Confisca beni boss Nirta, Tribunale aosta si riserva di decidere - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Confisca beni boss Nirta, Tribunale aosta si riserva di decidere

24 apr 13 Il Tribunale di Aosta si è riservato la decisione (attesa nelle prossime settimane) in merito alla confisca dei beni - provenienti da "attività illecite" secondo la Procura di Torino - riconducibili a Giuseppe Nirta, di 60 anni, di Quart, in carcere a Bologna dove sconta una condanna a 7 anni e 8 mesi per narcotraffico internazionale. Immobili e depositi frutto di decenni di lavori per la difesa, secondo cui "con l'assoluzione dal reato di carattere associativo della Corte d'Appello di Torino" per Giuseppe Nirta non sussiste la "pericolosità sociale", determinante ai fini della confisca. Al vaglio dei giudici c'é un'ampia documentazione, oltre alle perizie chieste dalle parti. Secondo il professore Mauro Ronco, nel collegio difensivo insieme a Rosalba Cannone e Paolo Pacciani, andrebbe quindi "valutata la pericolosità in una chiave più generale, in relazione a un rischio effettivo e attuale" dato che anche "il precedente" di 20 anni fa non sarebbe "un presupposto per l'applicazione della misura" di confisca. I pm torinesi Alberto Ernesto Perduca e Giuseppe Riccaboni, insieme al pm aostano Pasquale Longarini, hanno chiesto la confisca dei 16 immobili di cui l'11 gennaio è stato convalidato il sequestro - tra cui quattro abitazioni, in Valle d'Aosta e Calabria - insieme ai conti in Svizzera (circa 933.000 franchi).