NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Svimez: sud rischia desertificazione industriale. 25% senza lavoro

     

     

    Svimez: sud rischia desertificazione industriale. 25% senza lavoro

    26 set 12 Un Mezzogiorno a rischio desertificazione industriale e segregazione occupazionale, dove i consumi non crescono da quattro anni, la disoccupazione reale supera il 25% e lavora meno di una giovane donna su quattro. E' quanto emerge dal Rapporto Svimez 2012. Dal 2007 al 2011, l'industria al Sud ha perso 147 mila unità (-15,5%), il triplo del resto del Paese (-5,5%), e ha accelerato la fuga verso Nord degli abitanti. Nel 2011 i pendolari di lungo raggio sono stati quasi 140 mila (+4,3%), dei quali 39 mila sono laureati. Oltre un milione e 350 mila persone sono emigrate dal Mezzogiorno dal 2000 al 2010. Nello stesso decennio, il Pil procapite meridionale è passato dal 56,1% di quello del settentrione al 57,7%. "Continuando così ci vorrebbero 400 anni per recuperare lo svantaggio che separa il Sud dal Nord", osserva Svimez nel rapporto. Per cambiare passo, l'associazione propone un nuovo paradigma per il Sud "capace di integrare sviluppo, qualità ambientale, riqualificazione urbana e valorizzazione del patrimonio culturale".

    Nel 2012 il Pil del Mezzogiorno sarà in calo del 3,5%, i consumi del 3,8% e gli investimenti del -13,5%, secondo il Rapporto Svimez. Il Pil nazionale, invece, ripiegherà del 2,5% grazie al risultato del Centro-Nord (-2,2%). La recessione continuerà al Sud nel 2013 (-0,2%) mentre l'Italia crescerà dello 0,1% e il Centro-Nord dello 0,3%. Il divario è aggravato, per Svimez, dalle manovre del 2010-2011 che pesano per 1,1 punti sul Pil nazionale, per 2,1 punti al Sud e solo 0,8 al Centro-Nord.

    Nel 2412 il Pil procapite del Mezzogiorno potrebbe, forse, raggiungere quello del resto del Paese, secondo le previsioni del Rapporto 2012 della Svimez. Crisi permettendo, ci vorranno circa 400 anni. Ma potrebbero essere molti di più, perché la recessione ha colpito duro sulla parte più povera d'Italia, dove i redditi dei cittadini non raggiungono il 60% di quelli del Centro-Nord, i consumi non crescono da quattro anni e di lavoro non ce n'é. La disoccupazione reale raggiunge il 25,6% al Sud, appena una giovane donna su quattro risulta ufficialmente occupata, 329mila under 35 hanno perso il posto negli ultimi tre anni e sono impiegati in nero quasi tre milioni di persone. Sono in tanti, così, a cercare fortuna lontano: i pendolari a lungo raggio sono 140 mila nel 2011, il 4,3% in più rispetto al 2010, e nello scorso decennio sono emigrate un milione e 350 mila persone. E' un territorio in gabbia - la Svimez parla di "segregazione occupazionale" - che anche nel 2013 vedrà il Pil in calo dello 0,2%, mentre il Centro-Nord riprenderà fiato (+0,3%) trainando l'Italia verso una crescita dello 0,1%. Quest'anno si chiuderà ancora peggio, con un crollo del prodotto interno al Sud (-3,5%) e numeri pesanti anche per i consumi (-3,8%) e gli investimenti meridionali (-13,5%). Il Pil nazionale, invece, si fermerà a una flessione del 2,5% grazie al risultato del Centro-Nord (-2,2%). Su questo divario influiranno, secondo la Svimez, le manovre anticrisi del 2010-2011 che peseranno per 1,1 punti sul Pil nazionale 2012, per 2,1 punti al Sud e solo 0,8 al Centro-Nord. Le chiusure aziendali al Mezzogiorno, intanto, si moltiplicano nel manifatturiero, che vive un calo del 15,5% nel 2011 (-147 mila unità), pari a quasi tre volte quello del resto del Paese. Il direttore della Svimez, Riccardo Padovani, parla di "rischio desertificazione industriale": "purtroppo le cronache di questi mesi dell'Ilva di Taranto, così come quelle nei mesi scorsi di Termini Imerese e dell'Irisbus fino alla complessa vicenda Fiat, sembrano confermare i rischi di una fuoriuscita da comparti strategici", spiega. Per invertire la tendenza, il presidente della Svimez, Adriano Giannola, chiede un "rilancio della politica industriale" con "il Mezzogiorno visto come un'opportunità per tutto il sistema", "se si vuole ragionare di ripresa - osserva - occorre ripartire dal Sud".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore