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    Ciclista lametino 17enne muore investito da auto a Ravenna

     

     

    Ciclista lametino 17enne muore investito da auto a Ravenna

    09 set 12 Un ciclista di diciassette anni Mohammed El Zahid, residente a Faenza ma nato a Lamezia è stato travolto e ucciso da un mezzo all'alba di questa mattina a Pieve Cesato, in provincia di Ravenna. Feriti, in modo lieve, altri tre ciclisti. L'incidente, ora al vaglio delle forze dell'ordine, è avvenuto poco prima delle 5 in via Ravegnana. Sul posto è intervenuto il 118, ma per il giovane i soccorsi sono stati inutili. Il giovane, che è morto sul colpo, stava rientrando a casa pedalando sulla Statale 302 Ravegnana con altri tre amici, un maggiorenne e tre minorenni, tutti di origini marocchine quando, per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri, è stato investito da una Volkswagen Golf guidata da un cinquantenne faentino. L'analisi all'etilometro sull'automobilista ha dato esito negativo. I suoi tre amici, investiti anche loro, sono stati trasportati all'ospedale di Faenza, dove risiedono. Se la caveranno con qualche giorno di prognosi.

    Investiti da un'auto mentre rientravano a casa in bicicletta. E' tragico il bilancio dell'incidente stradale avvenuto all'alba di oggi in provincia di Ravenna. Un marocchino di soli 17 anni è morto, altri tre connazionali - un maggiorenne e due minorenni - sono rimasti feriti. Illeso un quinto ciclista, scampato allo scontro sul quale indagano ora i carabinieri per accertarne l'esatta dinamica e appurare eventuali responsabilità. L'incidente - il secondo nelle ultime 24 ore dopo che ieri a Firenze un camion per la raccolta dei rifiuti ha travolto e ucciso una donna di 48 anni - intorno alle 4.30 sulla statale Ravegnana, nel territorio del comune di Reda di Faenza. Mohammed El Zahid, questo il nome della vittima, tornava a casa in compagnia degli amici con cui aveva trascorso il sabato sera. Tutti in bici, mezzo di trasporto molto diffuso nelle province dell'Emilia-Romagna, non a caso la regione italiana con il più alto tasso di incidenti che coinvolgono ciclisti. All'improvviso sono spuntati da dietro i fari di una Volkswagen Golf di colore chiaro, guidata da un cinquantenne faentino. L'auto, che viaggiava nella stessa direzione, ha travolto la comitiva, scaraventando i ciclisti tra l'erba al ciglio della strada. L'impatto, violentissimo, non ha lasciato scampo a Mohammed El Zahid, residente nella vicina Faenza ma nato a Lamezia Terme (Catanzaro) da genitori marocchini. All'arrivo del 118 i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso: il giovane è infatti morto sul colpo. Meno preoccupanti, invece, le condizioni degli altri tre feriti, che sono stati trasportati all'ospedale di Faenza e, dopo le medicazioni del caso, già dimessi. Sul luogo dello schianto è iniziato di prima mattina il via vai degli amici della vittima con fiori e biglietti, mentre il carro attrezzi rimuoveva l'auto. Accanto i carabinieri, che hanno sottoposto l'automobilista all'alcoltest. I risultati dell'esame hanno però dato esito negativo. Toccherà dunque ai rilievi dei militari dell'Arma far luce sui motivi di questa strage sfiorata. Le cause dell'incidente sono infatti al vaglio dei carabinieri della compagnia di Faenza, che devono anche appurare se le bici dei cinque amici avessero o meno le luci accese.

    Oltre 1.514 morti dal 2005 al 2010, anno a cui si fermano i dati Istat, e quasi 71 mila feriti. Un trend che, a giudicare dagli ultimi episodi, non sembra diminuire. Dopo i pedoni, sulle strade italiane la categoria più vulnerabile è quella dei ciclisti. L'anno 'horribilis' per gli appassionati dei pedali è stato il 2007, con 352 vittime, il migliore il 2010, quanto i ciclisti morti sono stati 263. Tra questi gli otto ciclisti uccisi nei pressi di Lamezia Terme nel mese di dicembre, una strage senza precedenti. Secondo agli ultimi dati elaborati dall'Associazione sostenitori della Polstrada (Asaps), l'indice di mortalità medio per categoria di veicolo è pari allo 0,9%, ma risulta più che doppio per le biciclette (1,9%). L'indice di lesività per i velocipedi, allo stesso modo, è parti al 93,3%, mentre quello medio si attesta sul 71,3%. Gli incidenti sono più frequenti soprattutto lungo le strade del Nord e del Centro Italia, specie nei piccoli centri dove la bici è di uso quotidiano. In testa, secondo un recente studio della compagnia Das, c'é l'Emilia-Romagna con un incidente ogni 1.314 abitanti. Seguono a distanza il Veneto con un incidente ogni 2.261 abitanti e la Lombardia, con 1/2.410. Il problema è molto sentito anche a livello europeo. Per questo motivo, nell'ambito degli obiettivi 2010-2020, l'Ue ha sollecitato ciascun governo ad aumentare il livello di sicurezza per i ciclisti incoraggiando la realizzazione di infrastrutture adeguate. Il ciclista, dunque, fa parte della scuderia degli utenti deboli della strada, quelli che solitamente hanno la peggio. Questo, però, non vuol dire che sia sempre esente da responsabilità. "Troppe volte per il ciclista la regola è un consiglio - spiega A Giordano Biserni, presidente dell'Asaps -: ci riferiamo ai sensi unici presi in senso inverso, ai passaggi col semaforo rosso, alla guida affiancata, all'uso del cellulare. In tanti chiedono interventi severi - aggiunge - poi quando la polizia stila un verbale al ciclista che usa il cellulare, sul giornale ci finiscono gli agenti". Di sicuro, conclude Biserni, "per la sicurezza dei ciclisti c'é ancora molto da fare e potremmo cominciare proprio dal rispetto delle regole da parte di tutti".

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