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    Sottrae 45mila euro a famiglie disagiate degli agenti, poliziotta in manette

     

     

    Sottrae 45mila euro a famiglie disagiate degli agenti, poliziotta arrestata a Cosenza

    10 apr 13 Un'agente della Questura di Cosenza è stata arrestata questa mattina dai colleghi della Squadra Mobile. Si tratta dell'assistente capo Maria Regina Elia, 46 anni, responsabile dell'Ufficio Assistenza delal Questura di Cosenza. Secondo le indagini del Sostituto Procuratore Maria Francesca Cerchiara la donna avrebbe sottratto indebitamente 45 mila euro dai fondi destinati a malati ed orfani degli agenti di polizia. La Elia avrebbe dovuto essegnare i soldi erogati dal Ministero dell'Interno alle famiglie di colleghi più sfortunati di lei. Ma così non è stato. Dalle indagini è venuto fuori l'inverosimile. Dal quadro indiziario salta subito fuori l'attività illecita posta in essere dall'agente di polizia in modo "abituale, reiterato e sfrontato". Gli inquirenti hanno ricostruito passo passo il movimento dei documenti, passaggi di denaro, documentazione bancaria e documentazione ministeriale così come Pollicino, seguendo tutte le tracce che portavano al comportamento anomalo della donna. Il quadro indiziario attesta così l'illeggittima appropriazione di consistenti somme di denaro danno di quei poveri, tra orfani e malati, bimbi e delle loro famiglie che ne avevano realmente bisogno. Le indagini sono partite dalla vedova di un agente, madre di due bambini orfani del papà, agente di polizia scomparso, che aspettava i fondi senza mai averli ricevuti. Dagli accertamenti dai quali è emerso che l'assistente della polizia di Stato si era appropriata anche di somme nei confronti di altre vittime. Quando Elia consegnava il denaro, secondo quanto ha reso noto la Procura della Repubblica di Cosenza, non faceva sottoscrivere nessuna ricevuta in modo poi da far risultare cifre diverse da quelle previste. il comportamento definito più volte "disinvolto e grave e non occasionale", che si è protratto per quasi dieci anni, è saltato fuori dopo il certosino lavoro della Procura che questa mattina ha fatto scattare le manette ai polisi dell'infedele servitore dello Stato. Per lei ora l'accusa è di truffa e peculato.

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