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    Trafugati fondi a Santuario Paola, Procura apre inchiesta

     

     

    Trafugati fondi a Santuario Paola, Procura apre inchiesta. Nunnri "Fatto sconcertante"

    02 ago 13 Chi ha svuotato la cassa del santuario di San Francesco di Paola? E' questo l'interrogativo al quale intende rispondere la Procura della Repubblica che ha avviato un'inchiesta sulla sparizione delle offerte donate dai devoti del Santo di Paola. Il Procuratore della Repubblica, Bruno Giordano, dopo aver ricevuto una segnalazione da parte dei carabinieri, ha deciso di aprire un fascicolo che al momento è ancora contro ignoti e che vede i frati minimi come persone offese. Sul fronte investigativo l'inchiesta è alle prime battute e la Procura attende di ricevere una informativa da parte dei carabinieri. I militari dell'arma nelle scorse ore hanno sentito una serie di persone per ricostruire quanto è accaduto e per individuare le responsabilità dell'ammanco di un milione e mezzo di euro. L'indagine si sta concentrando sul ruolo svolto da un consulente finanziario al quale l'ex tesoriere del Santuario, padre Franco Russo, aveva affidato la gestione dei fondi. Il denaro è stato utilizzato per l'acquisto di azioni in borsa e per alcuni bonifici destinati a persone che non hanno nessun legame con la struttura religiosa. E proprio i destinatari dei bonifici potrebbero svelare, quando saranno sentiti, i retroscena di una colossale truffa all'ombra di San Francesco di Paola. Sugli accertamenti patrimoniali è pronta a scendere in campo anche la Guardia di finanza. Al momento i punti fermi della vicenda sono due. I frati sono stati raggirati ed il denaro è sparito. Il Procuratore di Paola è molto determinato a dare un forte impulso alle indagini perchè ''intendiamo fare - ha detto - tutto il possibile per fare chiarezza sulla vicenda''. La notizia dell'ammanco ha destato sconcerto e indignazione tra i tanti devoti di San Francesco di Paola sparsi in tutto il mondo. Nella cittadina del tirreno cosentino sono numerosi gli attestati di solidarietà che in queste ore sono giunti ai frati minimi. L'arcivescovo di Cosenza, mons. Salvatore Nunnari, è rientrato stamane nella città bruzia ed ha appreso della truffa subita dai frati. La vicenda, ha detto, ''è certamente un fatto sconcertante che non tocca la devozione della nostra gente al Santo e nemmeno la storia dei frati minimi''. Il Santuario di Paola ricade nel territorio della diocesi di Cosenza anche se dal punto di vista legale e gestionale ha una autonomia e indipendenza. ''Certamente qualcuno ha sbagliato - ha aggiunto mons. Nunnari - ma il qualcuno non sono tutti. Attendiamo fiduciosi che la magistratura faccia piena luce sul fronte sia civile che penale''.

    Procura apre inchiesta. La Procura della Repubblica di Paola ha aperto un fascicolo d'inchiesta sull'ammanco nel santuario di San Francesco per un ammontare di un milione e mezzo di euro. Il Procuratore, Bruno Giordano, ha deciso di avviare l'inchiesta dopo la segnalazione ricevuta dai carabinieri. I militari hanno già compiuto una serie di accertamenti ed hanno sentito alcune persone e nelle prossime ore depositeranno in Procura un'informativa sulla vicenda. ''Faremo tutto quello che e' nelle nostre possibilità - ha affermato il Procuratore - per fare chiarezza sulla vicenda''. Da una prima ricostruzione dei fatti risulta che i frati del santuario di San Francesco di Paola sarebbero a tutti gli effetti parte offesa. Gli investigatori stanno ora cercando di accertare se si sia trattato di una truffa singola o se questa rientra in un ambito più ampio. L'ammanco, avvenuto per l'acquisto di titoli, azioni e bonifici ad una serie di persone, riguarda un conto corrente online aperto dall'ex tesoriere del santuario, padre Franco Russo. Quando i frati hanno scoperto che sul conto corrente erano stati prosciugati tutti i fondi hanno deciso di avviare una serie di accertamenti dai quali sono emerse le compravendite azionarie ed i bonifici. Al vaglio c'è anche il ruolo di un promotore finanziario al quale i frati si erano rivolti per la gestione dei fondi..

    Mons. Nunnari: Fatto sconcertante. ''La vicenda relativa all'ammanco dei fondi al Santuario di San Francesco di Paola è certamente un fatto sconcertante che non tocca la devozione della nostra gente al Santo e nemmeno la storia dei frati minimi''. Lo ha detto l'arcivescovo metropolita di Cosenza, mons. Salvatore Nunnari, che è rientrato nelle scorse ore nella città bruzia ed ha appreso della vicenda relativa all'ammanco dei fondi. Il santuario di San Francesco di Paola ricade nella Diocesi di Cosenza anche se dal punto di vista legale ha una sua indipendenza. ''Certamente qualcuno ha sbagliato - ha aggiunto mons.Nunnari - ma il qualcuno non sono tutti. Attendiamo fiduciosi che la magistratura faccia piena luce sia sul fronte penale che civile. Mi auguro che il nostro legame con il Santo, che da sempre ha esaltato virtù e valore della nostra gente, resti sempre saldo e ispirato ad una fede genuina. Mi auguro anche che questa volta, così come accaduto in passato per la mia Chiesa, si comprenda che in questa materia finanziaria siano i laici a operare, magari accanto agli uomini di Chiesa che hanno, invece, la missione di evangelizzare e annunciare la buona novella''.

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