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    Riduzione in schiavitù e violenza. indagato si difende "E' ritorsione"

     

     

    Riduzione in schiavitù e violenza. indagato si difende "E' ritorsione"

    16 dic 13 Si è detto estraneo alle accuse sostenendo che la convivente lo ha denunciato per vendicarsi del fatto che lui ha deciso di interrompere la loro relazione sentimentale. E' stato questo, in sintesi, il racconto fatto da Nicola Cappellano, di 48 anni, nel corso dell'interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari, Pietro Scuteri, che ne ha disposto la detenzione in carcere per i reati di riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione, maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale di gruppo. Cappellano è stato arrestato venerdì scorso dagli agenti della squadra mobile di Catanzaro insieme ad altre due persone, Gianluca e Rinaldo Berlingieri, rispettivamente di 35 e 40 anni. Una quarta persona, Ivan Contino, di 29 anni, è stata sottoposta all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nel corso dell'interrogatorio, Cappellano ha riferito al giudice che le accuse della sua convivente sono false e che la donna avrebbe presentato denuncia contro di lui per punirlo del fatto che aveva interrotto la relazione. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, invece, Gianluca e Rinaldo Berlingieri. I due sono accusati di aver violentato la donna insieme ad una terza persona non identificata.

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