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    Federalberghi: Richio cassintegrazione per addetti turismo

     

     

    Federalberghi: Richio cassintegrazione per addetti turismo, non era mai successo. Calo 23% prezzi

    10 set 12 "Abbiamo avuto nei primi otto mesi dell'anno un calo di 2,5 punti di lavoratori: ci sono aziende alberghiere in grossa difficoltà e si rischia la cassa integrazione anche nel nostro settore, cosa che non era mai accaduta". A sostenerlo, ospite de 'La telefonata di Belpietro', è stato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. "Abbiamo un contatto costante col Governo che ci ha promesso un Piano nazionale di rilancio del turismo che ci auguriamo dica qualcosa di nuovo", ha aggiunto Bocca. "Purtroppo - ha proseguito il presidente della Federazione che riunisce la gran parte degli albergatori italiani - la stagione estiva ha confermato le nostre previsioni con un turismo italiano in forte calo e una crescita del turismo internazionale, soprattutto dai paesi del Bric (Brasile, Russia, India, Cina) e un buon afflusso di statunitensi. Questo ha penalizzato le destinazioni balneari e ha salvato le città d'arte". Gli italiani rappresentano il 40% dei turisti nel nostro Paese, se va in crisi questa fetta di mercato, ne risente gran parte del settore, ha osservato Bocca, il quale ha poi fatto notare che "I turisti del Brics vanno in 8-10 destinazioni italiane, quelle più internazionali, e tutte le altre rimangono penalizzate". I prezzi degli alberghi, secondo Federalberghi, quest'anno sono scesi e lo erano già l'anno scorso, "la conferma si ha su internet dove in tempo reale - ha detto Bocca - si vede come gli alberghi italiani sono competitivi rispetto a quelli stranieri. Gli alberghi, pur di riempire le camere, hanno dovuto fare offerte e promozioni tutti i giorni". Secondo il presidente di Federalberghi "il terziario ha acquisito sempre più importanza nella formazione del Pil: turismo, commercio e cultura sono i settori del futuro della nostra economia. Ma noi albergatori a fronte di un calo di presenze e di ricavi abbiamo avuto un incremento di tasse: l'Imu, l'imposta di soggiorno, l'Irap, una pressione fiscale che é di almeno il 70-75%". Quanto alla tassa di soggiorno, "non sempre la pagano i turisti: i prezzi devono essere competitivi e così spesso viene 'assorbita' dagli alberghi pur di rendere competitiva la struttura. Il turista - ha concluso Bocca - reagisce male non tanto per la tassa di soggiorno quanto per l'importo: a Parigi é di 1 euro e venti, a Firenze è 10 euro a notte. Purtroppo decidono i comuni, quando fu inserita la tassa di soggiorno fu detto che ci sarebbe stato un regolamento che non è stato mai fatto".

    Cali del 23% dei prezzi. L'estate sta finendo e i prezzi al mare scendono: secondo l'analisi mensile del motore di ricerca hotel trivago.it, rispetto allo scorso mese si registra una diminuzione del 23 per cento delle tariffe alberghiere nelle mete balneari più gettonate a settembre. Tra le mete balneari dove soggiornare una notte in camera doppia costa meno, spiccano Pescara (88 euro, -19 per cento rispetto al mese scorso), Catania (89 euro, -1%) e Rimini (90, -30%). La località marina più economica a settembre si trova sulla Riviera Romagnola, per la precisione a Misano Adriatico (68 euro), mentre tra le più salate ci sono Positano (260 euro), Capri (229) e Porto Cervo (226). Anche in confronto allo stesso periodo del 2011 il mare conviene: un anno fa per dormire in hotel nelle principali località balneari si pagava in media il 5 per cento in più. *Tariffe alberghiere in aumento nelle città italiane, Venezia +43% per il Festival del Cinema: con l'avvicinarsi dell'autunno, a settembre riprendono quota le tariffe alberghiere nelle principali città italiane anche in concomitanza con l'apertura della stagione fieristica e dell'alta moda: segno più a Bologna (132 euro, +69%), Milano (199, +59%) e anche in città d'arte come Roma (158, +42%), Firenze (157, +38%) e Torino (99, +19%). Discorso a parte per Venezia, dove la Mostra del Cinema ha provocato un boom delle tariffe, schizzate a 260€ a notte per camera doppia con un +43 per cento rispetto allo scorso agosto. *Abruzzo regione low-cost, Veneto la più cara: per quanto riguarda i dati regionali, in Italia a settembre è l'Abruzzo la regione con le tariffe alberghiere più economiche (86 euro a notte), seguita dalla Calabria (92) e dall'Umbria (97). La Sardegna registra il calo più evidente nei prezzi hotel con un -28 per cento rispetto allo scorso mese. La palma spetta invece al Veneto (in media 185 euro in camera doppia). *Le fiere spingono in alto i prezzi nelle metropoli europee, Monaco +53% per l'Oktoberfest: Francoforte (148 euro, +56%), Bruxelles (130, +48%) e Monaco (198, +53%) sono le città che registrano i principali aumenti rispetto allo scorso mese, soprattutto quest'ultima in vista della più famosa festa della birra al mondo che ha fatto impennare le tariffe in confronto ad agosto. In crescita anche Vienna (151 euro) e Madrid (104) dove i rialzi sono rispettivamente del 36 e 35 per cento; a chiudere Istanbul (153, +31%), Amsterdam (177 euro, +30).

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