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    Estradato dall'Olanda Francesco Nirta

     

    Estradato dall'Olanda Francesco Nirta

    13 dic 13 È atterrato poco fa proveniente dall'Olanda l'aereo con a bordo Francesco Nirta, il rappresentante della famiglia Strangio-Nirta di San Luca arrestato lo scorso 20 settembre a Utrecht dagli uomini del Servizio centrale operativo della Polizia e da quelli della squadra mobile di Reggio Calabria. Latitante dal 2007, Nirta era stato rintracciato dalla polizia italiana, che lo seguiva da tempo, in Olanda: accusato di associazione mafiosa e omicidio, Nirta non è però direttamente coinvolto nella strage di Duisburg, in Germania, in cui furono uccise 6 persone. Nirta è uno dei protagonisti della faida di San Luca. Condannato all'ergastolo per l'omicidio di Bruno Pizzata e considerato tra i dieci latitanti più pericolosi, il boss della 'ndrangheta è giunto poco prima delle 16 all'aeroporto di Roma Fiumicino con un volo di linea proveniente da Amsterdam. Sbarcato per ultimo dall'aereo con gli agenti dell'Interpol che lo hanno accompagnato fino a Roma, Nirta, in jeans, una felpa grigia con il cappuccio sulla testa, un giubbotto di pelle nera non indossato ma usato dall'uomo per coprirsi il viso, è stato quindi preso in consegna dagli uomini della Polizia di frontiera diretti dal Dirigente della V Zona, Antonio Del Greco, e trasferito negli uffici di Polizia Giudiziaria per la notifica degli atti. Ricercato dal 2007, Francesco Nirta è stato arrestato lo scorso settembre in un sobborgo di Utrecht. La polizia olandese è arrivata a lui grazie alle informazioni raccolte dalla squadra mobile di Reggio Calabria e dal Servizio Centrale Operativo della polizia italiana, che erano sulle sue tracce. L'uomo fa parte della famiglia Nirta-Strangio, ma non è coinvolto nella strage di Duisburg, avvenuta la notte di Ferragosto del 2007 ed in cui furono uccise sei persone ritenute vicine alla cosca dei Pelle-Vottari. Nirta è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Bruno Pizzata, ucciso nelle campagne di Casignana il 4 gennaio del 2007. La sentenza fu emessa il 12 luglio del 2011 dalla Corte d'assise di Locri che condannò, con la stessa pronuncia, altre sette persone al carcere a vita, tra cui Giovanni Strangio, ritenuto l'ideatore ed uno degli esecutori materiale della strage di Duisburg. L'omicidio di Bruno Pizzata, avvenuto nell'ambito della faida di San Luca tra i Nirta-Strangio, da una parte, ed i Pelle-Vottari, dall'altra, fu commesso per vendicare la strage di Natale 2006 in cui fu uccisa Maria Strangio e restarono ferite altre cinque persone, tra cui un bambino.

    Trasferito a Rebibbia. Dopo la notifica degli atti, Francesco Nirta ha lasciato poco prima delle 17 il Leonardo da Vinci per essere trasferito con un cellulare della Polizia Penitenziaria al carcere romano di Rebibbia. Nel breve transito in aeroporto, dal momento dell'uscita dagli Uffici della Polizia Giudiziaria fino all'esterno del lato partenze del Terminal 3, Nirta è rimasto sempre con il volto coperto dalle mani per non farsi riprendere, oltre che dalle troupe televisive e dai fotografi presenti, anche da alcuni passeggeri che, incuriositisi, hanno scattato foto con smarthphone e I-phone.

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