesso Spadaro

    53 partite sospette: Le partite che si sospettano essere state manipolate nel 2013 dal gruppo degli arrestati oggi sono 53 di cui quattro di Serie A. Lo scrive il gip Guido Salvini nell'ordinanza, confermando quanto spiegato dal procuratore Roberto di Martino il quale aveva detto, in conferenza stampa, che le presunte combine erano proseguite fino a poco tempo fa, nonostante le indagini e gli arresti. Si tratta di Palermo-Bologna del 13 aprile,Pescara-Siena dello stesso giorno, Palermo-Inter del 28 aprile e Parma-Atalanta del 5 maggio.

    Da Mister X interesse per gare Milan, Lazio e Juve. Francesco Bazzani, detto Civ, uno dei due Mister X arrestati nell'inchiesta cremonese sul calcioscomesse, e' accusato di essere "uno strumento stabile nell'ambito dell'attività concernente le manipolazioni delle partite di calcio e delle scommesse". Secondo la ricostruzione della Procura ''utilizzando le sue entrature e conoscenze nell'ambito delle dirigenze, in particolare della serie A, e dei calciatori 'disponibili' alla corruzione, concludeva accordi che per ogni singola partita potevano giungere ad un introito a suo favore, comprensivo del denaro necessario per la corruzione, di circa 700/800.000 euro a incontro''. E' in questo contesto che, secondo i capi d'imputazione, Bazzani ''presenziava, per controllare l'evoluzione della competizione in rapporto alle scommesse, quantomeno alle seguenti partite: Milan-Lazio dell'1.2.2011; Chievo-Milan del 20.2.2011; Milan-Bari del 13.3.2011; Lazio-Juvntus del 2.5.2011. Il 2.2.2011 s'introduceva nel centro sportivo di Milanello; il 19.5.2011 entrava nuovamente nel centro di Milanello, da dove inviava messaggi a Gattuso e Pipieri (Salvatore ndr), amico del predetto e Giannone (commercialista bolognese ndr)''.

    Rapporto provilegiato Civ con la Lazio. Il gip di Cremona Guido Salvini, nell'ordinanza di custodia cautelare a carico del Mister X Francesco Bazzani, detto Civ, scrive che ''anche in tempi recenti, nel 2013, Bazzani dimostra di avere rapporti privilegiati con la Lazio''. ''Il 30.4.2013 si apprende che Brocchi (110 i contatti con Bazzani con una scheda intestata alla sua società Baci e abbracci - ndr) procurerà al Civ il biglietto della partita Lazio-Bologna (6-0) in programma all'Olimpico il 5 maggio - ricostruisce il gip -. Bazzani riferisce a Brocchi che vorrebbe 'vedere Formello', ma Brocchi gli rappresenta che non possono far entrare nessuno senza l'autorizzazione di Tare, direttore sportivo della Lazio''. ''Durante la partita del 5 maggio - ricostruisce Salvini - Bazzani è all'interno dell'Olimpico e comunicando con tale ... Marina, che è seduta nei pressi di Tare, chiede di passarglielo''. Per il giudice, ''è evidente, quindi, che c'è un rapporto tra Bazzani-Civ e Tare, perché nessun estraneo farebbe una proposta del genere''.

    Sei nuove combine coinvolgono Bari e Lecce. Sei partite giocate da squadre pugliesi nella primavera 2013 rientrano nel nuovo filone d'indagine della Procura di Cremona che ha portato oggi all'arresto di quattro persone. Le presunte combine riguardano lo scorso campionato di serie B e di Lega Pro. Secondo gli inquirenti cremonesi sarebbero state truccate Bari-Cesena (finita 2-1) dell'11 maggio 2013, giocata nel campionato di serie B; Reggiana-Lecce (0-2) del 14 aprile, Lecce-Feralpi Salò (3-0) del 21 aprile, Sudtirol-Lecce (1-2) del 28 aprile, tutte dello scorso campionato di Lega Pro, insieme con Carrarrese-Barletta (1-2) e Avellino-Andria (4-0), entrambe giocate il 28 aprile. Queste sei nuove presunte combine si aggiungono alle partite già oggetto dell'indagine cremonese, relative al campionato di serie A 2010/2011, Bari-Livorno, Inter-Lecce, Brescia-Lecce, Milan-Bari e Genoa-Lecce. Ulteriori presunte combine pugliesi hanno poi riguardato diversi procedimenti per frode sportiva coordinati dalla Procura di Bari, giunti già a processo.

    Gattuso "Io offeo ed arrabiato". ''Rino, cosa è successo?''. Quando stamattina poco prima delle 7 gli agenti inviati dal pm De Martino hanno suonato al campanello di casa Gattuso, a Gallarate, ad aprire la porta c'era la moglie. A riportarlo a casa la sua telefonata che lo avvertiva: sei indagato nell'inchiesta calcioscommesse di Cremona. Lui, 'Ringhio', campione del mondo, era a Napoli per un corso allenatori. Doveva andare a lezione da Benitez. ''Ora voglio capire anche io, cosa è successo?'', la reazione immediata, prima dello scatto improvviso come neanche in campo gli riuscivano, dall'albergo sul lungomare napoletano verso la stazione del treno. Era successo che il gip nella sua ordinanza della nuova operazione citava 13 contatti telefonici - ovvero sms - inviati da Francesco Bazzani, mister X, a Gattuso. Mentre la polizia portava via il computer e l'ipad consegnato dalla signora Gattuso, Rino - chilometro dopo chilometro - era informato degli sviluppi dal suo procuratore Andrea D'Amico, pronto ad assicurare in mattinata che il suo assistito cadeva letteralmente dalle nuvole. Poi, all'arrivo alla stazione di Milano, la reazione forte e in prima persona davanti alle telecamere, in linea col personaggio Gattuso, sempre pronto a metterci la faccia: ''Sono arrabbiato e offeso: non voglio macchie sulla mia carriera. Non ho mai scommesso e non so neanche come si trucca una partita: non saprei da dove cominciare...'', il grido dell'ex giocatore che si spinge oltre: "Se venisse dimostrato che ho truccato una partita sono disposto ad andare in piazza, so di dire una cosa forte, e ammazzarmi. Chi mi conosce sa che non ci sto a perdere neanche una partitella, neanche a scopa con gli amici''. Per anni è stato un simbolo: del Milan, della nazionale, della sua Calabria, della gente nata povera e però ricca della voglia di arrivare fino al traguardo. Ora l'ombra del mostro scommesse. L'incrocio con mister Y, il tramite tra il clan di Singapore e i calciatori coinvolti nell'inchiesta di Cremona, l'uomo al quale il pm De Martino ha dato la caccia per più di un anno. E poi l'amicizia fraterna con Salvatore Pipieri, socio calabrese a Corigliano, spesso al seguito di Rino e ora nelle carte dell'ordinanza del gip per alcuni contatti con Bazzani, nome e volto del signor Y. Impossibile negare che per Gattuso sia stato uno dei giorni più brutti. ''Anche perché - ricordava a metà giornata D'Amico - sappiamo che quando certi nomi eclatanti vengono coinvolti l'eco è enorme, quando poi sono prosciolti l'eco è sommessa...''. Un altro suo assistito, Domenico Criscito, lo aveva vissuto sulle proprie spalle con le foto che lo ritraevano a pranzo con gli 'slavi', l'iscrizione nel registro degli indagati, l'esclusione dalla nazionale per l'Europeo e poi il proscioglimento. ''La storia di Gattuso e la mia? Lasciamo perdere, non voglio più parlare di certe cose...'', sibila Criscito oggi, in Italia per la pausa del campionato russo del suo Zenit. Analoga certezza di uscirne la nutre oggi Gattuso. ''E' una roba assurda e incredibile perché non so cosa vogliano da me'': e in quell'assurdo risuona l'eco dei ''13 contatti del Bazzani con l'utenza in uso al giocatore'', citati nell'ordinanza. Sms inviati nell'arco di più di un anno, uno addirittura da dentro Milanello, e ai quali mancano riscontri di riposte da parte di Gattuso almeno nelle carte: eccola la prima considerazione al vaglio del suo staff, e che ora dovrà trasformarsi in tesi degli avvocati. Gattuso li ha subito individuati con D'Amico. Sono Guadalupi e Rosso, gli stessi di Criscito, mentre al 'fratello' Pipieri è stato affiancato Salvatore Mannino, figlio dell'ex ministro Calogero. Le carte dell'indagine sono in viaggio per Firenze, sede forense dei due legali. Gattuso intanto ha già fatto sapere che chiederà di essere ascoltato quanto prima. ''Vado a chiarire tutto, sono sereno...'' e sì che il volto era meno teso di quando in campo la trance agonistica lo trasfigurava. Forse per quelle strette di mano dei viaggiatori che lo hanno incrociato tra un binario e l'altro della stazione di Milano. Per loro, Gattuso deve essere restato il 'Ringhio' di sempre.

    Increduli a Corigliano. C'è incredulità a Corigliano Calabro, paese di origine di Rino Gattuso, per la notizia del coinvolgimento nell'inchiesta sul calcioscommesse dell'ex giocatore del Milan e campione del mondo a Berlino. Gattuso ha fondato, nella frazione Schiavonea di Corigliano Calabro, una scuola calcio. La mamma di uno dei baby calciatori iscritti alla scuola, dopo aver appreso la notizia, si è detta "incredula. Mi sembra impossibile - ha detto - che sia proprio Gennaro Gattuso tra gli indagati per il calcioscommesse". Il figlio della donna frequenta la scuola calcio sin dalla prima elementare (oggi è iscritto alla prima classe delle scuole medie inferiori) ed ha avuto modo di incontrare il "ringhio nazionale" in diverse occasioni. "Rino - aggiunge la donna - e' sempre stato gentile e disponibile con tutti i ragazzi della scuola, ai quali ha spesso insegnato diverse tecniche calcistiche. È grazie a lui che i nostri figli hanno la possibilità di allenarsi in un campo da calcio nuovo e soprattutto senza spese ulteriori per noi genitori. Rimango davvero allibita per la notizia che lo ha coinvolto perché per Schiavonea, sua terra d'origine, Rino ha fatto davvero tanto. Credo non sia da poco dare ai nostri ragazzi l'opportunità di avvicinarsi al calcio con strutture idonee come lui fece diversi anni fa".

    Sindaco Corigliano: Gattuso uomo generoso. "Conosco la famiglia Gattuso da tantissimi anni, anche perché siamo vicini di casa, quindi Rino l'ho visto crescere, innanzitutto come uomo e poi come atleta". Lo ha detto il sindaco di Corigliano Calabro, Giuseppe Geraci. "Rino - ha proseguito - ha raggiunto il successo che tutti conosciamo, grazie alla sua grande tenacia e alla forza di volontà di suo padre Franco, che ha creduto in lui, facendolo approdare in quei club che potevano essere il giusto trampolino per il professionismo. Rino Gattuso, prima di approdare al Milan e diventare Campione del mondo, è stato in Scozia dove ha dovuto superare una fase di gavetta non indifferente. Ecco perché affermo con piena convinzione che il successo se lo è conquistato facendo tantissimi sacrifici e non perché magari legato a questo o quel procuratore". "Rino Gattuso - ha detto ancora Geraci - nonostante la fama e il successo, almeno per quello che ho avuto modo di verificare personalmente, è rimasto quel ragazzo umile, riservato ma pieno di umanità che ho sempre conosciuto. E il suo rapporto con la città è stato sempre improntato alla piena disponibilità. Posso affermare che Rino è rimasto sempre legato in maniera profonda alla nostra Corigliano. La sua generosità nei confronti di chi ha bisogno è un dato assodato anche se, essendo un tipo molto riservato, da questo punto di vista ha sempre preferito fare le cose in silenzio o nell'anonimato". "Come non ricordare - ha concluso - la sua ferma volontà di far realizzare a Schiavonea un campo di calcio, dove da alcuni anni opera con ottimi risultati la scuola calcio 'Forza ragazzi' che consente a tanti giovanissimi coriglianesi e del circondario di fare calcio, seguiti da gente esperta e competente. Ritengo che Rino Gattuso sia uno dei figli migliori della nostra città di Corigliano".

    L'impegno di Gattuso per la Calabria. Rino Gattuso, l'ex centrocampista del Milan e della Nazionale campione del mondo del 2006, indagato nella nuova tranche dell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse, è sempre stato legatissimo alla sua Calabria, ed in particolare a Schiavonea, la frazione di Corigliano in cui è nato. Tanto che nel 2008 accettò, senza esitazioni, di diventare testimonial, gratuitamente, di alcuni spot per promuovere le bellezze della regione in giro per il mondo. Per la campagna ''Noi ci mettiamo il cuore'' Gattuso girò una serie di spot di 45 secondi l'uno, realizzati negli angoli più belli della Calabria che furono trasmessi da tutte le emittenti italiane. Il suo volto, inoltre, comparve su manifesti visibili sui taxi di Berlino e Londra, nelle stazioni ferroviarie e nei principali aeroporti. Per la sua regione, l'ex calciatore non si è limitato a prestare l'immagine. Nel 2006 è stato promotore dell'apertura, a Schiavonea di Corigliano, di uno stabilimento industriale per la depurazione e stabulazione di molluschi allo scopo di imprimere nuovo impulso all'economia della zona. Sempre a Corigliano, Gattuso ha aperto alcuni campi di calcio. Nel novembre 2011, inoltre, Gattuso partecipò all'allenamento che la Nazionale disputò su un campo di calcio realizzato su un terreno confiscato alla 'ndrangheta a Rizziconi (Reggio Calabria), per testimoniare nella sua Calabria l'impegno di tutti nella lotta alla criminalità organizzata.

    Procuratore Gattuso: Rino cade dalle nuvole. "Ho sentito Rino, cade dalle nuvole". In questo momento non possiamo fare alcun commento: vuole aspettare di capire". Così Andrea D'Amico, procuratore di Gattuso, commenta all'Ansa la notizia che l'ex centrocampista azzurro, campione del mondo 2006, è indagato nell'inchiesta di Cremona sul Calcioscommesse. "E' stato un fulmine a ciel sereno - ha anche detto, a Sky Tg24 -. Rino era fuori casa e adesso sta rientrando. C'è bisogno di aspettare, per saperne di più. I legali sono in contatto con la Procura.

    Da mondilai a Procura. Per tutti 'Ringhio', Gennaro Ivan Gattuso, classe 1978, da Corigliano Calabro, è uno dei simboli della Nazionale italiana campione del mondo nel 2006, cavaliere della Repubblica. Carattere schietto, spirito da combattente, esaltato dal suo ruolo naturale in campo, ha vissuto una vita da mediano di alto livello a 'mordere' le caviglie degli avversari. La grinta non gli è mai mancata, in campo come nella vita: calcio, ma non solo. Gattuso è da sempre impegnato nel sociale con una onlus che si occupa dei ragazzi meno fortunati della Calabria, è un imprenditore del settore ittico, ha scritto tre libri ('In Rino veritas', 'Se uno nasce quadrato non muore tondo' e 'Il codice Gattuso'), dopo la breve esperienza sulla panchina del Palermo, aspetta una nuova chiamata, con un sogno, allenare un giorno il Milan. La passione per il calcio gliela trasmette papà Franco, con un passato in Serie D, a 12 anni, dopo avere superato un provino lascia Corigliano e si trasferisce a Perugia dove fa tutta la trafila nelle giovanili, fino all'esordio in Serie A a 18 anni. Gioca otto partite con gli umbri poi si trasferisce in Scozia, ai Rangers di Glasgow. Un trasferimento 'turbolento' realizzatosi dopo la 'fuga' di 'Ringhio' da Perugia senza preavviso. E' l'aprile del 1997. Prima di poter giocare passano due mesi, perché la Figc non concede il transfer per il suo tesseramento, nonostante il giocatore avesse già firmato un contratto con il club scozzese. A Glasgow Gattuso viene soprannominato 'Braveheart', per il suo spirito combattivo in campo. L'esperienza scozzese (durante la quale Gattuso conosce anche Monica, sua moglie) lo segna in positivo: resta due stagioni oltre la Manica e, nell'ottobre del 1998, torna in Italia, ingaggiato dalla Salernitana, dove resta una stagione per poi passare al Milan nell'estate del 1999 e cominciare la lunga storia in rossonero, durante la quale vince due Champions league (2003, 2007), una Coppa Italia (2003), due Supercoppe europee (2003, 2007), due scudetti (2003/04, 2010/11), due Supercoppe italiane (2004 e 2011), un Mondiale per club (2007). Con la maglia del Milan Gattuso conquista l'azzurro della Nazionale, dove esordisce il 23 febbraio del 2000, contro la Svezia. L'esperienza con la Nazionale dura 10 anni e culmina con la vittoria del Mondiale nel 2006. Gattuso dà l'addio all'azzurro il 24 giugno 2010, dopo il match contro la Slovacchia, al termine del disastroso Mondiale sudafricano. "C'e' da vergognarsi", dice solo subito dopo l'eliminazione. Dopo 13 stagioni al Milan, Gattuso nel maggio 2012 chiude la propria esperienza in rossonero e si trasferisce in Svizzera, al Sion dove, nel corso della stagione, ricopre anche il ruolo di allenatore. Conclusa l'esperienza in Svizzera, a giugno 'Ringhio' accetta la proposta di Maurizio Zamparini e diventa allenatore del Palermo, in Serie B. Ma l'esperienza in rosanero dura appena sei giornate e si conclude con l'esonero. Adesso, in un anno travagliato, le notizie dalla Procura di Cremona, con la quale lo aspetta il tackle più duro.

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