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    Giovane ferito a colpi di fucile a Laureana di B.

     

     

    Giovane ferito a colpi di fucile a Laureana di B.

    23 set 12 Un giovane F.S. di 21 anni, è stato ferito a colpi di fucile caricato a pallini da uno sconosciuto a Laureana di Borrello. Il giovane, che è disoccupato e non ha precedenti, si trovava nella villa comunale del paese quando è stato raggiunto da una fucilata che lo ha attinto al cuoio capelluto e ad una gamba. F.S. è stato immediatamente soccorso e portato nell'ospedale di Polistena. Le sue condizioni non sono giudicate gravi. Sull'episodio indaga la Polizia che sta cercando di ricostruire la dinamica e il possibile movente dell'episodio e per risalire all'autore del ferimento.

    A sparare un minore. E' un minore l'autore del ferimento a colpi di fucile del ventunenne Fabio Scarfò, disoccupato, avvenuto a Laureana di Borrello, nel reggino. Il giovane è stato colpito al cuoio capelluto e ad una gamba, nella notte, mentre si trovava in una zona centrale della cittadina della Piana di Gioia Tauro. Le condizioni del ferito non sono gravi e i medici dell'ospedale di Polistena dove è stato ricoverato gli hanno assegnato una prognosi di dieci giorni. Alla base della reazione violenta del minore, che attualmente risulta irreperibile, ci sarebbero futili motivi. Sull'episodio indagano gli agenti del Commissariato di polizia di Gioia Tauro che stanno lavorando in stretta sinergia con la Procura dei minori di Reggio Calabria.

    Si è costituito. Si é consegnato alla polizia il minore, un ragazzo di diciassette anni, autore del ferimento di Fabio Scarfò avvenuto a colpi di fucile da caccia a Laureana di Borrello, nel reggino. Il ragazzo, ricercato da alcune ore, si è presentato al commissariato di Ps di Gioia Tauro accompagnato dal suo avvocato ed è stato arrestato. Le indagini sull'episodio sono state condotte dalla polizia in stretta sinergia con la Procura dei Minori di Reggio Calabria. Il diciassettenne, incensurato come la vittima, è stato portato nel Centro per la giustizia minorile di Catanzaro.

    Una lite, forse per una ragazza contesa e per le continue derisioni, che solo per un caso non si trasforma in tragedia. Protagonisti due incensurati: un diciassettenne, lo sparatore, che dovrà rispondere di tentato omicidio e detenzione illegale di armi e munizioni, e un giovane di 21 anni, la vittima, ferito solo superficialmente. E' accaduto, nella notte, a Laureana di Borrello, nella piana di Gioia Tauro. A premere le dita sul grilletto di un fucile da caccia trovato chissà dove, è stato Z.S., non ancora maggiorenne (mancano pochi mesi), che ha puntato l'arma facendo fuoco contro Fabio Scarfò, disoccupato e senza precedenti, colpendolo fortunatamente solo al cuoio capelluto e ad una gamba, prognosi di 10 giorni. I due in precedenza avevano litigato forse a causa di una ragazza e probabilmente anche perché il ventunenne si prendeva troppo spesso gioco dell'altro. Non c'é voluto molto così agli agenti del Commissariato di polizia di Gioia Tauro per mettersi sulle tracce di Z.S. che, sulle prime, si era reso irreperibile. A poche ore di distanza, nella mattinata di oggi, il minore, sentendo il fiato sul collo degli investigatori, si è presentato ai carabinieri della caserma di Galatro, comune poco distante da Laureana, dove è stato arrestato. Adesso per lui, su disposizione del sostituto procuratore presso il tribunale dei minori di Reggio Calabria, Francesca Stilla, si sono aperte le porte del Centro di prima accoglienza di Catanzaro dove domani sarà interrogato dal magistrato. L'episodio di Laureana di Borrello, però, è solo l'ultimo di una inquietante scia di fatti analoghi avvenuti durante l'estate nella zona della Piana di Gioia Tauro: liti scoppiate anche, e soprattutto, per futili motivi tramutatesi in alcuni casi in autentiche tragedie. Ad agosto, a Rizziconi, un normale chiarimento dopo una banale lite ha innescato una vera e propria strage. Sul terreno sono rimasti i corpi di Remo Borgese, di 48 anni e dei suoi due figli Antonio e Francesco di 27 e 21 anni. A confessare il delitto è stato Francesco Ascone costituitosi dopo tre giorni di latitanza. Poco distante dalla zona, a Seminara, solo qualche giorno dopo, la furia omicida ha portato un pensionato di 82 anni, Antonio Ditto, ad uccidere il panettiere Antonio Ciappina, al culmine di litigi e dissapori legati ai rapporti di vicinato.

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