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    Manifesto contro diffamazione Reggio, adesioni e reazioni

     

     

    Manifesto contro diffamazione Reggio, adesioni e reazioni

    19 set 12 "Abbiamo aderito al manifesto dal titolo 'Reggio rivendica il suo ruolo' perché non accettiamo che la nostra città venga additata come 'mafiosa'". Lo affermano, in una nota, Nino Scaramozzino, manager del Trasporto aereo; Alexandra Zappone e Monica Libri, funzionari del Trasporto Aereo; Mirella Sontuoso, Direttore Tecnico sicurezza, e Francesco Eneide, imprenditore. "Non lo accettiamo - aggiungono - per i tanti sacrifici che noi reggini abbiamo dovuto sostenere in questi anni affinché la nostra città fosse considerata una delle realtà più belle d'Italia; non lo accettiamo perché i tanti percorsi di sviluppo, sopratutto a partire dal settore turistico, verrebbero bruscamente interrotti con conseguenti effetti negativi irreparabili. Chi penserebbe di venire a Reggio Calabria, in visita o in vacanza, se qualcuno decretasse che si tratta di una 'citta' mafiosà? Non lo vogliamo minimamente immaginare. Probabilmente non si tiene conto delle innumerevoli professionalità reggine che si sono fatte strada nei più importanti settori, a livello nazionale ed internazionale, nonostante il disagio di essere spesso etichettati come "ndranghetisti" appena fuori regione. Noi vogliamo continuare a lavorare per concretizzare quel sogno che coltiviamo da anni per dare ai nostri figli un futuro certo nella loro terra.

    "Nessuna pressione e nessuna interferenza per chi lavora alla ricerca della verità e per costruire giustizia. Lasciamo lavorare la magistratura, a cui ribadiamo la nostra piena e totale fiducia". Lo afferma, in una nota, don Luigi Ciotti, presidente di Libera, facendo riferimento al manifesto "contro un'ingiusta campagna di diffamazione che criminalizza un'intera città". "Nei percorsi di democrazia - aggiunge - non devono e non possono esserci ombre ed interrogativi. Saremo sempre dalla parte di chi vuole fare chiarezza, abbiamo bisogno di una politica chiara e trasparente. Libera non ha mai fatto sconti. Contribuisce quotidianamente con il lavoro del coordinamento regionale a cambiamento. Con l'iniziativa anti-racket 'Reggioliberareggio' è riuscita a mettere insieme oltre sessanta associazioni sotto la bandiera della legalità per contribuire concretamente ad essere vicino a chi lavora per costruire percorsi di verità. Ci siamo costituiti come parte civile in processi di 'ndrangheta al nord come in Calabria. Una presenza quella della nostra associazione nelle aule nelle quali si celebrano i processi assieme ai referenti territoriali perche' siamo convinti che anche in questi luoghi si possano formare i giovani e i cittadini alla cultura della legalità e della partecipazione responsabile". "C'é ancora da camminare - conclude don Ciotti - e noi continueremo a vigilare grazie alla generosità, alla voce e all'impegno del nostro coordinatore a Reggio Calabria, Mimmo Nasone- che in quella provincia è la nostra voce ed è la voce di tutti gli uomini e le donne oneste che lavorano quotidianamente per il cambiamento".

    "Lo scioglimento per mafia del Comune è il male minore: meglio il Commissario che la 'ndrangheta al Comune''. Lo sostiene, in una dichiarazione, il segretario regionale del Pdci, Michelangelo Tripodi, secondo il quale "il manifesto 'Reggio rivendica il suo ruolo' non è assolutamente convincente. Anzi, rischia di essere la classica toppa peggiore del buco". "Siamo sicuri - aggiunge - che molti dei firmatari sono in assoluta buona fede. Così come sappiamo che la gran parte di loro sono collocati a vario titolo nelle file del centrodestra e, quindi, sono chiaramente e consapevolmente portatori di un'operazione che rappresenta un tentativo strumentale e furbesco di difendere una realtà oggettivamente indifendibile. Il manifesto costituisce la migliore espressione della condizione di debolezza e di disperazione che ormai regna nei fondamentali centri di potere che in questi anni hanno fatto il bello e il cattivo tempo a Reggio Calabria ed è il segnale che un'epoca nefasta per la città sta giungendo alla sua conclusione". "E' incredibile - dice ancora Tripodi - come ancora una volta si pensi di utilizzare un argomento assai logoro e stantio, quello della cosiddetta 'criminalizzazione' della città che i soliti nemici di Reggio starebbero orchestrando. Da molti anni e ciclicamente, quando si tratta di difendere gli assetti di potere costituito e lo status quo, i circoli benpensanti cittadini hanno utilizzato questo argomento per spostare e deviare l'attenzione da quelli che sono i problemi reali e per indicare un nemico esterno da gettare in pasto a tutti quelli che esprimono disagio e insofferenza per una situazione diventata insostenibile. E' la storia delle classi dominanti reggine che si intreccia con questa sottocultura che alligna nella città e che è funzionale all'affermazione di personaggi, ceti e gruppi che su questo hanno fondato il loro dominio".

    Sullo stesso argomento, ma per aderire al manifesto, interviene il direttore della Confcommercio di Reggio Calabria, Attilio Funaro. "Non più tardi di ieri - afferma - esprimevo tutto il mio personale stupore dinanzi ad alcune posizioni assunte e rese pubbliche da vari e diversi soggetti e espressione politico-partitiche relativamente alla ventilata ipotesi di un provvedimento di scioglimento per mafia e, conseguente, un commissariamento della Città di Reggio Calabria. Ancora più stupito resto oggi dinanzi alla velenosa reazione di qualcuno alla pubblicazione di un 'manifesto', arricchito per altro da circa 500 firme che, su iniziativa del prof. Bombino, esprimeva analoga preoccupazione senza, peraltro, alcuna definizione partitica o di schieramento a favore di questo o quell'altro personaggio della nostra politica locale e regionale. Insomma, una posizione esclusivamente espressa per la città e sulla città, le sue imprese, la sua economia, il suo sviluppo. Non si tratta di difendere la posizione di questo o quel personaggio, ma una comunità che, oltre i proclami locali, le posizioni politiche, il proprio ruolo ed il proprio impegno sociale, etico e morale dall'essere bollati come comunità mafiosa. Tutta una città, tutta una comunità, sarà bollata come mafiosa. Encomiabile, dunque, l'iniziativa del prof. Bombino che, sinceramente, sottoscriverei nuovamente".

    Al manifesto promosso dal prof. Bombino aderisce anche il cardiologo Enzo Amodeo, secondo il quale "é inaccettabile la campagna denigratoria attuata contro l'intera comunità reggina. Forte del mio impegno quotidiano, della mia storia, della professionalità e del mio amore per Reggio, sono convinto che bisogna sostenere il processo di sviluppo della nostra città. Così come ritengo prezioso il contributo di tutti quei reggini che si spendono costantemente con passione e determinazione per affermare le nostre enormi ricchezze umane, professionali e culturali".

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