NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Al via i presidi dello sciopero dei forconi, stop del Garante

     

     

    Al via i presidi dello sciopero dei forconi, stop del Garante

    08 dic 13 Protesta dei Forconi: inizia il countdown dei giorni di passione che rischiano di paralizzare il Paese e bloccare le merci, dando una ulteriore batosta ai consumi proprio nel periodo natalizio che poteva rilanciarli. Da stasera al via, alle 22, i primi presidi del fronte minoritario dell'autotrasporto in lotta, affiancati da Cobas del latte e del mais, cani sciolti dell'imprenditoria, taxisti ribelli e commercianti antitasse. Un affronto alle regole che ha spinto il Garante degli scioperi a promettere sanzioni per chi manifesta prima della mezzanotte, dal momento che l'agitazione era stata indetta a partire da domani. Sul web, però rimbalza noncurante la mappa dei raduni imminenti. Da Siracusa a Udine, agli svincoli di Napoli e Parma. E il governo gioca d'anticipo. Con una mossa a sorpresa l'esecutivo ha deciso di sbloccare il divieto domenicale di circolazione dei tir che dalle diciotto - anziché dalle 22 - possono marciare e guadagnare ore preziose per portare a destinazione soprattutto i carichi deperibili dei mercati ortofrutticoli e i rifornimenti più urgenti. Alza la voce il ministro Maurizio Lupi che avverte gli autotrasportatori sul piede di guerra "che non hanno tra le loro ragioni nessuna richiesta presentata al governo che sia rimasta inevasa e che li giustifichi", e che "il governo si opporrà con fermezza a ogni forma di violenza per garantire sicurezza ai cittadini e tutela dei loro diritti". "Basta menzogne", replica il presidente di Trasportounito Maurizio Longo - l'anima più ultracobas dei padroncini - che addossa al governo i danni che saranno prodotti dal fermo che avrà, pronostica, un consenso "maggiore delle aspettative". L'agitazione, che ha avuto un tiepido appoggio dal neosegretario della Lega Matteo Salvini, dovrebbe protrarsi fino al tredici dicembre, e incrociare dunque il voto di fiducia fissato per l'undici. Scadenza per la quale Danilo Calvani - il leader dei forconi dell'agro pontino che auspica un direttorio militare - minaccia che "se sarà votata la fiducia ed i politici non andranno via, tutti convergeranno su Roma per un'invasione pacifica". Già nella prima edizione dei Forconi, gennaio 2012, Calvani aveva portato i trattori al Circo Massimo insieme all'ex generale dei carabinieri Antonio Pappalardo. "Agiremo comunque nel rispetto delle regole, vogliono farci passare come eversivi. Forse disorganizzati, ma siamo una forza massiccia", sottolinea Calvani cercando di prendere le distanze dall'abbraccio di Forza Nuova e Casapound che ha allarmato il Viminale per il rischio di infiltrazioni da destra. Rimane l'allerta anche per le minacce mafiose alle organizzazioni che non sciopereranno e che rappresentano il 95% dei camionisti. Ad Agrigento, l'ennesimo episodio: durante un comizio è circolato un volantino con scritto viva la mafia. Preoccupato il vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè che teme il collasso "se le forze dell'ordine non sapranno fare il loro dovere". A suo avviso, se la protesta è montata in questo modo, "la responsabilità è di chi non ha saputo fare il proprio dovere, cioè il Ministero dell'Interno". Se scoppiasse il caos, conclude Uggè, "chiederò ufficialmente le dimissioni del ministro". Mariano Ferro che guida i forconi siciliani, sembra essere sceso a compromessi dopo i segnali di tolleranza zero da parte delle prefetture pronte a far uso di idranti, e annuncia che non ci saranno blocchi. Solo volantinaggi e comizi. Nell'incertezza, buona parte dei negozi della capitale ha già fatto approvvigionamenti. A Torino che è uno dei cuori pulsanti della protesta guidata qui da Andrea Zunino, seguace di correnti mistiche e fondatore della tecnica respiratoria 'Respiro consapevole', il sindaco Piero Fassino spera che tutto domani si svolga pacificamente e smentisce voci che dal web avevano annunciato la chiusura delle scuole nel capoluogo piemontese.

    Il Movimnto Forconi denuncia l'Italia alla Corte di Strasburgo. "La Costituente Rete Civica Nazionale che raccoglie movimenti territoriali e che saranno protagonisti della grande manifestazione di domani lunedì 9 dicembre ricorrerà contro lo stato italiano alla Corte Europea dei Diritti dell' uomo a Strasburgo per 'violazione dei diritti umani e della dignità della persona umana' per l'oppressione fiscale e la conseguente perdita e chiusura sia delle aziende che dei posti di lavoro con un aumento della disoccupazione che sta portando il nostro paese al declino. Inoltre, ravvisa la palese violazione dell'art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana". Lo ha annunciato all' assemblea di "Campania Positiva" svoltasi a Santa Maria Capua Vetere, il presidente della Costituente, Angelo Todaro. Alla conferenza - dice in una nota - era presente il sindaco di Verona Flavio Tosi invitato dagli organizzatori. "Il 'non fare' - ha affermato Todaro - costa 40 miliardi l'anno. In due anni,il 2012 e il 2013, l'Italia ha pagato un conto salatissimo per la mancata realizzazione di opere strategiche, funzionali alla crescita del paese.Il costo di quanto non è stato fatto è ricaduto su imprese e cittadini, ed è quantificabile in quasi 82 miliardi di Euro''. Dal dicembre 2011 il governo italiano, ha ribadito Todaro ''ha inasprito le azioni fiscali contro le imprese e di conseguenza contro i lavoratori con la scusa dell'imminente default anche in conseguenza dello stato di gravità di un altro paese dell' area Ue come la Grecia e poi il Portogallo. Il governo Letta non ha fatto altro che procedere su questa strada e le banche, pur aiutate dalla Bce, non erogano più fidi alle imprese, che sono costrette a chiudere lasciando sul lastrico intere famiglie. Imprenditori che si suicidano per l'oppressività di Equitalia e dell'Agenzia delle Entrate". L'Italia, ha concluso, "è il paese con le tasse più alte nell' area dell' Unione Europea che costringono molte imprese ad emigrare verso paesi vicini come la Svizzera, l'Austria, la Slovenia, la Slovacchia, la Francia e nell'area extra-Ue la Serbia. Tutto ciò ha generato frustrazione e povertà nelle famiglie".

    La mappa dei 100 presidi. Parte stasera "Fermiamo l'Italia", la protesta dei Forconi - movimento populista neoreazionario che desta allarme per il rischio di infiltrazioni di destra e mafiose - con volantinaggi e presidi che, almeno in Sicilia, secondo le assicurazioni del leader locale Mariano Ferro, non dovrebbero sfociare in blocchi stradali per i quali, comunque, il Garante degli scioperi ha promesso sanzioni e il Viminale tolleranza zero. La giornata clou sarà però quella di domani. Tra poche ore, dunque, dalle ventidue - secondo le informazioni raccolte sul web dai siti dei promotori dell'agitazione che potrebbe paralizzare l'Italia - ci saranno manifestazioni a Udine a Piazzale Osoppo, Pordenone Statale inferiore, Zoppola Orcenico, Parma Svincolo Autostrada A1, Napoli Casello Napoli, Caserta, Mazara del Vallo, Santa Ninfa, Castelvetrano, a Ragusa in Piazza Libertà, a Genova in Piazza De Ferrari, a Milano in Mazzo di Rho e in Piazza San Magno. Le manifestazioni per la giornata di lunedì 9 dicembre saranno a Orbassano all'interporto, ad Asti i presidi si terranno in Piazza Alfieri, Piazza Primo Maggio e Corso Savona, a Torino presidi e cortei da Porta Palazzo a Piazza Castello. Saranno organizzati presidi anche a Vercelli, Lodi, Piacenza, Ferrara, Imperia, Bordighera, Reggio Emilia, Viareggio, Grosseto, Pesaro, Macerata, Teramo, Roma con presidio permanente in piazza dei Partigiani, Bari, Cerignola, Andria, Cosenza, Milazzo, Palermo in via Ernesto Basile e in Piazza Indipendenza, Alcamo, Castellamare del Golfo, Agrigento e Campobello di Licata, dove sono comparse scritte mafiose di supporto. Disagi potrebbero esserci anche agli snodi ferroviari, portuali e autostradali di Reggio Calabria e Messina. Fuori dalla protesta è la Sardegna, dove il movimento dei pastori sardi prevede iniziative autonome. In tutto sono circa un centinaio i punti caldi attorno ai quali si dovrebbero radunare i forconi e le piccole galassie di malcontento antigoverno e antieuropa che li affiancano, come quella di parte degli allevatori contrari alle quote latte e degli imprenditori del Life.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore