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    Antica Kaulona in rovina, situazione grave, appello a Napolitano e Bray

     

     

    Antica Kaulona in rovina, situazione grave, appello a Napolitano e Bray

    17 dic 13 L'archeologo Francesco Cuteri ha rinvolto un appello al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ed al ministro di beni culturali e turismo, Massimo Bray, per "salvare il Parco archeologico di Monasterace Marina dove sono localizzati i resti di Kaulonia, la fiorente colonia magno greca". Nelle settimane scorse una violenta mareggiata ha provocato ingenti danni a tutto il sito, in cui è conservato il più grande mosaico ellenistico. La mareggiata ha divorato la duna che aveva protetto finora gli antichi resti del parco archeologico. Il basamento del tempio dorico ed il mosaico ellenistico di recente scoperta, il più grande della Magna Grecia, si trovano ora a poco più di venti metri dal mare. L'archeologo Cuteri, che sta lavorando agli scavi nel parco, si rivolge al Capo dello Stato per chiedere un ''intervento di protezione immediata del sito''. ''Mi rivolgo al Presidente Napolitano- scrive Cuteri- conoscendo la sua straordinaria sensibilità per le testimonianze del nostro passato. Nel contempo, mi rivolgo anche al ministro Bray affinché visiti al più presto l'area archeologica di Monasterace, ora così bisognosa di aiuti". "Quello dell'antica Kaulonia, così a ridosso del mare - conclude Cuteri - è un Parco che deve necessariamente continuare ad esistere nella sua integrità. Non deve trasformarsi, da luogo di Memorie, in luogo dei ricordi".

    Situazione drammatica: La mareggiata che ha danneggiato il sito archeologico dell'antica Kaulonia a Monasterace Marina ha asportato integralmente la duna sabbiosa che proteggeva gli antichi resti. "La situazione - afferma l'archeologo Francesco Cuteri - è veramente preoccupante perché l'alta parete che è rimasta in piedi, composta in prevalenza da terreno poco compatto e sabbioso, continua a franare. E' evidente che la prossima mareggiata, anche se non violenta come la precedente, risulterà fatale per la conservazione delle testimonianze archeologiche che si affacciano a mare e non è da escludere che si assisterà non solo al cedimento, nell'area de Tempio, del basamento che sostiene il grande altare di età classica, ma anche al danneggiamento dei preziosi mosaici ellenistici da poco restaurati dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria". "La situazione - aggiunge - è veramente drammatica e gli appelli lanciati, anche dalla stessa Soprintendenza, hanno finora portato al sostegno da parte di privati cittadini, di prestigiose associazioni quali il Fai, Legambiente, Umberto Zanotti Bianco, Monasterace nel Cuore, della Rai e dell'Assessorato regionale alla Cultura. Anche se tale sostegno è importantissimo, si tratta, però, per il momento solo di parole che devono, con urgenza assoluta, trasformarsi in sassi (il riferimento è ai massi che devono essere utilizzati per creare una barriera di protezione, ndr)".

    Geologo; grave erosione. Il geologo dell'Università della Calabria Maria Pia Bernasconi ha redatto una relazione sulla situazione del sito archeologico di Monasterace Marina dove sono custoditi i resti dell'antica Kaulonia. La relazione è stata inviata alla Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria ed al Comune di Monasterace. "Devo segnalare - afferma Bernasconi nella relazione - l'estrema gravità riscontrata nel settore meridionale del parco archeologico, in corrispondenza dell'area sacra relativa al tempio dorico: l'erosione, che qui si è manifestata con il distacco di una parte del deposito terrazzato, ha lasciato solo un sottile diaframma di terreno tra i resti archeologici ed il mare". "Ritengo assolutamente indispensabile - prosegue il geologo - un primo ed immediato intervento di salvaguardia dell'area da realizzare con la collocazione di grossi massi a ridosso del deposito terrazzato, analogamente a quanto è stato fatto a sud del sito archeologico. Un'ulteriore fase erosiva potrebbe comportare la perdita dell'area termale dell'antica Kaulon, ivi compreso il mosaico che rende unico il sito di Monasterace nell'Italia meridionale continentale".

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