San Vincenzo La Costa ricorda la figura di Marco Berardi, il brigante “Re della Sila” - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

San Vincenzo La Costa ricorda la figura di Marco Berardi, il brigante “Re della Sila”

06 set 12 L’amministrazione comunale di San Vincenzo La Costa, in collaborazione con l’assessorato al lavoro della provincia di Cosenza e l’associazione Parco Tommaso Campanella, hanno promosso per domenica 9 settembre, con inizio alle ore 17,00, nella sala convegni di Palazzo Miceli, in San Sisto dei Valdesi, una giornata ricca di iniziative dedicata alla figura di Marco Berardi, leggendario brigante calabrese, conosciuto come “Il re della Sila” e legato alla storia dei valdesi sottoposti all’inquisizione del 1561. Il tutto avrà inizio con un convegno sul tema: “La suddivisione del lavoro a San Sisto ai tempi di Marco Berardi” , con gli interventi del sindaco, dott. Aristide Ernesto Filippo, nonchè dell’assessore provinciale di Cosenza, avv. Giuiseppe Giudiceandrea; mentre le relazioni saranno a cura di Antonio Perrotta, esperto di storia locale, e di William Gatto, presidente del Parco Tommaso Campanella. Il dibattito sarà moderato dal presidente del consiglio comunale di San Vincenzo, Stefania Di Biase Seguirà lo spettacolo teatrale itinerante, che avrà luogo per il suggestivo centro storico di San Sisto: “La leggenda del Re Marcone”, in cui si racconta la storia del brigante Marco Berardi nel contesto dei Valdesi in Calabria, a cura del Parco Tommaso Campanella, per la regia di William Gatto. A conclusione della serata, sempre nella sala convegni di Palazzo Miceli, sarà proiettato il cortometraggio “Tempo d’eresia”, con attori sansistesi, prodotto dall’Associazione Culturale Femminile San Sisto dei Valdesi. “Con questa iniziativa -dice Stefania Di Biase, presidente del consiglio comunale- l’amministrazione intende promuovere una figura importante della storia calabrese oltreché sansistese, poiché tutti conoscono il Berardi come Il re della Sila, per le sue imprese contro il Viceregno spagnolo nel crotonese, ma pochi conoscono le origini della sua vicenda, legate appunto a San Sisto e soprattutto a Giuditta, giovane valdese, sua fedele compagna fino alla morte. E’ dovere di una buona amministrazione evitare che queste pagine di storia locale finiscano nell’oblio, affinché si possa preservare una memoria collettiva quanto più completa e soprattutto affinché si riesca a creare una rete di sviluppo economico facendo leva sul turismo culturale”.