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    Conferenza Sindaco di Reggio C. "Dobbiamo difendere la città"

     

     

    Conferenza Sindaco di Reggio C. "Dobbiamo difendere la città". Forgione accusa "Livelli occulti"

    24 set 12 'Reggio sta per cadere dentro ingranaggi pericolosi ed e' venuto il momento di difenderla prima di tutti i legittimi propri interessi. Rimanere a guardare non serve a nulla e la città deve mostrare il suo volto migliore. Sono stato eletto sindaco dalla stragrande parte dei cittadini e non per conto di nessuno. E a loro sono chiamato a rispondere ed è a loro che riferirò, me lo impone la mia storia familiare e professionale". Il sindaco, Demetrio Arena, ha voluto così sottolineare la sua reazione contro quella che ha definito "l'accelerazione, fuori da qualsiasi logica, sulle decisioni che andranno ad assumere le istituzioni circa il futuro del comune. Penso all'ultimo paginone - ha detto - di 'Repubblica' di ieri, dove, peraltro, vengono riportati dati sbagliati sulla situazione finanziaria dell'ente, dov'é difficile cogliere la notizia, ma dove vengono messi insieme, in maniera rabberciata, vari episodi, falsità oggettive, seppure non ideologiche o di pensiero. E' come se si fosse aperta un'offensiva per colpire qualcuno, ma è chiaro che le 'bombe' ricadranno sull'intera città". Arena ha inoltre voluto ringraziare i cinquecento firmatari del 'manifesto' contro quella che ha bollato come "un'operazione senza distinguo che vorrebbe Reggio città 'tout court' etichettata come mafiosa, un'etichetta che rispediamo al mittente. Questo è il gioco, fin troppo chiaro - ha proseguito Arena - di chi vuol saltare il banco e io non posso più stare zitto. Non faccio chiamate popolari o alle armi - ha detto ancora il sindaco di Reggio Calabria - ma il dovere mi impone di informare la mia comunità del rischio che sta correndo perché credo che contro la ndrangheta, che per Reggio, e ormai non solo per Reggio, è un problema atavico, che non si vince mettendo insieme vittime e carnefici. Rispetto a questo problema, paghino i colpevoli e non tutta la città".

    Pdl Reggio "Calipari esce da letargo". "Vorremmo complimentarci con l'on. Rosa Villecco Calipari che, come tanti altri parlamentari 'calabresi', esce dal letargo solo oggi per interessarsi della Calabria e di Reggio in particolare. Ma ovviamente, come tanti altri, solo a parole". Lo affermano i consiglieri regionali della Calabria del Pdl Giuseppe Caputo, Mario Magno, Fausto Orsomarso e Nazzareno Salerno replicando al vicepresidente dei deputati del Pd. "Comprendiamo bene che la signora Villecco - aggiungono - abbia bisogno disperatamente di attaccarsi a qualcosa per riottenere una candidatura in Parlamento, ma gradiremmo vederla lavorare oltre che leggerne poche frasi deliranti, peraltro molto raramente. E, ancora una volta, ci auguriamo che la legge elettorale venga modificata affinché siano realmente i cittadini a scegliere i loro rappresentanti per la Camera e per il Senato". "I soli interrogativi che poniamo all'on. Villecco Calipari - concludono i consiglieri del Pdl - sono i seguenti: lei ha mai difeso Reggio o la Calabria? Della sua straordinaria attività parlamentare resterà qualche traccia?"

    Calipari "Città andava difesa prima". "Non è venuto soltanto ora il momento di difendere Reggio Calabria. Bisognava difenderla da sempre, non accumulando deficit e non facendo pagare ai cittadini le spese del 'modello' Pdl". Lo sostiene, in una nota, la vicepresidente dei deputati del Pd, Rosa Villecco Calipari. "Un 'modello' - aggiunge - che forse il sindaco Arena non ha condiviso, ma che è figlio del suo partito e della maggioranza che lo sostiene ancora oggi. Non so cosa intenda il primo cittadino quando invita la comunità reggina a mostrare il suo volto migliore e quando chiede ai rappresentanti delle categorie produttive di difendere i loro. Non so neanche quale sarà la decisione del Consiglio dei ministri dopo le 400 pagine di relazione prefettizia sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel comune. Quel che so e' che già da quasi un anno, insieme ad altri deputati calabresi, avevo chiesto al Ministro dell'Interno di verificare se ci fossero state pressioni ed infiltrazioni della 'ndrangheta nell'amministrazione e nell'apparato burocratico del comune". "Difendere Reggio - conclude Rosa Villecco Calipari - significa stare dalla parte della legalità e non credo sia una buona prova di amore sostenere che il disavanzo non è di 170 milioni di euro, come sosterrebbero 'i nemici', ma 'soltanto' di 118 milioni, come dice Arena".

    SEL Reggio "Scopelliti e Arena si dimettano". "Ho letto con stupore e sgomento le dichiarazioni odierne del sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena. L'invito a reagire alla città è delirante e irresponsabile. Dovrebbe essere interesse del sindaco sapere se la città che gli ha consegnato il suo predecessore Scopelliti, può essere governata con la responsabilità del buon padre di famiglia. E' evidente che così non è". Lo sostiene, in una nota, il coordinatore regionale di Sel, Andrea Di Martino. "Lo evinciamo - aggiunge - dai vuoti proclami e dai tentativi di coinvolgere l'intera città in un giudizio che riguarda solo la sua classe dirigente. Il maldestro tentativo fatto prima, chiedendo la sottoscrizione di un manifesto debole e difensivo, oggi sprona la città alla reazione contro chi racconta la verità che a Reggio tutti sanno. E' da qualche tempo che Arena ha perso l'occasione di separare le sue responsabilità da quelle del governatore Scopelliti. Insieme sono assunti al potere e insieme cadranno. Lo dimostra che in giunta a Reggio Calabria siede ancora quell'assessore Morisani, cui il sindaco avrebbe fatto bene per tempo a ritirare le deleghe. Reggio ha bisogno di altro e di meglio"."Oggi - dice ancora Di Martino - è stata una giornata difficile per la città. Il giornalista Michele Inserra, cui va tutta la mia vicinanza, ha subito l'ennesimo gesto intimidatorio solo perché si ostina con determinazione a cercare e a divulgare la verità su questa città. La verità sulla 'ndrangheta che ne sta opprimendo il futuro. Sulle collusioni della sua classe dirigente. Che cosa ha da dire il sindaco su questo? Niente impastato con nulla. Non una parola su chi subisce minacce, violenze, ritorsioni. La citta' soffre per un dissesto finanziario senza precedenti, il Comune non riesce a garantire i servizi minimi essenziali. Le sue società sono sciolte per infiltrazione mafiosa. E che cosa dice il sindaco su questo? Nega la gravità della situazione e nel frattempo la Corte dei conti e gli ispettori del Ministero del Tesoro sono ancora in attesa delle controdeduzioni dell'amministrazione. La giunta oltre a negare non è ancora riuscita ad articolare una difesa con un minimo di senso logico". Secondo Di Martino, "la giornata di oggi, infine, è stata difficile anche per il vero responsabile di questo disastro: il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti. I lavoratori di Arsa e Afor sono in attesa da mesi di una riforma degli enti. Enti che dovrebbero tutelare il patrimonio naturale di questa terra. La Giunta regionale non riesce ad articolare una proposta utile a garantire nello stesso tempo efficacia e tutela dei diritti dei lavoratori. Gli operai, in preda alla disperazione, hanno invaso il palazzo del Consiglio. Anche qui l'unica risposta è una propaganda senza senso logico, da parte di una maggioranza falcidiata da arresti e scandali, arrivata al governo attingendo ai voti dalla 'ndrangheta. Innanzi a tutto questo scempio l'unica parola che andrebbe pronunciata dal sindaco di Reggio e dal presidente della Regione dovrebbe essere responsabilmente una sola: dimissioni".

    PDL "Da Sel solo falsità". "Il napoletano Di Martino, illustre sconosciuto ai reggini ma profondo denigratore della nostra realtà, continua a dispensare insulti e falsità con il solo intento di colpire il presidente della Regione, Scopelliti, e il sindaco, Demetrio Arena, uomo dalle indiscusse qualità morali e da una storia professionale e familiare di grandissimo livello". Lo sostiene, in una dichiarazione, il consigliere comunale di Reggio Calabria del Pdl Pasquale Naso replicando al coordinatore regionale di Sel. "Crediamo che le dichiarazioni odierne del sindaco - aggiunge - siano sentite ed appassionate e le riteniamo responsabili in un momento in cui, la nostra città, attende decisioni delicate e fondamentali per il proprio futuro. L'esponente di Sel dimostra di conoscere 'cosi' bené l'attualità reggina che, comunicando il falso, sostiene che la nostra amministrazione non ha ancora fornito le controdeduzioni alla Corte dei Conti: avesse letto quantomeno i giornali (non solo per cercare una sua foto) avrebbe potuto apprendere che nell'ultimo consiglio comunale, tenutosi venerdì scorso, quelle controdeduzioni sono state votate. Votate da una maggioranza seria e orgogliosamente reggina, che con il mandato popolare si é fatta carico di governare la città in un momento difficile e lo farà sempre e solo dando voce ed ascolto ai cittadini. Gli stessi reggini che si staranno domandando: ma Di Martino chi?".

    Confindustria: Stiamo con la legalità. "Confindustria, che non ha nulla a che vedere con le diverse posizioni politiche ma rappresenta solo ed esclusivamente gli interessi produttivi puliti di questo territorio, sta da una sola parte: quella della legalità. Solo questo, a nostro avviso, significa stare dalla parte della città". E' quanto si legge in una nota di Confindustria Reggio Calabria in merito alla situazione della città. "In relazione alle notizie di stampa che numerosi organi d'informazione di livello nazionale, da 'la Repubblica' al 'Tg5' a Radiorai - è scritto nella nota - hanno divulgato sul possibile dissesto del Comune e sull'eventuale scioglimento dell'ente per infiltrazioni mafiose, Confindustria Reggio Calabria ribadisce la propria posizione. Gli industriali di questa provincia auspicano che i competenti organi di governo e di giustizia contabile definiscano in tempi brevi i relativi procedimenti".

    Forgione "Livelli occulti". Intervistato dal Gr3 in merito alla richiesta di scioglimento del Comune di Reggio Calabria e alla "piovra globale" della 'ndrangheta, lo scrittore ed ex presidente della Commissione parlamentare antimafia, Francesco Forgione, ha sottolineato come ''già nel 1869 Reggio Calabria sia stato il primo comune sciolto per mafia, con un decreto del Re". "La Commissione parlamentare antimafia - ha aggiunto Fiorgione - esiste dal 1963 ma la prima relazione sulla 'ndrangheta e' stata approvata il 18 febbraio del 2008. I boss della 'ndrangheta non hanno mai sfidato lo stato, come ha fatto cosa nostra in Sicilia. La 'ndrangheta ha scelto sempre la strada dell'inabissamento nelle pieghe della società rivalutando la potenza globale che è diventata. La 'ndrangheta nel mondo arriva con i flussi dell'emigrazione calabrese che è stata fortissima". In merito all'"inquietante capacità di infiltrazione della 'ndrangheta'', Forgione ha detto che "in Calabria da sempre è esistita una doppiezza del potere che ha avuto come collante la massoneria. In questo momento ci sono tre magistrati in carcere, altri trasferiti d'ufficio e altri dichiarati incompatibili, esponenti della polizia, delle forze dell'ordine, dei servizi segreti. C'é un livello occulto del potere di cui la 'ndrangheta si e' nutrita. Non vorrei venisse descritta solo come un'organizzazione di narcotrafficanti. Ha soprattutto una grande capacità economica, finanziaria, imprenditoriale. Per questo il mio libro 'Porto franco' parte dal porto di Gioia Tauro, dove la famiglia storica del posto, i Piromalli, da sempre considerati i capi dei capi, rappresentano questo elemento di modernità in un'organizzazione che non è solo criminale, ma è inserita a pieno titolo nell'economia legale".

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