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    Fallimento FC Catanzaro: 13 giocatori indagati

     

     

    Fallimento FC Catanzaro: 13 giocatori indagati

    13 set 12 Tredici calciatori della società Fc Catanzaro, fallita negli anni scorsi, sono indagati dalla Procura del capoluogo calabrese per tentata truffa e formazione di credito simulato. La guardia di finanza, su disposizione del Pm Domenico Guarascio, ha sequestrato stamane presso la sede della Lega Calcio di serie C i contratti dei calciatori. I giocatori avrebbero depositato alla Lega dei contratti fittizi con retribuzioni maggiorate nonostante la società stesse fallendo. Le indagini hanno avuto inizio nelle settimane scorse, dopo che l'attuale società di calcio del Catanzaro ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica. I 13 giocatori indagati avevano un contratto di lavoro con la società Fc Catanzaro nella stagione calcistica del 2009-2010. I calciatori, secondo quanto sostiene l'accusa, hanno presentato una domanda di ammissione al passivo per crediti da lavoro fondata su "contratti integrativi fraudolentemente stipulati e simulati". I contratti sono stati stipulati dai singoli calciatori con "l'organo amministrativo della società non solo a partire dal maggio del 2010, quando già era evidente la situazione di insolvenza della società calcistica". L'accusa sostiene sostanzialmente che gli indagati, attraverso i contratti fittizi, avrebbero riversato sulla società ulteriori "debiti, tra stipendi, tasse ed oneri, per oltre 800 mila euro"

    Sono state attestate condizioni economiche "esagerate e sproporzionate" nei contratti di lavoro stipulati tra la società di calcio Fc Catanzaro, fallita negli anni scorsi, e tredici giocatori che ora sono indagati per tentata truffa e formazione di credito simulato nell'ambito di un'inchiesta avviata dalla Procura del capoluogo calabrese. Il Pm di Catanzaro, Domenico Guarascio, che coordina le indagini della Guardia di Finanza, ha sequestrato stamane i contratti dei calciatori presso la Lega Calcio (Lega-Pro) a Firenze. I documenti sono ora al vaglio delle Fiamme gialle e degli inquirenti che stanno cercando di ricostruire quanto è accaduto e se realmente i contratti integrativi di lavoro erano finalizzati ad attuare una truffa ai danni della società e della curatela fallimentare dell'Fc Catanzaro. Le indagini hanno avuto inizio nelle settimane scorse, dopo che l'attuale società di calcio del Catanzaro ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica. I 13 giocatori indagati avevano un contratto di lavoro con la società Fc Catanzaro nella stagione calcistica del 2009-2010 ed hanno presentato istanza di ammissione al passivo per crediti da lavoro. L'accusa ipotizza sostanzialmente che gli indagati, attraverso i contratti fittizi, avrebbero riversato sulla società ulteriori "debiti, tra stipendi, tasse ed oneri, per oltre 800 mila euro". I contratti sono stati stipulati dai singoli calciatori con "l'organo amministrativo della società non solo a partire dal maggio del 2010, quando già era evidente la situazione di insolvenza della società calcistica". La Procura ritiene che i tredici indagati avrebbero quindi provocato un danno di 350 mila euro alle parti offese che sono state individuate nell'attuale società di calcio del Catanzaro e la Lega Calcio. Per il fallimento della Fc Catanzaro, nel maggio scorso, la Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio degli amministratori unici, in epoche diverse, della società, Antonio Aiello e Pasquale Bove, il procuratore speciale della società Filippo Catalano, tutti e tre accusati di bancarotta fraudolenta, e l'amministratore Giuseppe Alfonso Santaguida, indagato per una contravvenzione per omesso versamento di Iva per oltre 80 mila euro. L'udienza preliminare inizierà il 27 settembre prossimo. Aiello, che è indagato anche per la distrazione di circa 19 mila euro dalla società, e Catalano, sono accusati anche di aver stipulato nuovi contratti con i tesserati determinando una situazione potenzialmente pericolosa per lo stato economico - finanziario della società ampliando i costi di esercizio. Bove, invece, per l'accusa, avrebbe distratto circa 90 mila euro ed avrebbe falsificato le scritture contabili per ottenere l'iscrizione al campionato 2009/2010.

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