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    Carabinieri di Reggio premiati per libro su collega ucciso

     

     

    Carabinieri di Reggio premiati per libro su collega ucciso

    26 set 12 Sono state consegnate dal prefetto di Reggio Calabria Vittorio Piscitelli, e dal vice presidente del Consiglio regionale Alessandro Nicolò, le medaglie di rappresentanza concesse dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al maresciallo ordinario Francesca Parisi, in servizio al Museo Storico dell'Arma dei carabinieri a Roma, e al luogotenente Cosimo Sfarmeli, comandante della Stazione Carabinieri di Reggio, principale, per il loro libro "Un Carabiniere nella lotta alla 'ndrangheta''. La consegna è avvenuta nel corso di una cerimonia svoltasi per iniziativa del Corecom, il comitato regionale per le Comunicazioni, nell'aula Giuditta Levato di Palazzo Campanella. Era stato lo stesso presidente dell'organismo di controllo regionale sulle comunicazioni, Alessandro Manganaro a chiedere al Presidente della Repubblica la sua personale adesione al lavoro svolto dai due militari. Il volume è dedicato al brigadiere dei carabinieri, Carmine Tripodi, ucciso a San Luca, in un agguato mafioso il 6 febbraio 1985, "ma anche - ha spiegato Sfarmeli - a tutti coloro che hanno sacrificato la vita sull'altare della lotta alla 'ndrangheta''. Una sorta di "viaggio", come ha spiegato nella sua introduzione Alessandro Manganaro, "non tanto e non solo per non dimenticare, ma per trarre utili insegnamenti e perché l'amore per la propria terra non può prescindere dalla conoscenza che diventa sterile". Manganaro ha messo in evidenza gli obiettivi del libro, "il primo manifesto, il secondo latente. Da una parte l'esigenza di tenere desto il ricordo del brigadiere Carmine Tripodi. Dall'altra quella di recuperare la legalità come bene primario ed insostituibile da salvaguardare e potenziare quotidianamente e con impegno, e non fine a se stessa". Un concetto che è stato poi ripreso nelle conclusioni finali dal vice presidente Nicolò, che ha auspicato "una collaborazione interistituzionale nel contrasto alle organizzazioni mafiose, in cui anche la politica deve fare la propria parte", ricordando le iniziative che a livello istituzionale sono state promosse per diffondere i temi della legalità soprattutto fra i più giovani. Alla cerimonia erano presenti, oltre al prefetto Piscitelli, anche il procuratore Michele Prestipino, il magistrato Vincenzo Pedone, consiglieri regionali e sindaci.

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