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    Faida di San Luca, arrestato Sebastiano Strangio

     

     

    Faida di San Luca, arrestato Sebastiano Strangio

    20 apr 13 In Piemonte e' stato arrestato il boss della 'ndrangheta Sebastiano Strangio, 38 anni, di San Luca. Era Latitante dal 2007. E' stato arrestato dalla squadra mobile di Reggio Calabria, insieme a quella di Alessandria, coordinate dal servizio centrale operativo della polizia. E' il fratello di Maria Strangio, uccisa nella strage di Natale del 2006. L'uccisione di Maria Strangio nel Natale 2006 dette origine alla faida di San Luca tra le famiglie Nirta Strangio e il cartello Pelle Vottari culminata con la strage di Duisburg in Germania. Sebastiano Strangio era ricercato per associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio e estorsione. Il provvedimento di cattura è stato emesso dalla Dda di Reggio Calabria.

    Fermato all'uscita di un bar. E' stato arrestato a Castelnuovo Scrivia Sebastiano Strangio, 38 anni, il boss della 'ndrangheta latitante dal 2007. La polizia, che stava osservando i suoi movimenti da alcuni giorni, lo ha bloccato all'uscita di un bar, dove aveva appena consumato un caffé. Agli agenti ha fornito una patente falsa, ma quando è arrivato negli ufficio della Questura ha ammesso la sua identità: "Sì - ha detto - sono Strangio". Il boss latitante non era armato.

    S'indaga su appoggi. Era a Castelnuovo Scrivia da alcuni giorni, forse da una settimana, Sebastiano Strangio, il boss della 'ndrangheta arrestato oggi dopo 6 anni di latitanza. La polizia mantiene però il massimo riserbo sui particolari che hanno portato alla sua cattura. Le indagini, infatti, sono ancora in corso. In particolare, gli investigatori di Reggio Calabria e di Alessandria, coordinati dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, vogliono far luce sulla rete di appoggi che ha permesso al latitante di nascondersi per tutti questi anni. Strangio, che aveva un obbligo di soggiorno ed era sorvegliato speciale, si era reso irreperibile subito dopo la cosiddetta strage di Natale, l'agguato di San Luca nel quale il 25 dicembre 2006 venne uccisa la sorella Maria e vennero feriti alcuni suoi parenti. Proprio la scomparsa di Maria, evento eccezionale in contesti di 'ndrangheta in cui le donne sono protette da un alone di sacralita', causò la reazione della cosca Nirta-Strangio, che culminò nella Strage di Duisburg del Ferragosto 2007. Per quest'ultimo episodio, però, Sebastiano Strangio venne assolto sia dall'accusa di omicidio che da quella di associazione mafiosa. Era infatti ricercato per una condanna di un anno per essersi sottratto agli obblighi della sorveglianza speciale.

    Il boss della 'ndrangheta Sebastiano Strangio, arrestato stamani dalla squadra mobile di Reggio Calabria ad Alessandria, e' ritenuto dagli inquirenti uno degli elementi di spicco dell'omonima cosca, alleata a quella dei Nirta in una sanguinosa faida con i Pelle-Vottari, culminata nella strage di Duisburg, in Germania, del Ferragosto 2007. Strangio, in particolare, è il fratello di Maria, uccisa il giorno di Natale del 2006 in un agguato il cui reale obiettivo era il marito della donna, Giovanni Nirta, ritenuto uno dei boss della cosca. Quell'omicidio, secondo la ricostruzione fatta dalla Dda di Reggio Calabria, sarebbe stato poi all'origine della strage di Duisburg, culmine della faida di San Luca che ha insanguinato San Luca per anni. Davanti al ristorante "da Bruno", furono uccisi Sebastiano Strangio, di 39 anni, titolare del locale; i fratelli Francesco e Mario Pergola, di 20 e 22 anni, che lavoravano nel ristorante; Marco Marmo, di 25; Tommaso Venturi, di 18, e Francesco Giorgi, di 17 anni. Le vittime della strage, escluso i fratelli Pergola, erano ritenuti dagli investigatori appartenenti o vicini alla cosca Pelle-Vottari.

    Ministro Cancellieri ringrazia polizia. Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, si è congratulata con il Vice Capo della Polizia vicario, Alessandro Marangoni, per l'operazione eseguita dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e di Alessandria, dal servizio Centrale Operativo della Polizia e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, che ha portato all'arresto di Sebastiano Strangio, elemento di spicco della potente cosca Nirta-Strangio di San Luca e latitante dal 2007. "Voglio ringraziare le Forze dell'ordine e la Magistratura - ha sottolineato il ministro Cancellieri - per l'arresto di un pericoloso latitante come Sebastiano Strangio che segna una fase importante di una più ampia azione di contrasto avviata nei confronti di pericolosi cartelli criminali della 'ndrangheta calabrese".

    Arresto dedicato a Manganelli. ''Dedichiamo l'arresto di Sebastiano Strangio ad Antonio Manganelli", l'ex capo della Polizia morto un mese fa. A dirlo, nel corso della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i particolari dell'arresto, é stato il questore di Alessandria, Filippo Dispenza.

    Il vicecapo vicario della Polizia Alessandro Marangoni si e' congratulato con i questori di Reggio Calabria ed Alessandria e con il direttore del Servizio centrale operativo per il "brillante arresto" di Sebastiano Strangio, il boss della 'ndrangheta latitante dal 2007. L'arresto di Sebastiano Strangio è avvenuto proprio nel giorno in cui ricorre il trigesimo della scomparsa del Capo della Polizia Antonio Manganelli. Nella cerimonia religiosa che si è tenuta oggi alla Scuola Superiore di Polizia, alla presenza del Ministro dell'interno Annamaria Cancellieri, Marangoni, ha sottolineato nel suo discorso l'impegno sempre profuso da Manganelli nel contrasto alle organizzazioni criminali di stampo mafioso, e di come in questa operazione sembri riecheggiare il suo "li prenderemo tutti".

    "La cattura del latitante Sebastiano Strangio rappresenta un risultato importante che incoraggia la Calabria degli onesti e tutti quanto ripongono fiducia nelle istituzioni e nelle loro capacità di risposta per l'affermazione della legalità". Lo ha dichiarato Salvatore Magarò, presidente della Commissione regionale contro la 'ndrangheta, esprimendo ''un grazie di cuore e i più sinceri complimenti, agli investigatori della polizia di Stato e ai magistrati della Procura distrettuale di Reggio Calabria". "La brillante operazione - ha aggiunto - ha posto fine alla latitanza, che durava da sei anni, di un soggetto implicato in vicende come la faida di San Luca e la strage di Duisburg, episodi che oltre a seminare lutti e sangue hanno pure gravemente deturpato l'immagine della Calabria ben oltre i confini nazionali. L'arresto di Strangio, avvenuto in Piemonte, é l'ennesima conferma della diffusa pervasività di un fenomeno criminale che ormai può contare su basi e reti di protezione e complicità dislocate dappertutto. Si tratta di un quadro estremamente allarmante che non consente distrazioni né sottovalutazioni".

    ''E' un ottimo risultato che premia gli sforzi che la squadra mobile di Reggio Calabria sta portando avanti da un anno con l'attività di investigazione coordinata dalla Dda". Così il capo della mobile reggina, Gennaro Semeraro, ha commentato l'arresto di Sebastiano Strangio, bloccato stamani ad Alessandria. "Un risultato - ha aggiunto - che evidenzia anche il coordinamento tra i vari uffici, la mobile di Reggio e quella di Alessandria, con il coordinamento dello Sco. Da dieci giorni il nostro personale era ad Alessandria al termine di un'attività portata avanti con pedinamenti, appostamenti ed intercettazioni. Già nell'ottobre scorso avevamo arrestato un altro latitante, Salvatore Giorgi, legato alla stessa cosca di Strangio, ed anche in quel caso lo abbiamo bloccato fuori dalla Calabria, a Ravenna".

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