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    Contro chiusura tribunale Rossano avvocati sul tetto per protesta

     

     

    Contro chiusura tribunale Rossano avvocati sul tetto per protesta

    26 ago 13 Sono saliti sul tetto dell'edificio e, dopo, si sono riuniti in assemblea permanente per ribadire il proprio no alla chiusura del Tribunale di Rossano, in procinto di essere cancellato, e all'accorpamento delle sue competenze a quello di Castrovillari. E' la protesta messa in atto dagli avvocati del foro della città calabrese che stanno occupando ormai da alcune ore gli ambienti del Tribunale di Rossano per chiedere la revoca della decisione di sopprimere il presidio giudiziario. I manifestanti hanno anche issato uno striscione sulla facciata del Palazzo di Giustizia con scritto ''Lo Stato abbandona - la mafia padrona''. L'occupazione, stando a quanto anticipato dai promotori della protesta, proseguirà per tutta la notte con gruppi di manifestanti che si daranno il cambio a distanza di alcune ore l'uno dall'altro. Domani mattina, sempre sul tetto dell'edificio, è prevista una conferenza stampa degli animatori della protesta nel corso della quale saranno illustrate le iniziative in cantiere contro la chiusura. Mercoledì i sindaci dei 22 comuni che ricadono nella giurisdizione del Tribunale di Rossano daranno vita ad un Consiglio comunale aperto per avanzare la richiesta di una modifica del provvedimento.

    “Accorpare il tribunale di Rossano a quello di Castrovillari significa far sparire un presidio di legalità di fondamentale importanza per un’area dove la criminalità organizzata ha drammaticamente fatto sentire la propria presenza. Non c’è taglio di spesa che tenga quando c’è in gioco la sicurezza dei cittadini.” A dichiararlo è il presidente del consiglio provinciale di Cosenza Orlandino Greco. “La proposta di revisione delle circoscrizioni giudiziarie del Ministro Cancellieri non può di certo coinvolgere l’area urbana Rossano-Corigliano che da tempo subisce l’impatto negativo di attività illegali riconducibili alla criminalità organizzata. L’accorpamento diventa inspiegabile ancor più che tra i criteri per procedere alla soppressione dei tribunali ricade la specificità territoriale, con particolare riferimento alla presenza di organizzazioni criminose che possano mettere a rischio la sicurezza della comunità. Non si tiene inoltre conto di quanto espresso dalle commissioni Giustizia di Camera e Senato del precedente Parlamento che, nell’analisi della revisione giudiziaria, avevano chiesto al Governo Monti di non sopprimere i quattro tribunali calabresi (Rossano, Castrovillari, Paola e Lamezia) in quanto situati in zone ad alta densità mafiosa. Quello del Ministro Cancellieri e del Governo Letta è l’ennesimo atto “tecnico” che guarda alla forma dimenticando la sostanza, che analizza numeri senza entrare nelle questioni, che segue l’onda demagogica e finisce per lasciarsi travolgere. Gli amministratori calabresi dovrebbero indignarsi e difendere con grande forza presidi di legalità come quello di Rossano che dal 13 settembre finiranno nel dimenticatoio lasciando oltre 300 km di territorio sulla fascia ionica (da Taranto a Crotone) completamente scoperti. Il rischio, visto anche quanto accaduto di recente con lo scioglimento del consiglio comunale di Corigliano per infiltrazione mafiosa, è che la criminalità organizzata possa trovare nuovi spazi di azione a causa di un pericoloso abbassamento del livello di controllo. Per evitare l’isolamento occorre allora compiere un’importante azione di contestazione, se necessaria anche l’occupazione di Palazzo Chigi da parte degli amministratori locali calabresi, affinché si impedisca l’attuazione del decreto legislativo che cancellerà di fatto un presidio di legalità indispensabile per la Regione Calabria. E’ ora che anche i parlamentari calabresi si mettano in prima linea per difendere la propria terra e cittadini che rappresentano proponendo una mozione di sfiducia nei confronti del Ministro Cancellieri. L’auspicio è che, almeno in questo caso, non vengano meno le larghe intese.”

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