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    Evasione fiscale da 7 mln di euro a Vibo, Gdf sequestra 1,5 mln di beni

     

     

    Evasione fiscale da 7 mln di euro a Vibo, Gdf sequestra 1,5 mln di beni tra terreni, fabbricati e denaro

    08 apr 13 Beni per un valore di un milione e mezzo di euro sono stati sequestrati dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Vibo Valentia ad una società del settore edile. Il sequestro, disposto dal Gip del tribunale, riguarda somme di denaro, terreni, fabbricati. Durante una verifica fiscale è emerso che, dal 2007 al 2010, sono state evase imposte per oltre 7 milioni di euro. Il titolare dell'impresa è stato denunciato alla Procura della Repubblica. I finanzieri hanno effettuato la verifica fiscale dal maggio 2011 alle settimane scorse. Durante gli accertamenti sono state riscontrate numerose violazioni tributarie e penali. Il legale rappresentante della società è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per dichiarazione infedele perché avrebbe omesso di indicare nelle dichiarazioni annuali ricavi per un ammontare pari a 11 milioni 280 mila euro. Avrebbe indicato, inoltre, costi indeducibili per un ammontare di oltre due milioni di euro. Contestualmente, ai fini dell'Iva è stata recuperata a tassazione un imposta pari a due milioni e 936 mila euro.

    L’attività della Guardia di Finanza trae origine da una verifica fiscale eseguita nel periodo maggio 2011 – aprile 2012, nei confronti di una società, operante nel settore edile, a conclusione della quale sono state accertate numerose violazioni di carattere tributario e penale. Nella circostanza, il legale rappresentante della società è stato segnalato all'A.G. competente per il reato previsto dall’art. 4 del D.Lgs. n. 74/2000 (dichiarazione infedele), perché ha omesso di indicare nelle dichiarazioni annuali, ricavi per un ammontare pari ad € 11.280.624,58, ed inoltre ha indicato costi indeducibili per un ammontare pari ad € 2.013.130,18. contestualmente, ai fini I.V.A., è stata recuperata a tassazione un imposta pari ad € 2.936.541,26. Lo stesso soggetto è stato deferito all’A.G. competente per il reato previsto e punito dall’art. 10 quater del D.Lgs. n. 74/2000 (indebita compensazione), poiché utilizzando in compensazione crediti non spettanti o inesistenti, non ha versato somme dovute ai fini IVA per complessivi € 905.775,64. Il provvedimento in argomento è stato emesso a conclusione delle indagini condotte dalle Fiamme Gialle vibonesi, coordinate dalla Procura della Repubblica, che hanno permesso di acquisire ulteriori elementi probatori tali da indurre il competente G.I.P. ad emanare il citato decreto di sequestro preventivo, anche con formula per equivalente, sui beni nella disponibilità dell’indagato. Per effetto delle inosservanze nelle dichiarazioni fiscali presentate dalla società successivamente al 01 gennaio 2008 (periodi d’imposta 2007, 2008, 2009 e 2010), il valore corrispondente al profitto del reato è stato quantificato per oltre € 7.000.000,00, pari all’imposta evasa, calcolata sulla base delle molteplici violazioni emerse nel corso dell’attività ispettiva. Al fine di garantire adeguatamente il credito dell’erario, ai sensi dell’art. 1, comma 143 della legge n. 244/2007 (legge finanziaria 2008), con la quale e’ stata prevista l’applicazione dell’istituto della confisca ex art. 322 ter c.p. anche ai reati tributari previsti dal D.Lgs. 74/2000, sono stati sottoposti a sequestro preventivo somme di denaro depositate su conti correnti bancari, beni immobili nonché beni mobili registrati intestati alla società nonché beni nella disponibilità dell’indagato.

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