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    Ministro Kyenge nella Locride tra i migranti: "Terra e' bene di tutti"

     

     

    Ministro Kyenge nella Locride tra i migranti: "Terra e' bene di tutti". Aspro dibattito su Cie dopo fatti Crotone

    20 ago 13 ''L'obiettivo è costruire un mondo dove nessuno deve sentirsi escluso perché la terra non ci appartiene ma è di tutti''. Lo ha detto il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge, giungendo a Riace, centro della Locride, dove da anni è in atto una politica di accoglienza che ha visto l'inserimento degli immigrati giunti sulle coste calabresi nella vita del paese. ''Il modello Riace - ha aggiunto - e' un modello di buona pratica. Bisognerebbe esportarlo in altre zone dell'Italia del centro nord''. Il ministro è stato accolto da bambini stranieri nati o che da anni vivono nel paese che hanno cantato l'inno di Mameli e Bella Ciao sventolando bandiere dei loro Paesi d'origine. La Kyenge ha rivolto un sentito ''grazie alla Locride e a Riace per aver creato luoghi in questa zona dove ognuno non si sente estraneo bensì a casa propria. Come istituzione governativa abbiamo l'obbligo di andare ovunque, accorciando così le distanze e facendo sentire la presenza del Governo in tutti i posti anche in quelli più sperduti dell'Italia''. Il ministro, accompagnato dal sindaco di Riace Domenico Lucano e da altre autorità ha poi fatto un breve giro del centro storico del paese, visitando le botteghe e le sedi delle due cooperative sociali dove lavorano molti immigrati lodando anche questo tipo di iniziative che, secondo il ministro, sono da esportare fuori dalla Calabria e dall'Italia.

    Su Cie aprire discussione con Viminale. ''E' importante aprire con il Viminale, che si occupa di queste situazioni, un fronte di discussione. Isola Capo Rizzuto non deve essere visto come un caso locale ma nazionale''. Lo ha detto il ministro Cecile Kyenge tornando a parlare del Cie calabrese chiuso una decina di giorni fa in seguito ai danni alla struttura provocati da una protesta di migranti conseguente alla morte di uno degli ospiti dovuta, secondo la autorità, a cause naturali.

    Su Cittadinanza servono soluzioni adeguate e condivise. ''Non replico alle dichiarazioni fatte da altri esponenti di governo o politici in genere. Aggiungo solo che sarebbe bene sedersi attorno ad un tavolo, confrontarsi e cercare di trovare, sui problemi, soluzioni adeguate e condivise''. Lo ha detto il ministro Cecile Kyenge, rispondendo ai giornalisti, in merito alle affermazioni del presidente del Senato Piero Grasso che ha sostenuto che per la cittadinanza ''la sola nascita in Italia non deve essere sufficiente, ma occorre anche uno Ius culture''.

    Non replico a provocazioni della Lega. ''In questi 100 giorni di Governo, in effetti, sono stata spesso, quasi quotidianamente, bersaglio di insulti da parte di esponenti della Lega. Cosa penso? Non voglio assolutamente replicare o rispondere a queste provocazioni''. Lo ha detto Cecile Kyenge. ''La mia risposta - ha aggiunto - sta nel lavoro che sto svolgendo per portare avanti idee e progetti validi in tema di interazione più che di integrazione, che danno il senso di una nazione aperta, democratica, solidale e accogliente''.

    Cittadinanza onoraria a Roccella Jonica. Il ministro per l'integrazione Cecile Kyenge, ha ricevuto stasera la cittadinanza onoraria di Roccella Ionica. ''Il mio ritorno a Roccella, cittadina accogliente, solidale e ospitale dove, tra l'altro, alcuni anni fa ho trascorso in diverse occasioni le vacanze nell'abitazione di una famiglia amica del posto che sin dall'inizio mi ha accolta come una figlia e senza guardare mai il colore della mia pelle - ha detto il ministro - non poteva essere migliore. Sono quindi molto felice e orgogliosa di essere, da oggi, cittadina onoraria di questa splendida cittadina che mi sta tanto a cuore. Grazie, inoltre, alla città, all'amministrazione comunale, al sindaco di Roccella Giuseppe Certomà, alle associazioni di volontariato e alle forze dell'ordine per quanto finora fatto in termini di accoglienza a seguito dei numerosi arrivi di migranti lungo la costa ionica reggina''. ''Grazie ancora a tutti - ha concluso la Kyenge - per l'accoglienza che date e che darete a persone che hanno bisogno e che fuggono da guerre, tensioni, fame, povertà, emarginazione e persecuzioni. Sono quest'ultimi i veri nemici da combattere e non le persone che giungono sulle coste dell'Italia''. (ANSA).

    Italia ed Europa sostengano l'Egitto. ''Il lavoro della diplomazia italiana è già in atto grazie all'interesse proficuo e immenso che sta svolgendo il ministro Bonino. Italia ed Europa devono comunque sostenere sistemi e Paesi dove esiste la democrazia e dove c'è la pace''. Lo ha detto il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge.

    Aspro dibattito su Cie e migranti

    Penalisti: In Cie Crotone violati i diritti. "Già in passato il Cie di Crotone era stato oggetto di rivolte, e rispetto a quei fatti, che oggi si sono ripetuti tanto da portare alla chiusura del Centro, il giudice di Crotone ha assolto gli 'ospiti ' accusati di danneggiamento in ragione delle condizioni disumane riservate agli immigrati, tali da rendere giustificata e comprensibile la ribellione". Lo sottolinea l'Unione camere penali (Ucpi), ricordando che "due mesi fa era stata proprio l'Ucpi a denunciare la persistenza nel centro calabrese della intollerabile situazione di illiceità e violazione dei diritti umani, situazione purtroppo comune a quella di altri Cie, dei quali a questo punto dovremmo attendere e sperare la chiusura soltanto a seguito di analoghe giustificate devastazioni da parte dei reclusi, magari conseguenti al decesso di qualche migrante". "È il caso, peraltro, di rammentare - aggiungono i penalisti - che gli extracomunitari sono costretti a permanere in veri e propri lager, nei quali non vige alcun rispetto neanche delle condizioni di vivibilità previste per le carceri, nonostante gli stessi non siano detenuti, ma soltanto trattenuti per mesi in attesa di espletamento delle pratiche amministrative che consentano il rimpatrio". La prosecuzione di questi trattamenti inumani nei Cie, ai quali si affianca "l'inadempienza dell'Italia rispetto ai diritti dei detenuti, già riconosciuta dalla Cedu e non ancora risolta - conclude l'Ucpi - pone un serio interrogativo sul livello di civiltà e attenzione ai diritti dell'uomo esistente nel nostro paese".

    Funzionari polizia: no a scarcerati nei Cie. "Per ridurre le rivolte nei Cie occorre evitare, il più possibile, che gli scarcerati vi facciano ingresso perciò, attraverso una seria collaborazione interistituzionale tra i Ministeri dell'Interno, della Giustizia e degli Esteri si trovi la soluzione, anche normativa, affinché si possano avviare le procedure di espulsione per l'extracomunitario irregolare il giorno stesso del suo ingresso in carcere". Lo afferma il segretario nazionale dell'Associazione funzionati di polizia, Enzo Marco Letizia. "Andrà, altresì, favorita - aggiunge letizia in una nota - l'identificazione dei soggetti sprovvisti di documenti negli istituti di detenzione con protocolli di intesa con le autorità consolari accreditati in Italia. E' essenziale per la sicurezza dei Cie accompagnare direttamente alla frontiera gli scarcerati senza che essi transitino per il Centro di identificazione, sono soggetti che hanno già mostrato la loro pericolosità attraverso la commissione di reati".

    Vicepresidente Stasi: Regione Calabria ha fatto tanto per i migranti. ''Desidero rivolgere il più caloroso benvenuto al ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge convinta che gli incontri programmati sul territorio calabrese, e nella città di Crotone in particolare, rappresentino una proficua occasione di confronto sui temi connessi all'accoglienza e all'emergenza immigrazione''. E quanto afferma, in una nota, la vicepresidente della Regione, Antonella Stasi alla vigilia della visita a Crotone del ministro Kyenge in programma domani. ''Purtroppo non potrò essere presente a questo significativo appuntamento - prosegue Stasi - poiché sono in Albania come 'volontaria' in una missione umanitaria. Le mie ferie, insieme con la mia famiglia, le ho dedicate alla cura e al sostegno dei poveri di un villaggio a Scutari. Sebbene sia lontana dalla Calabria desidero manifestare il mio compiacimento ed un sentito ringraziamento al ministro Kyenge per aver deciso di far tappa nella città di Crotone per conoscere direttamente la delicata situazione dei migranti in un territorio che ha dato prova di grande disponibilità e spirito di accoglienza. Cittadini, forze dell'ordine ed istituzioni, in questa porzione di territorio, si stanno spendendo fin oltre le proprie possibilità per affrontare adeguatamente la fase emergenziale. Quello che oggi chiediamo, dunque, è una rinnovata attenzione ed un incisivo intervento da parte del Governo nazionale e dell'Europa perché l'emergenza immigrazione venga affrontata responsabilmente fornendo alle istituzioni locali tutti gli strumenti necessari per fronteggiare un fenomeno che proprio in questi giorni si è reso ancora più acuto''. ''Il Presidente Scopelliti e l'esecutivo regionale - aggiunge ancora la vicepresidente della Regione - hanno dato dimostrazione di grande sensibilità ai temi dell'accoglienza e dell'integrazione ponendo particolare attenzione allo stato di attuazione delle legge sui richiedenti asilo e rifugiati. Crotone con la presenza di un grande centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di 875 posti a Isola Capo Rizzuto, ha rappresentato in Italia un modello di buona prassi dell'accoglienza e gestione e non va confuso con il Cie (Centro Identificazione ed Espulsione) che è cosa diversa in quanto struttura destinata a trattenere gli stranieri sottoposti a provvedimenti di espulsione e di respingimento con accompagnamento coattivo alla frontiera. Quello appena chiuso dalla Prefettura a Crotone, che ospita a regime 120 persone, era attualmente utilizzato per meno della metà a causa di lavori di ristrutturazione. I ritardi con cui avvengono abitualmente le espulsioni e le delicate condizioni psicologiche delle persone dentro ospitate provocano spesso quello che è successo a Crotone qualche giorno fa e casi simili sono accaduti troppe volte in Italia''. ''Gentile ministro - conclude la Stasi - la Calabria ha fatto davvero tanto fin qui e proseguirà con altrettanto impegno su questo fronte ma attende che ci sia un segnale concreto anche da parte del Governo centrale e dall'Europa per i territori che, in prima linea, sostengono la gestione del fenomeno immigratorio e degli sbarchi''.

    Vendola "Chiudere i Cie". Tutte le volte che ho visitato un Cie confesso di aver provato un grande sentimento di vergogna: un luogo cosi' degradato, cosi' umiliante, cosi insopportabilmente lesivo della dignità della persona umana. Ciò che sta avvenendo da giorni e giorni a Gradisca, ciò che e' avvenuto al Cie di Crotone è inaccettabile per un Paese civile'': Lo afferma Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Liberta': ''E' inaccettabile - prosegue il leader di Sel - un luogo di reclusione nel quale non è possibile esercitare neanche i diritti che sono disponibili per i normali detenuti. Io credo che, in ogni caso, il Cie sia in sè una realtà antigiuridica e incivile, figlia di quella cultura feroce quanto inefficace che ha generato un mostro come la Bossi-Fini. Quello che vivono coloro che ne vengono reclusi è un piccolo inferno. Per questo chiediamo al governo di chiudere, per ragioni di igiene pubblico e di decoro istituzionale i Cie presenti nel nostro Paese. Un Paese civile - conclude Vendola - non può tollerare altre tragedie, il governo si adoperi per mostrare al mondo che l'Italia e' un Paese capace di accogliere e di rispettare le persone''.

    Messina "Chiudere Cie divenuti lager". "La rivolta degli. immigrati nel Cie di Isola Capo Rizzuto in seguito alla morte del marocchino Moustapha Anaky desta molta preoccupazione. Chiediamo al ministro Kyenge di mandare un'ispezione presso questo centro d'accoglienza e in tutti i centri italiani dove sono avvenuti fatti analoghi". È quanto afferma in una nota il segretario nazionale dell'Italia dei Valori, Ignazio Messina, che aggiunge: "Bisogna chiudere i Cie se questi si trasformano in lager e se venissero riscontrati maltrattamenti o condizioni che vanno contro la dignità umana. Abbiamo già detto in passato che il nostro Paese ha nel suo Dna la cultura dell'accoglienza che non è compatibile con la legge Bossi-Fini che va radicalmente cambiata". "Il bellissimo episodio dei bagnanti siracusani che formano una catena umana per salvare alcuni immigrati siriani, ci fa capire e ci dimostra quanto i cittadini italiani siano avanti rispetto ad alcuni politici", conclude Messina

    Bianchi "Governo si occupi di Cie Crotone". ''Dopo la rivolta e la devastazione del Cie di Isola Capo Rizzuto sarebbe necessario rivedere l'agenda governativa con l'inserimento tra le priorità anche di un piano organico per l'immigrazione e la richiesta di una forte assunzione di responsabilità da parte dell'Unione Europea''. A dirlo è la parlamentare del Pdl, Dorina Bianchi in occasione della visita in Calabria del ministro per l'Integrazione, Cécile Kyenge. ''Ciò pur nella convinzione - prosegue la Bianchi - che per riscrivere le regole sulla cittadinanza, rivedere il ruolo dei Cie e il reato di immigrazione clandestina sia necessario un confronto costruttivo e basato sul buon senso di tutte le forze che sostengono il governo Letta-Alfano. Non possiamo rischiare un salto nel buio su questioni così delicate per il nostro Paese. La Calabria, con i suoi oltre 74 mila residenti immigrati e circa 11 mila imprese, merita una svolta in direzione di una proficua integrazione, da un lato, e dall'altro di una decisa azione di contrasto ai clan 'ndranghetisti, che sui clandestini lucrano annualmente circa 500 milioni di euro''.

    Costantino "Si faccia chiarezza su morte in Cie Crotone". ''Vogliamo sapere i risultati dell'autopsia e vedere la cartella clinica di Moustapha Anaki, 31 anni, migrante proveniente dal Marocco e morto in circostante ancora non chiarite lo scorso 10 agosto nel Centro identificazione e di espulsione Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto (Crotone)''. Lo afferma Celeste Costantino, deputata di Sinistra Ecologia Libertà. ''Moustapha Anaki, recluso da un mese nella struttura - è scritto in una nota - si trovava da sette anni in Italia, senza permesso di soggiorno. Quindi per le leggi vergognose (Bossi-Fini, pacchetto Sicurezza 2009) considerato un immigrato irregolare in attesa di espulsione. In seguito alla sua morte i 51 migranti presenti nella struttura hanno protestato rendendo inagibile il centro. Ciò ha portato alla chiusura del Cie e al trasferimento dei migranti in altre strutture italiane. Dall'Ente gestore, le Misericordie, è stato dichiarato che ''Anaki soffriva di cardiopatia' e che 'la protesta è legata ai tempi di permanenza' e non alla morte del giovane''. ''Vorremmo capire - afferma la deputata - perché la notizia della sua morte e della successiva protesta dei migranti sia stata comunicata solo dopo una settimana dai fatti. Per questo motivo stiamo per depositare un'interrogazione parlamentare al ministro Alfano e alla ministra Kyenge per chiedere chiarezza al Governo sull'accaduto. Domani la ministra per l'integrazione Kyenge sarà in visita al centro Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto. Ci piacerebbe che in quella occasione rendesse più chiara una vicenda che ha dei contorni decisamente oscuri. E che gettano ombre sulla gestione dell'accoglienza in Italia''. ''Vorremmo conoscere - conclude la Costantino - il motivo della morte di Moustapha, sapere dove sono stati trasferiti i 51 migranti 'testimoni' della vicenda, conoscere le condizioni di vita dei migranti dopo la riduzione dei servizi al minimo (21 euro al giorno, il più basso di tutti i centri italiani), apprendere il motivo per il quale la Prefettura nega da mesi l'accesso alla stampa per 'ordine pubblico'''.

    Maroni: Unico rimedio sono respingimenti. ''Sbarchi di clandestini senza fine a Lampedusa. Il rimedio c'é: respingimenti e accordi bilaterali per non farli partire. Governo sveglia!!!''. Lo scrive il segretario federale della Lega Nord Roberto Maroni sul suo profilo twitter.

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