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    Pregiudicato di Siderno finito con 2 colpi di pistola alla testa a Torino

     

     

    Pregiudicato di Siderno finito con 2 colpi di pistola alla testa a Torino

    30 set 12 E' stato raggiunto alla testa da due colpi di pistola sparati da vicino Domenico Galea, di 64 anni, di Siderno (Reggio Calabria), il pregiudicato ucciso ieri sera per strada, sotto casa, a Torino, in una zona semiperiferica della città. Il killer - secondo la ricostruzione dei Carabinieri - è sceso da un'Alfa Romeo Mito, guidata da un complice, e ha sparato almeno cinque colpi di pistola. Subito dopo è salito sulla stessa auto e si è allontanato facendo perdere le tracce. I Carabinieri hanno interrogato a lungo un testimone che ha assistito all'omicidio e stanno controllando le immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza della zona per tentare di risalire ai numeri di targa dell'auto. Galea era conosciuto dalle forze dell'ordine per precedenti legati alla droga. Questa circostanza porta gli investigatori a non escludere che si sia trattata di un'esecuzione nell'ambito di un regolamento di conti.

    Un'esecuzione con due colpi di pistola alla testa sparati da vicino. E' stato ucciso così, ieri sera, sotto casa, Domenico Galea, di 64 anni, di Siderno (Reggio Calabria), pregiudicato per reati relativi allo spaccio di stupefacenti. Non appena sceso dall'auto, in via Alagna, dove abitava con la moglie che lo aspettava a casa, è stato affiancato da un'Alfa Mito grigia con due persone a bordo. Il passeggero ha aperto la portiera, è balzato fuori e da pochi metri gli ha scaricato addosso cinque colpi con una pistola semiautomatica calibro 9. Solo due - ha stabilito poi il medico legale - sono andati a segno, alla testa. Galea è stramazzato in una pozza di sangue tra un cassonetto della spazzatura e una vettura parcheggiata ai bordi della strada. Poi il killer è risalito sulla Mito che è ripartita sgommando e facendo perdere le tracce. Secondo i Carabinieri, si tratta di un delitto maturato proprio negli ambienti dello spaccio di droga, che erano ancora frequentati da Galea. Gli investigatori, coordinati dal pm Paola Stupino, ritengono che si sia trattato di un omicidio premeditato, forse su commissione, quasi sicuramente per qualche sgarbo fatto a un'organizzazione criminale. Le indagini si sono subito indirizzate verso l'individuazione delle persone che avevano rapporti con lui, mentre sul commando che gli ha sparato restano aperte le ipotesi che possano essere state le persone con cui aveva avuto dissidi o anche sicari inviati da queste ultime. Oggi i carabinieri hanno scandagliato la vita di Galea e sono arrivati a una rosa di persone che stanno cercando, al momento soltanto per interrogarle. Non vi è ancora alcun ricercato, né persone sospettate. Nel corso della notte, invece, è stato sentito il solo testimone del delitto; l'uomo ha chiamato il 112 con il telefonino mentre assisteva alla scena. La dinamica dell'assassinio, così, è stata ricostruita completamente. Un altro dei nodi cruciali dell'indagine è l'identificazione dell'auto mediante il numero di targa. Per ricostruirlo i Carabinieri hanno sentito i residenti nella zona e hanno acquisito i filmati degli impianti di sorveglianza dislocati nei paraggi, di cui è tuttora in corso l'analisi.

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