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    Rimborsi Consiglieri regionali, dichiarazioni e commenti

     

     

    Rimborsi Consiglieri regionali, dichiarazioni e commenti

    06 apr 13 "La triste vicenda che riguarda i rimborsi spese di 10 consiglieri della Regione, merita di essere messa in piena luce dagli organi preposti alle indagini ed in particolare esige celerità da parte della magistratura". A sostenerlo, in una dichiarazione congiunta, sono il segretario generale della Cgil calabrese, Michele Gravano e il segretario generale della Fp Cgil, Alfredo Iorno. "Una vicenda coperta dal segreto istruttorio - proseguono Gravano e Iorno - rischia di diventare uno stillicidio e, nel contempo, di generare odio e disprezzo verso istituzioni che invece, per il ruolo di guida e di indirizzo politico e congiuntamente ad un immagine di limpidità e trasparenza amministrativa, dovrebbe garantirsi la fiducia dei cittadini. La Cgil e la Fp Cgil ritengono che fare immediata chiarezza sulla vicenda possa servire anche ad arginare quel fiume di antipolitica che proprio su questi aspetti rischia di mettere a dura prova la credibilità delle istituzioni. Alla politica chiedono di convocare in seduta straordinaria, un consiglio regionale che discuta dell'uso delle risorse e dei costi della politica, nonché della opportunità di dare maggiore trasparenza ai regolamenti inerenti la rendicontazione della spese effettuate"

    "Da quanto si apprende dalle notizie di stampa, le ruberie riscontrate dalla Guardia di Finanza nella gestione delle risorse del Consiglio regionale, versate dai contribuenti calabresi, dimostrano il sopravanzare della cattiva politica con rappresentanti senza etica". E' quanto afferma, in una nota, Nino Zumbo coordinatore di Slega la Calabria. "La buona politica - sostiene Zumbo - ha lasciato le porte aperte alla cattiva politica con rappresentanti senza morale, senza senso delle istituzioni e senza alcun rispetto del mandato dei cittadini. E' gravissimo, soprattutto in questa fase di forte crisi, lo sperpero di risorse pubbliche a fini elettorali, addirittura personali, anche per pagarsi piccole spese per il caffé, pranzi prelibati per amici e parenti, vini pregiati, viaggi da vip, detersivi per casa e vizi personali come i 'gratta e vinci' e le danze erotiche. E' ancora grave la spesa di centinaia di milioni di rimborsi senza alcun documento contabile che dimostri l'utilizzo delle risorse. Cattivi politici che non possono rappresentare cittadini onesti che vivono con il sudore del lavoro o che stentano a sbarcare il lunario giornaliero per mancanza di lavoro e di reddito. Il biasimo verso i consiglieri regionali coinvolti è poca cosa, dovranno restituire il maltolto e, se vi sono le prove, essere condannati". "Appare incontrovertibile - prosegue ancora Zumbo - l'esigenza di fare chiarezza sulla gestione delle risorse dei gruppi consiliari, continuando l'indagine da parte della magistratura per fare pagare i consiglieri regionali che hanno commesso illeciti. Sarebbe ancora più giusto se la chiarezza arrivasse con le dimissioni del Consiglio. Non si può attenuare la gravità degli illeciti riscontrati dicendo che il degrado della gestione delle risorse pubbliche ha interessato il Lazio come la Lombardia. L'illecito e il degrado delle istituzioni vanno condannati e combattuti senza alcuna tolleranza. La crisi irreversibile dei partiti politici ha provocato la perdita di affidabilità delle istituzioni e della politica, allontanando i cittadini dall'impegno e facendoli reagire con il voto di protesta". "Il cambiamento è possibile, anche in Calabria - conclude Zumbo - se si recupererà l'attendibilità del Consiglio regionale e con l'impegno dei cittadini per evitare il voto di scambio e praticare il controllo sociale sulla gestione dei beni comuni, allo scopo di fare prevalere l'interesse generale dei calabresi"

    "Vedremo come si concluderà l'inchiesta e quali responsabilità penali ed individuali emergeranno". Lo ha detto Alfredo D'Attorre, commissario del Pd calabrese. "Se dovessero essere confermate le voci giornalistiche di questi giorni - ha aggiunto - è chiaro che ci troveremmo di fronte a comportamenti di inaudita gravità. Più in generale io penso che forse bisognava procedere ancora prima a ridurre le spese di funzionamento del Consiglio regionale. La reazione popolare di queste ore ci dice che le persone non sono più disposte ad avere l'idea di una politica che ha consuma tante risorse e che poi non produce risultati. Questo è un messaggio di fondo. Abbiamo bisogno di una politica francescana. Adesso c'é stata una riforma che ha ridotto drasticamente i contributi ai gruppi. Dobbiamo procedere su questa strada, altrimenti non ricostruiamo una credibilità della politica in Italia e nel Sud". "Per il Pd - ha poi sostenuto D'Attorre - i bilanci regionali sono sottoposti al controllo di una società di revisione esterna, così come per il bilancio nazionale ed è tutto pubblicato online. Per quanto riguarda il bilancio del gruppo regionale, c'é un rendiconto curato da un commercialista, che mi dicono essere molto rigoroso, che è in grado di render conto delle singole spese. Credo che obiettivamente sino all'anno scorso, pur in presenza di un controllo rigoroso, sul piano regionale c'era a disposizione dei gruppi una quantità di risorse difficili da giustificare. Quest'anno c'é stata una riforma nazionale e questi contributi sono stati drasticamente ridotti. Quindi, credo che dobbiamo distinguere due lati. Quello delle responsabilità individuali, se ci sono state e da quello che mi dicono per quanto riguarda il gruppo del Pd è stato tutto rendicontato in maniera assolutamente rigorosa e cristallina sino all'ultimo euro. Questo mi è stato riferito ed assicurato. Se, poi, dovessero emergere gravi responsabilità di consiglieri del Pd, è chiaro che scatterebbero le misure previste dal codice etico: sospensione dal Partito e del gruppo consiliare". Per il commissario regionale del Pd, infine, accanto all'aspetto penale "c'é un problema più generale ed è che la gente reagisce così perché percepisce che comunque, probabilmente, attorno al Consiglio regionale c'era una quantità di risorse difficili da giustificare rispetto alla situazione economica della Calabria. Ecco perché è stato giusto ridurle drasticamente su impulso del governo nazionale e frse sarebbe stato giusto anche provvedere prima e più tempestivamente"

    "Piena fiducia nell'azione della magistratura che in una regione storicamente fragile come la Calabria svolge una funzione fondamentale di contrasto ai poteri criminali e per l'affermazione della legalità, ma anche attenzione ai polveroni dell'antipolitica che rischiano, quando non hanno fondamento o talune situazioni palesemente surreali sono deliberatamente esasperate, di indebolire le istituzioni democratiche e di imbarbarire le relazioni politica-società civile". E' quanto si legge nel documento conclusivo della riunione del Gruppo regionale dell'Udc, svoltasi a Lamezia Terme e coordinata dal presidente del Gruppo Alfonso Dattolo e dal segretario del partito Gino Trematerra. "In Calabria - prosegue il testo del documento -c'é urgenza di riconoscere i passi in avanti compiuti dal Consiglio regionale nei tagli ai costi della politica e di proseguire nell'azione di alleggerimento della burocrazia e razionalizzazione della spesa per ottimizzare le risorse pubbliche e rendere più efficiente la macchina regionale in tutte le sue articolazioni. Nel corso di questi circa tre anni di legislatura regionale anche grazie all'impegno unitario, legislativo ed amministrativo, del nostro gruppo, la Regione ha segnato, su alcuni dei temi più cruciali come la sanità, i fondi comunitari, il lavoro ed il welfare state e l'agricoltura, importanti ed evidenti passi in avanti. Considerata la drammaticità della crisi che il Paese vive e la difficoltà, dopo il voto del 24/25 aprile, di avere un Governo che inizi, tra le altre cose, a ridurre il dislivello crescente Nord/Sudi, ad avviso dell'Udc l'impegno che viene richiesto alla politica regionale è ulteriormente accentuato. C'é l'urgenza di concertare, assieme alle forze imprenditoriali e sociali, azioni di ricognizione dei problemi sul tappeto per comprendere, attraverso una più puntale utilizzazione della spesa, come meglio aggredire le criticità che la Calabria si porta dietro da decenni ed, insieme alle rappresentanze delle autonomie locali, intervenire per frenare i processi di fuga dalle aree interne che generano spopolamento e diseconomie con l'aggiunta della fuga dei giovani e della perdita per la Calabria di un valore aggiunto straordinario". Il documento del Gruppo Udc, infine, si sofferma sull'attualità delle scelte politiche regionali: "in vista di una riorganizzazione del Governo della Regione, unitariamente, il gruppo dell'Udc - è scritto - esprime un netto giudizio positivo circa il lavoro svolto sia in Consiglio regionale che attraverso una molteplicità di iniziative istituzionali dispiegate sul territorio. Cosicché, il gruppo Udc farà a breve, scelte unitarie intese a valorizzare le attitudini di ciascuno dei propri componenti".

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