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    Giacobbo alla ricerca del tesoro di Alarico. Un portale atzeco a S.Giovanni in Fiore

     

     

    Giacobbo alla ricerca del tesoro di Alarico. Un portale atzeco a San Giovanni in Fiore

    13 set 12 "La circostanza che anche i tombaroli, i quali non sono certo spinti da nobili motivi, stiano scavando per scoprire la mitica tomba di Alarico, ci conferma che l'interesse si sta facendo largo a tutti i livelli anche quelli meno nobili. Vanno quindi accelerati i lavori per verificare la possibilità di una scoperta che può diventare straordinaria per la storia e per la Calabria". E' quanto ha detto il conduttore di "Voyager" Roberto Giacobbo che, assieme all'assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri e ai ragazzi del progetto "Calabria Jones", si è recato in visita alla confluenza dei fiumi Crati e Busento, nei luoghi che, secondo la leggenda, nascondono la Tomba di Alarico, Re dei Visigoti, seppellito nel 410 nel letto del fiume Busento. Una leggenda che, nel 1937, incuriosì Heinrich Himmler, capo delle SS e fondatore dell'Ahnenerbe, la società nazista per la ricerca dell'eredità ancestrale, che venne nella città dei Bruzi per svelare il mistero. E' anche intervenuto, nell'occasione, lo studioso locale Natale Bosco che ha illustrato una teoria in base alla quale, sulla base di ritrovamenti di strutture archeologiche quali un altare sepolcrale gotico e una croce runica lapidea, il sepolcro potrebbe trovarsi in località "Alimena" di Mendicino, alla confluenza dei fiumi Caronte e Canalicchio. Anche nel corso di questa seconda giornata, iniziata all'Abbazia della Matina di San Marco Argentano e proseguita al Duomo di Cosenza, il conduttore di "Voyager" è stato accompagnato dall'assessore Caligiuri. Nel Duomo cosentino, riconsacrato nel 1222 da Federico II, Giacobbo si è rivolto ai giornalisti e agli studenti dell'Istituto Comprensivo "Misasi" di Cosenza. "Dobbiamo stimolare - ha detto - i ragazzi dagli 11 ai 13 anni, anche facendoli divertire, a rivalutare i luoghi della loro nascita questi studenti devono essere consapevoli di trovarsi in una terra importante. Qui in Calabria siamo seduti su un tesoro e 'Calabria Jones', un'iniziativa di grande livello, ci sta facendo capire che l'arte, la cultura, l'archeologia sono il vero e inesauribile 'petrolio' della Calabria e dell'Italia, un petrolio che a differenza di quello vero non finirà mai". "Con 'Calabria Jones' - ha affermato Caligiuri - stiamo affidando le nostre straordinarie ricchezze ai giovani con un progetto che non ha precedenti nel nostro paese. Finalmente coinvolgiamo i ragazzi perché sono i padroni della loro identità". In serata, alle 21, è previsto l'ultimo appuntamento della giornata a Cosenza al Teatro Rendano dove Giacobbo presenterà il suo ultimo libro "Da dove veniamo? La storia che ci manca", edito da Rai-Eri/Mondadori.

    Roberto Giacobbo, nell'itinerario di "Calabria Jones", il progetto di educazione all'archeologia promosso dalla Regione Calabria, si é imbattuto nel mistero del portale atzeco che si trova a San Giovanni in Fiore, la patria dell'Abate Gioacchino. "Ci sono tre immagini, due laterali e una sull'architrave, che ricordano un'antica cultura mesoamericana. Un enigma da approfondire per capire come mai siano giunte fino a qua, nel cuore della Sila", ha detto Giacobbo, impegnandosi ad approfondire l'argomento, esprimendo il proprio apprezzamento per l'iniziativa: "Calabria Jones è un progetto dedicato al futuro fatto di teste pensanti. Dove siamo nati è un caso ma il futuro dipende da noi. In questi giorni sto vedendo ragazzi eccezionali".

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