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    Omicidio di Corigliano 4 arresti dei CC

     

     

    Omicidio di Corigliano, scontro tra bande per prostituzione: 4 arresti dei CC

    17 ago 13 Quattro persone di nazionalità straniera sono state sottoposte a fermo dalla Procura di Rossano con l'accusa di concorso nell'omicidio di Dumitrache Ciobanu, il cittadino romeno di 43 anni assassinato all'alba di ieri a Schiavonea di Corigliano. I fermi, uno dei quali eseguito a Bari, sono giunti al termine di una giornata di interrogatori a cui i carabinieri prima e il pm di Rossano poi, hanno sottoposto numerose persone. Grazie alle indagini dei carabinieri del Reparto operativo di Cosenza ed a quelli della Compagnia di Corigliano Calabro, gli inquirenti hanno acquisito gli elementi necessari a far scattare i fermi per le quattro persone. Tra loro, secondo quanto si è appreso, figura anche il connazionale di Ciobanu, il cui interrogatorio è iniziato nel pomeriggio di ieri per poi protrarsi per tutta la giornata. L'omicidio è scaturito dopo una lite avvenuta in una discoteca tra due gruppi contrapposti, forse per motivi legati ad un giro di prostituzione. All'uscita dal locale, i quattro fermati, secondo l'accusa, hanno atteso l'altro gruppo dopo essersi armati di un fucile e di una mazza da baseball ed hanno fatto fuoco uccidendo Ciobanu.

    --- Video Video della Conferenza stampa

    Procuratore Facciolla: Decisiva presenza CC sul territorio. ''Il tema della prostituzione dovrebbe essere affrontato come un fenomeno di criminalità organizzata''. A dirlo è stato il procuratore della Repubblica di Rossano Eugenio Facciolla, illustrando i particolari dell'operazione che ha condotto a quattro fermi per l'omicidio di Dumitrache Ciobanu, ucciso ieri a Schiavonea di Corigliano. Il magistrato ha sottolineato come quello della prostituzione sia un fenomeno esteso nella zona dove c'è anche una forte presenza della criminalità organizzata. Facciolla ha quindi espresso ''grande apprezzamento per il lavoro dei carabinieri e per la loro presenza capillare sul territorio che è stata decisiva per la soluzione del caso in così poco tempo''. Al riguardo, Facciolla ha anche evidenziato come l'operazione ''conferma l'importanza di un Tribunale come quello di Rossano'' che dovrebbe essere invece accorpato a quello di Castrovillari. ''Subito dopo il delitto - ha detto il comandante del reparto operativo dei carabinieri di Cosenza Vincenzo Franzese - abbiamo iniziato a sentire diverse persone che pur nella discordanza delle versioni fornite ci hanno consentito di ricostruire l'accaduto e di risalire agli autori. Decisiva però è stata la conoscenza del territorio senza la quale non saremmo arrivati così rapidamente all'identificazione degli autori dei quali avevamo descrizioni sommarie ed i nomi italiani che usano normalmente ma che non sono i loro''. Franzese ha poi evidenziato che sul problema della prostituzione ''spesso ci si sofferma su aspetti superficiali, come il disturbo che possono dare queste ragazze lungo le strade. Il fatto è che quella della prostituzione per gli sfruttatori è un'attività redditizia, gestita sostanzialmente da stranieri ma che non sfugge agli interessi della criminalità organizzata locale''.

    Uno dei 4 arrestati stava espatriando. E' stato bloccato nel porto di Bari dalla polmare, mentre cercava di imbarcarsi su un traghetto diretto a Durazzo, l'albanese Sokol Seferi, di 39 anni, uno dei quattro uomini fermati con l'accusa di aver ucciso Dumitrache Ciobanu, il cittadino romeno di 43 anni assassinato all'alba di ieri a Schiavonea di Corigliano. L'auto sulla quale viaggiava l'uomo è stata sequestrata. La polmare ha anche arrestato l'albanese Mariglen Bardhi, di 35 anni, sul quale pendeva un mandato d'arresto europeo emesso dalla magistratura greca per rapina aggravata ed omicidio. Bardhi stava tentando di entrare sul territorio italiano con una motonave proveniente da Durazzo.

    Scontro tra bande per prostituzione. E' maturato nello scontro tra due bande contrapposte, una di romeni ed una di albanesi, l'omicidio di Dumitrache Ciobanu, il cittadino romeno di 43 anni assassinato all'alba di ieri a Schiavonea di Corigliano, per il quale i carabinieri hanno sottoposto a fermo quattro persone, tre albanesi ed un connazionale della vittima. E' questa la convinzione della Procura della Repubblica di Rossano che ha disposto il fermo, con l'accusa di concorso in omicidio e rissa con altri soggetti da identificare, di Dritan Ruko (33), Sokol Seferi (39), Kadri Mona (32), tutti albanesi, e Claudiu Florin Tighikliu (24), romeno. A sparare materialmente, secondo il pm della Procura di Rossanno Vincenzo Quaranta che d'intesa con procuratore Eugenio Facciolla, ha emesso il di fermo, è stato Ruko. All'origine dell'omicidio, secondo la ricostruzione dei carabinieri del reparto operativo di Cosenza e della Compagnia di Corigliano Calabro, una lite scoppiata all'interno di un lido-discoteca della costa tra i due gruppi. In particolare, Ruko e Seferi avrebbero avvicinato due ragazze romene che si prostituiscono chiedendo loro 50 euro al giorno per esercitare la loro attività nel tratto di statale 106 in cui si trovano. Richiesta che i due avevano rivolto già alcune settimane fa alle due ragazze e che le stesse avevano denunciato ai carabinieri pur non sapendo fornire l'identità degli uomini che le avevano avvicinate. Su questo aspetto della vicenda, le indagini erano ancora in corso. Ruko e Saferi, all'interno del locale, avrebbero anche strattonato le due ragazze provocando la reazione del gruppo dei romeni. A farne le spese, secondo la ricostruzione degli investigatori, è stato Tighikliu, che pur essendo romeno, era nel gruppo degli albanesi, e che ha riportato diverse contusioni. La vittima, Dumitrache Ciobanu, vedendo le ragazza in difficoltà, sarebbe intervenuto in loro difesa colpendo Ruko, il quale si è allontanato per andare a prendere un fucile da caccia che aveva nascosto nella sua auto e facendo poi fuoco contro Ciobanu che lo stava inseguendo e colpendolo al fianco ed al ginocchio sinistro.

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