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    Attentato di Boston, tra i soccorritori anche una calabrese

     

    Il momento dell'espolsione, nel cerchio un uomo sui tetti che oserva, su lui le indagini

     

    Attentato di Boston, tra i soccorritori anche una calabrese

    16 apr 13 "Sono molto felice di sapere che tutti i miei amici corridori e le loro famiglie sono sani e salvi. E' stato orribile e sono in shock... Correre per me non sarà più lo stesso". Lo scrive sul suo profilo facebook Dafne Cardamone, la giovane dottoressa di Lamezia Terme che partecipava alla maratona di Boston, dove vive e frequenta l'Università, e che dopo l'attentato ha prestato soccorso ad alcuni feriti. "Non stavo correndo la maratona, ero tra i volontari del mio team Somerville Road Runner a distribuire acqua al chilometro 30 a Newton lontano 12 chilometri dal luogo dell'esplosione". Lo racconta, poi in un messaggio inviato tramite facebook, Dafne Cardamone la ragazza di Feroleto Antico, un centro dell'hinterland di Lamezia, che si trovava a Boston in occasione della maratona durante la quale si è verificato l'attentato. "Quando ci sono state le esplosioni - ha aggiunto - tutto si é fermato. Abbiamo subito cercato di rintracciare le persone che conoscevamo e io ho fatto sapere che stavo bene. Un corridore si è fermato vicino a noi, era italiano. Dopo mi ha detto che era Antonio Mascolo. Gli ho spiegato cosa era successo e l'ho aiutato a ritornare in albergo e ho fatto così con altre due miei amici. Ho fatto quello che tutti avrebbero fatto e che hanno fatto in una situazione del genere". A Feroleto Antico, ad una decina di chilometri da Lamezia Terme, vivono la madre della giovane, dipendente comunale, ed il padre, insegnante elementare in pensione. La ragazza ha due fratelli, uno ingegnere e l'altro studente di medicina all'università di Torino. La stessa strada seguita da Dafne che dopo gli studi in Piemonte si è trasferita a Boston per un master e poi vi è rimasta. "Un attimo prima - ha proseguito Dafne - era la maratona gioiosa e ci stavamo divertendo e l'attimo dopo abbiamo tutti avuto paura e il nostro primo pensiero è stato di contattare i nostri amici che si trovavano vicino al luogo dell'esplosione". "Dopo attimi di panico e lacrime - ha raccontato il medico - fortunatamente nel giro di un'ora siamo riusciti a rintracciare tutti e siamo riusciti a sapere che tutti stavano bene. A quel punto mi sono diretta alla macchina insieme ai miei due amici, anche loro partecipanti alla maratona, e Antonio Mascolo. Ho accompagnato prima i miei amici e poi Antonio. A Boston era tutto bloccato, le strade chiuse e piene di polizia. Non potendo entrare nel centro in macchina ho accompagnato Antonio più vicino possibile all'albergo e da li lui è rientrato nella sua camera. Gli ho mandato un messaggio dopo poche ora per accertarmi che stesse bene". "Lui nel suo articolo su Repubblica - ha riferito Dafne Cardamone - ha scritto la verità. Non riesco a capire come da questo si sia arrivati a dire che ero vicino alle bombe e tutto il resto. Si ho aiutato una persona in difficoltà ma chi non lo avrebbe fatto? Non trovo giusto speculare su una tragedia così brutta. Sì, è vero, sono una maratoneta ma ieri ero semplicemente una volontaria che supportava i corridori lungo il percorso".

    Orgoglio del Sindaco di Lamezia. Il sindaco, Gianni Speranza, in una nota, ha espresso "soddisfazione e orgoglio" per il lavoro svolto da Dafne Cardamone. " Ho appreso della nostra concittadina - afferma Speranza - da una notizia pubblicata dalla stampa e sul web. Come cittadino e come sindaco di Lamezia voglio sottolineare l'azione solidale della nostra giovane concittadina, dottoressa Dafne Cardamone, che durante i momenti tragici del gravissimo attentato di Boston, ha aiutato e soccorso i partecipanti alla maratona coinvolti nell'esplosione. Un gran bel gesto". "La ragazza, che dopo l'Università a Torino ha conseguito il dottorato di ricerca all'Università di San Diego (California) - prosegue la nota di Speranza - è anche una maratoneta"

    "Come donna e come calabrese sono davvero orgogliosa di apprendere che nella tragedia che ha colpito Boston, spicchi anche la solidarietà di una nostra giovane corregionale". Con queste parole il consigliere regionale Tilde Minasi commenta la notizia apparsa sugli organi di stampa. "Nei difficili momenti delle esplosioni di Boston - aggiunge - la dottoressa Dafne Cardamone di Lamezia ha abbandonando il ruolo di maratoneta e si è resa subito disponibile ad aiutare il prossimo in quei concitati e disperati attimi. Non nutro alcun dubbio in merito all'altruismo ed alla generosità dei calabresi, e questa donna rappresenta una delle storie che, in tal senso, possiamo quotidianamente registrare anche al di là dei confini della nostra regione". "Rivolgendo un sentito pensiero alle vittime di questa drammatica vicenda - conclude - vorrei ringraziare quindi la dottoressa Cardamone per la bellissima immagine di quella gran parte di Calabria onesta e generosa che è riuscita, con questo suo slancio, a veicolare anche oltre Oceano".

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