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    Faida nel vibonese: 7 arresti. Trovati con armi e simboli forze ordine

     

     

    Faida nel vibonese: 7 arresti. Trovati con armi e simboli forze ordine

    21 set 12 Sette persone sono state arrestate dai carabinieri di Vibo Valentia tra il vibonese e Besana in Brianza (Monza e Brianza) nell'ambito delle indagini sulla faida tra le famiglie di 'ndrangheta di Stefanaconi e della frazione Piscopio di Vibo. I sette, di cui tre gia' detenuti, sono accusati di porto e detenzione di armi e possesso di segni distintivi contraffatti. Gli indagati avrebbero nascosto armi e segni delle forze di polizia utilizzate in azioni contro i rivali.

    PG: Presi gli armieri. Sono considerate gli armieri del gruppo dei Patania di Stefanaconi, da tempo impegnati in un scontro con il gruppo dei Fiorillo-Struglio-Battaglia operanti nella frazione Piscopio di Vibo, le sette persone, tra le quali due donne, arrestate stamani dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia con l'accusa di porto e detenzione di armi clandestine, ricettazione e possesso di segni distintivi contraffatti. "Si è trattato - ha sostenuto il procuratore di Vibo Valentia Mario Spagnuolo - di investigazione pura ed i risultati sono estremamente importanti. Il lavoro comunque non finisce qui. Eravamo sicuri di aver messo le mani su degli armieri. Si é sviluppata un'attività di intelligence importante che ha consentito di ricostruire tutta una ulteriore serie di fatti legati alla detenzione delle armi insieme ad altri oggetti che formano un corredo logico quali contrassegni, distintivi, lampeggianti come quelli in dotazione alle forze dell'ordine. Quello di oggi è il contributo che la Procura ordinaria dà in questo momento alla Dda di Catanzaro che sta sviluppando un'attività di indagine per episodi collegati alla presenza di queste persone e che speriamo che presto possa arrivare a conclusione. Abbiamo fatto un buon lavoro, dando un contributo alle indagini della Dda con cui c'é una collaborazione costante, forte e positiva con un continuo scambio di idee". Il comandante provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia, Daniele Scardecchia, ha sottolineato come "non si sia trattato di un servizio occasionale, ma mirato. Abbiamo anche definito il ruolo delle donne. Sono loro ad occultare le armi ed a portare all'esterno le disposizioni ricevute nei colloqui in carcere con i detenuti". "L'attività - ha sostenuto il comandante della Compagnia di Serra San Bruno, Stefano Esposito Vangone - scaturisce da una conoscenza capillare del territorio". I provvedimenti restrittivi sono stati notificati a Antonio Caglioti, di 55 anni, di Gerocarne; Cosimo Domenico Caglioti (24), di Gerocarne; Damiano Caglioti (23), di Gerocarne; Caterina Caglioti (30), di Stefanaconi; Alessia Cirillo (20), di Acquaro; Nazzareno Patania (39), di Stefanaconi; Daniele Bono (26), di Gerocarne.

    Prefetto "Forte prsenza dello Stato". Il prefetto di Vibo Valentia, Michele Di Bari, in una nota, esprime vivo compiacimento alla Procura della Repubblica di Vibo, alla magistratura nel suo complesso ed al Comando provinciale dei carabinieri per l'operazione eseguita a Gerocarne, Stefanaconi, Acquaro e Besana in Brianza in esecuzione di un'ordinanza del gip che ha condotto all'arresto di sette persone ritenute responsabili, in concorso, di porto e detenzione di armi clandestine, ricettazione e possesso di segni distintivi contraffatti. "Si tratta - sostiene Di Bari - di un significativo risultato, che testimonia la forte e determinante presenza dello Stato e che interviene in un momento di particolare delicatezza per questo territorio. L'azione intrapresa dalla Procura, dalla magistratura nel suo complesso, nonché dalla forze di polizia é meritoria e le risultanze odierne dimostrano, ancora una volta, l'attenzione costante dei rappresentanti dello Stato, nonché l'impegno incessante degli stessi nelle attività di contrasto alle illegalità".

    Nell'esprimere "un plauso all'iniziativa portata a segno dalla magistratura e dal Comando provinciale dei carabinieri per l'operazione eseguita la scorsa notte a Gerocarne, Stefanaconi e Acquaro, che ha portato all'arresto di sette persone", il senatore Francesco Bevilacqua, ina una dichiarazione, sottolinea "l'importanza del rafforzamento dell'impegno delle istituzioni statali chiamate a garantire su tutto il territorio nazionale sicurezza e ordine pubblico". "Alla magistratura di Vibo Valentia e a tutti gli investigatori - aggiunge Bevilacqua - va riconosciuto, quindi, il merito di svolgere un'incessante azione giudiziaria per dare sicurezza ai cittadini. Sul terreno della lotta alla criminalità organizzata e della promozione alla legalità e sicurezza, l'impegno congiunto di istituzioni e società civile é alla base del percorso di riscatto dei territori, come il nostro, succubi del predominio mafioso". Bevilacqua richiama anche "l'attenzione delle Amministrazioni locali e del Governo centrale allo sviluppo di azioni sinergiche, nella consapevolezza che la 'ndrangheta, cosi' come le altre organizzazioni mafiose, rappresenta un problema nazionale che esige impegno comune"

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