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    La Varia di Palmi assieme ad altre tre, patrimonio Unesco

    Varia di Palmi

     

    La Varia di Palmi assieme ad altre tre, patrimonio Unesco

    04 dic 13 La "Rete delle grandi Macchine a spalla" è da oggi patrimonio immateriale dell'umanità. Alle 15,49 ora italiana, a Baku, in Azerbaijan, con un giorno di anticipo sulla tabella di marcia è arrivato il riconoscimento dell'Unesco. Macchina di Santa Rosa, Varia di Palmi, Candelieri di Sassari e Gigli di Nola sono dunque ufficialmente iscritti nella "Representative List of the Intangible Cultural Heritage of Humanity". Dopo l'okay c'è stato un lungo applauso, preceduto dagli interventi dell'ambasciatore italiano in Azerbaijan, Giampaolo Cutillo, e di Patrizia Nardi, coordinatrice della rete. Nelle quattro città campane a festa e caroselli. Alla riunione del Comitato intergovernativo di Baku era presente anche la funzionaria dell'ufficio Patrimonio Unesco del Ministero dei Beni e delle attività culturali, Stefania Baldinotti. Per Viterbo erano presenti il sindaco Leonardo Michelini, l'assessore Giacomo Barelli, il presidente del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa Massimo Mecarini, il vice Luigi Aspromonte e il Facchino anziano Paolo Moneti. La rete delle Macchine è un patrimonio da salvaguardare non solo sotto il profilo culturale, ma anche sociale e religioso. La proposta di candidatura della Rete era stata validata nel 2011 dall'ufficio Patrimonio Unesco del ministero dei Beni e delle attività culturali. Dopo la conferma del presidente della Commissione ("Approved!") c'è stato un lungo abbraccio tra i rappresentanti di Nola, Palmi, Sassari e Viterbo. E contemporaneamente i festeggiamenti sono iniziati nelle quattro città che da oggi custodiscono un patrimonio dell'Umanità.

    Le "Macchine della fede". L'idea era nata nel 2006 e dopo quasi 7 anni ora è arrivato il riconoscimento ufficiale: "la Rete italiana delle Grandi macchine a spalla", che ingloba quattro feste cattoliche italiane, è "patrimonio orale ed immateriale dell'umanità" dall'Unesco. I Gigli di Nola, la Varia di Palma, i Candelieri di Sassari e la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, sono a tutti gli effetti "capolavori immateriali" dell'Unesco che si affiancano ai siti patrimonio dell'umanità, come quelli archeologici o naturalistici. Alle 15,49 è arrivato il sì dell'Unesco, sancito dall'ottavo Comitato intergovernativo, in svolgimento fino a domenica a Baku, in Azerbaijan, all'Hotel Marriott. Feste religiose sì, ma anche tradizioni orali tramandate da generazioni divenute un po' folcloristiche e soprattutto richiamo ogni anno per migliaia di turisti. Dietro la fede, l'impulso economico che determinano nei rispettivi comuni, c'è anche tanta fatica ed orgoglio da parte dei trasportatori o facchini, i cui nomi variano a seconda le località, che appunto a spalla innalzano queste gigantesche e pesanti macchine. Per questo dopo l'ok nelle quattro città è stata festa con le campane a distesa e caroselli. I Gigli di Nola sono obelischi di legno di 25 metri decorati con cartapesta o stucchi; la Varia di Palmi è un grandissimo carro, alto circa 16 metri, che raffigura l'universo e l'assunzione in cielo della Vergine Maria e sopra ci sono figuranti umani che rappresentano la Madonna, il Padreterno, gli Apostoli e gli Angeli; I Candelieri di Sassari sono grandi colonne di legno, che simboleggiano ceri; la Macchina di Santa Rosa di Viterbo è una torre in vetroresina alta 30 metri e del peso di 5 tonnellate illuminata da fiaccole e luci. Insieme hanno presentato una candidatura comune, l'unica italiana, su 31 in lista. Dopo la conferma del presidente della Commissione ("Approved!") e il colpo di maglio, c'è stato un lungo abbraccio tra i rappresentanti di Nola, Palmi, Sassari e Viterbo. E contemporaneamente i festeggiamenti sono iniziati nelle quattro città che da oggi custodiscono un patrimonio dell'Umanità. "L'Italia delle differenze e delle particolarità - ha commentato il sindaco di Viterbo Leonardo Michelini -, quando si organizza e si coordina, può raggiungere obiettivi esaltanti. La rete unisce eventi diversi, eppure con molti tratti in comune. La presenza di quattro identità differenti non è stata un limite nella realizzazione di questo progetto, ma si è rivelata una grande opportunità". E il sindaco di Sassari gli fa eco: "è il premio per l'impegno e il lavoro". Chi sintetizza bene cosa rappresenta, tra sacro e profano, questo riconoscimento è il sindaco di Nola Geremia Biancardi: "La festa dei Gigli di Nola, la nostra storia, la nostra fede, il nostro dna di popolo nolano sono ricchezza universale. Ed ora tutto questo dovrà tramutarsi in nuove opportunità di crescita per la nostra città".

    L'assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri, commentando la notizia che a Baku, in Azerbaigian, l'Unesco ha riconosciuto le rete italiana delle "macchine a spalle" quale patrimonio mondiale dell'umanità, ha dichiarato che "l'impegno di tutta una regione e' stato premiato: la Calabria ha avuto il suo primo riconoscimento dell'Unesco mettendo in luce la sua vera natura: quella culturale". "Quest'anno - ha aggiunto Caligiuri - e ancora di più il 2014, stanno dimostrando e dimostreranno come la Calabria stia drizzando la schiena tramite la cultura". "L'assessore Caligiuri - informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale - ha ringraziato tutti quelli che si sono spesi in questi anni per il riconoscimento di questo importantissimo risultato che, attraverso la citta' di Palmi, illustra tutta la Calabria con un simbolo culturale e spirituale insieme".

    "La notizia di questo pomeriggio relativa alla Varia di Palmi ufficialmente proclamata patrimonio immateriale dell'umanità, non può che riempierci di gioia e di soddisfazione. E' un risultato storico, importante che premia le nostre battaglia per la difesa di un importante simbolo di storia e di fede della Calabria". E' quanto afferma il segretario questore del Consiglio regionale, Giovanni Nucera, che commenta così la decisione assunta dall'ottavo Comitato intergovernativo dell'Unesco, riunito a Baku, in Azerbaijan. "La Calabria, finalmente, e meritatamente - aggiunge - entra a far parte del gotha culturale e identitario mondiale. E' un risultato al quale fin da subito, ho fortemente creduto, proponendo in Consiglio regionale un ordine del giorno, approvato all'unanimita, che ha consentito di prevedere una apposita posta nel bilancio di previsione 2012 della Regione affinché, non solo tornasse a Palmi la processione della Varia, ma soprattutto fosse finanziata l'istruttoria, adeguatamente motivata, per sostenere la candidatura che oggi ha ricevuto il giusto riconoscimento". "Come componente, tra l'altro, del Comitato d'onore della Varia di Palmi per l'anno 2013 - prosegue Giovanni Nucera - ritengo che questo riconoscimento, storico per la Calabria, abbia premiato gli sforzi e le iniziative, che assieme a me, tanti hanno portato avanti per fare sì che la Calabria non rimanesse l'unica regione italiana senza riconoscimenti da parte dell'Unesco. Il riconoscimento della Varia di Palmi come patrimonio dell'umanità è un obiettivo che ci siamo posti senza riserve, coscienti del valore e del prestigio di questa manifestazione che non può restare fuori da un circuito che in altre partì d'Italia è ormai largamente consolidato sia sotto il profilo turistico che culturale".

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