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    A Piacenza gemelline crotonesi di tre mesi vivono in auto

     

     

    A Piacenza gemelline crotonesi di tre mesi vivono in auto

    03 set 12 Due gemelline di tre mesi sono state costrette a vivere in auto, in un passeggino singolo, a causa di una situazione familiare molto precaria e difficile: la situazione è stata scoperta dalla sezione Minori della Questura di Piacenza che, insieme al servizio tutela minori dei servizi sociali del Comune emiliano, in poche ore hanno trovato una soluzione, collocando la mamma e le piccine, che godono buona salute, in una struttura protetta. Il padre dovrà trovarsi una sistemazione. La Procura dei minori di Bologna ha aperto un'inchiesta. Protagonista della vicenda è una coppia di trentenni originaria di Crotone, che da anni viveva in giro per l'Italia senza fissa dimora e senza occupazione, utilizzando le mense Caritas e alloggiando in auto, una Fiat station wagon, o in sistemazioni di fortuna. A maggio la donna aveva dato alla luce le gemelline e da poco meno di due settimane la famigliola aveva raggiunto Piacenza, sistemandosi con l'auto nei pressi della stazione. La polizia - ricevuta una segnalazione che riferiva delle neonate costrette a vivere nell'abitacolo di una vettura - ha avviato le ricerche, in stretto raccordo con i servizi sociali. Grazie anche alla collaborazione dei volontari della Ronda della carità, la famiglia è stata rintracciata nella mensa dei frati cappuccini, in stradone Farnese, e seguita per qualche ora, poi mamma e neonate sono state prese in carico dai servizi sociali. "Le bambine erano in buone condizioni di salute, certificate dall'ospedale - ha spiegato il dirigente della Mobile, Stefano Vernelli - ed il nostro intervento è stato volto a dare un sostegno a questa famiglia, per riuscire a dare a livello sociale una migliore sistemazione e un adeguato tipo di vita a queste bambine". Situazioni di disagio di questo tipo sono in aumento: i Servizi sociali piacentini in una sola settimana si sono dovuti occupare di ben cinque casi di persone legate a storie di disagio, violenza e maltrattamenti. L'assessore al Welfare di Piacenza, Giovanna Palladini, ha ringraziato la polizia per "il costante appoggio dato ai servizi sociali anche in fase di gestione delle emergenze". Una rete che, oltre a Questura e Comune, comprende le forme di associazionismo "che fungono anche come controllo del territorio, non in un'ottica repressiva ma tutelata, soprattutto quando si parla di minori. Un atto di grande responsabilità che Piacenza garantisce ai bambini".

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