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    Arrestati a Varese dai CC componenti cosca Ferrazzo, anziani importavano armi

     

     

    Arrestati a Varese dai CC componenti cosca Ferrazzo di Crotone, anziani importavano armi

    13 set 12 I carabinieri di Varese hanno eseguito otto ordinanze di custodia cautelare per traffico internazionale di armi e di stupefacenti, sgominando una presunta organizzazione legata alla cosca 'ndranghetista dei Ferrazzo. Il provvedimento è stato emesso dal gip di Milano Donatella Banci Buonamici, su richiesta del pm della Dda Mario Venditti, e ha permesso di individuare un'organizzazione che importava dalla Svizzera ingenti quantità di droga e armi. In carcere anche Eugenio Ferrazzo, figlio del boss Felice.

    Anziani importavano armi. L'organizzazione legata alla 'ndrangheta sgominata dai carabinieri di Varese usava per importare armi e droga dalla Svizzera una coppia di anziani coniugi svizzeri che attraversavano i valichi di Brogeda (Como) e Gaggiolo (Varese). Nelle conversazioni telefoniche, intercettate dagli investigatori, gli arrestati utilizzavano un linguaggio in codice, indicando le armi come 'motorinì o 'marmitte' e la droga come 'litri di olio' e 'donne'. Le indagini sono partite nel gennaio del 2010 quando erano state ritrovate in un cascinale a Sale, in provincia di Alessandria, vicino alla casa del pregiudicato Francesco Schicchitano, quattro pistole, munizioni e passamontagna. Tra gli indagati Scicchitano, 63 anni, avrebbe ricoperto il ruolo di intermediario tra il canale svizzero d'importazione delle armi e i vari acquirenti, tra i quali vi era Eugenio Ferrazzo, originario di Mesoraca (Crotone), anch'egli arrestato dai carabinieri. Grossi quantitativi di armi che Eugenio Ferrazzo era riuscito a procurarsi secondo il pm della Dda Mario Venditti ''farebbero presupporre il pericolo di una guerra imminente" all'interno della cosca radicata nel crotonese. La faida per la successione ai vertici dell'organizzazione criminale tra il ramo della famiglia legato a Felice Ferrazzo e quello legato al cugino Mario Donato Ferrazzo, che dal 2000 al 2010 aveva provocato una decina di morti in Calabria, rischierebbe infatti di scoppiare nuovamente a causa delle condizioni di salute di quest'ultimo, costretto su una sedia a rotelle. Secondo quanto è emerso dalle indagini, condotte in collaborazione della polizia svizzera, Eugenio Ferrazzo, già in carcere a Pescara dopo che era stato arrestato nel maggio 2011, era uno dei principali acquirenti delle armi. Fucili e pistole che dal 2009 venivano acquistati legalmente in Svizzera e poi trasportati in Italia, nascosti nell'auto dei due anziani coniugi. La droga arrivava invece dalla Colombia, e dall'aeroporto di Ginevra era trasportata in Italia sempre attraverso i valichi al confine con le province di Varese e di Como, per quantitativi fino a 200 chilogrammi. Nell'abitazione di uno degli arrestati, Mirco de Notaris, è stato sequestrato anche un apparecchio utilizzato per disturbare le frequenze degli apparecchi di registrazione. "Questa operazione - ha spiegato il procuratore di Varese Maurizio Grigo - dimostra la grande penetrazione delle organizzazioni criminali nel territorio varesino, una forza che spesso rimane silente perché ha interesse a fare affari".

    I carabinieri di Varese hanno eseguito otto ordinanze di custodia cautelare per traffico internazionale di armi e di stupefacenti, sgominando un'organizzazione legata alla cosca 'ndranghetista dei Ferrazzo. Il provvedimento e' stato emesso dal gip di Milano Donatella Banci Buonamici, su richiesta del pm della Dda Mario Venditti, e ha permesso di individuare un'organizzazione che importava dalla Svizzera ingenti quantità di droga e armi. In carcere anche Eugenio Ferrazzo, figlio del boss Felice. I dettagli dell'operazione saranno illustrati alle 11 e30 nel comando provinciale dei carabinieri di Varese. Sono in corso verifiche per stabilire se le armi provenienti dalla Svizzera servissero ad armare la cosca dei Ferrazzo - spiegano i militari - impegnata da anni in una faida contro il gruppo capeggiato da Mario Donato Ferrazzo dopo la scissione del '96. Il capocosca Felice Ferrazzo fu arrestato il 22 luglio 2011 a Termoli e all'interno di una vettura custodita in un garage a lui riconducibile era stato trovato un arsenale costituito da circa 50 armi di vario genere. La particolare violenza della 'faida', sottolineano i militari è testimoniata anche dal tentativo di omicidio nell' estate del 2000 nella località Campizzi di Mesoraca (Crotone), quando Felice e Eugenio Ferrazzo furono raggiunti da una serie di colpi d'arma da fuoco e si salvarono miracolosamente grazie alla blindatura della vettura.

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