Lavoratori Campanella in protesta da Abramo, Bertolone "Serve scatto d'orgoglio"

22 apr 13 Una sessantina di dipendenti della Fondazione Tommaso Campanella, tra cui il direttore sanitario del polo oncologico, Patrizia Doldo e i primari che guidano le unità di Oncologia, Pierfrancesco Tassone e Pierosandro Tagliaferri, ha protestato davanti alla sede del comune di Catanzaro intonando slogan contro l'indifferenza della classe politica verso le sorti del centro. Il centro per la cura dei tumori rischia la chiusura e già dalla settimana scorsa, in assenza dello stanziamento del budget per il 2013, ha interrotto i nuovi ricoveri di malati oncologici. Nel pomeriggio i dipendenti sono stati ricevuti dal sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, il quale ha assicurato il suo impegno per cercare, in tempi brevi, "una soluzione che salvaguardi tutto il sistema della sanità catanzarese, la Fondazione Campanella, l'ospedale Pugliese e l'università". I lavoratori hanno annunciato che, in assenza di novità sostanziali sul futuro della struttura nelle prossime ore, domani mattina, a partire dalle 9, effettueranno un sit in davanti alla sede del dipartimento regionale alla Salute a Catanzaro e hanno chiesto al sindaco Abramo di appoggiare questa forma di protesta. "E' doveroso per me esserci - ha detto Abramo - come sindaco devo difendere tutte le strutture presenti sul territorio, a maggior ragione in un settore importante come la sanità. Dal canto mio, sto lavorando, e il rettore dell'università Magna Grecia potrà confermarlo, per trovare una via d'uscita per una situazione che resta comunque molto delicata. La vicenda è difficile da gestire, anche a causa della percezione che, a Roma, il Tavolo Massicci ha della Fondazione Campanella e per la posizione assunta dai subcommissari". "Il problema non è solo dei dipendenti - ha detto Patrizia Doldo - ma di tutti i catanzaresi e calabresi, visto che il polo oncologico ha valenza regionale. Siamo arrivati al punto che stamattina abbiamo dovuto mandare a casa diversi pazienti perché non possiamo fare più nuovi ricoveri e non abbiamo più soldi nemmeno per comprare i farmaci oncologici". "Abbiamo una cinquantina di studi clinici controllati - ha aggiunto il primario Tagliaferri - e questi pazienti non potranno essere curati in altre strutture: chiudere la Fondazione significa togliere loro la speranza e uccidere anche la ricerca. Per questo vogliamo un'alleanza con la politica per mantenere la dignità di lavoratori e pazienti".

Mons. Bertolone: Serve scatto d'orgoglio. "Se con gioia nei mesi scorsi apprendevamo che la corresponsabilità tra Governo Nazionale e Regione continuava a dare fiducia e certezza ai lavoratori ed ai pazienti della Fondazione Tommaso Campanella, con grande amarezza constatiamo oggi che l'attesa vittoria di civiltà è ancora ostacolata da innumerevoli incertezze e incomprensioni". Lo sostiene, in una nota, l'arcivescovo di Catanzaro-Squillace mons. Vincenzo Bertolone in relazione all'incertezza sul destino della Fondazione. "Un futuro incerto - prosegue il presule - è la risposta che viene data ad un polo oncologico che della rinominata eccellenza sanitaria ha fatto il suo marchio, offrendo ormai da anni servizi fondamentali e di qualità ad una vasta platea di pazienti, provenienti anche da altre regioni. Eppure tutto questo sembra non contare, come sembrano non interessare a nessuno le sorti di tanti lavoratori e, per molti versi, anche il pericolo che un patrimonio inestimabile di conoscenze e professionalità possa perdersi e andare smarrito per sempre. Ragioni tutte che suggerirebbero una più profonda riflessione, e maggior impegno, anche a fronte delle oggettive, fredde ragioni del piano di rientro sanitario ed una sua attenta riconsiderazione". "La Chiesa catanzarese, da sempre attenta alle sofferenze dei suoi figli, soprattutto dei più poveri - conclude mons. Bertolone - auspica che le attese e le contraddizioni esistenti possano trovare al più presto soluzione e ricomposizione, attraverso la via del buon senso ed il servizio alla dignità umana mediante una politica illuminata dal Vangelo di Cristo, capace di promuovere solidarietà, cooperazione e comunione. Assicuriamo la nostra vicinanza ai lavoratori ed alla dirigenza della Fondazione Campanella, con l'augurio che una svolta decisiva maturi quanto prima, nell'interesse esclusivo della Calabria intera".

Rettore Quattrone: Con chiusura ci asrebbero licenziamenti. "Se la Fondazione Campanella dovesse chiudere, l'unico effetto sarebbe il licenziamento del personale. Le unità operative attualmente allocate presso la Fondazione non possono essere chiuse unilateralmente perché sono unità universitarie, quindi pubbliche, e legate ai percorsi formativi dell'università di Catanzaro. A meno che lo scopo non sia compromettere l'unica facoltà di Medicina della Calabria". Lo ha detto il rettore dell'università Magna Grecia di Catanzaro, Aldo Quattrone, riferendosi alla paventata chiusura del polo oncologico di Catanzaro. "Al momento - ha continuato Quattrone - non c'é alcun atto ufficiale con cui la Regione abbia manifestato la volontà di chiudere la Fondazione ma non posso dire nemmeno che ci siano dei passi in avanti verso l'intesa. Aspettiamo di capire quale sia la posizione della Regione su una vicenda così importante". "Con il pagamento delle prestazioni che eroga - ha concluso il rettore dell'Università di Catanzaro - la Fondazione Campanella, tra l'altro, potrebbe mantenere il suo personale come qualsiasi casa di cura privata, con la differenza che nel caso del polo oncologico si tratta di un ente no-profit e non a scopo di lucro".