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    Procuratore Ingroia a Rossano "Italiani chiedono legalità"

     

     

    Procuratore Ingroia a Rossano "Italiani chiedono legalità"

    18 ott 12 "Il libro è un modo per mettere in discussione anche le mie idee e mi è costato attacchi e polemiche, ma un magistrato che non ha idee non è credibile". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia presentando, a Rossano, il suo libro "Palermo. Gli splendori e le miserie l'eroismo e la viltà". All'incontro ha partecipato anche il pm della Dda di Palermo Lia Sava. "Abbiamo bisogno - ha aggiunto Ingroia - di magistrati che abbiano idee. Non mi sento maestro di nessuno ma un allievo che ha cercato di condividere tutto con Falcone e Borsellino e che é testimone di quei giorni trascorsi insieme anche ad altri allievi". "Il momento attuale è quello di una terza primavera perché sono gli italiani, giovani e meno giovani, che chiedono regole, legalità e rigore etico e morale". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia. Secondo Ingroia "é poco importante se la tregua fu concordata, ma ci fu una marcia indietro ed una lotta contro i magistrati". "Tutti o quasi - ha aggiunto - sono intransigenti con la mafia e la corruzione della politica in particolare e della collusione della politica. Sono ottimista anche se c'é ancora un'Italia corrotta e collusa. Ogni cittadino ha diritto di sapere la verità di quegli anni di Borsellino e Falcone ma dobbiamo crederci, impegnarci e riuscirci tutti insieme". "L'impegno per sconfiggere il fenomeno mafioso - ha sostenuto Ingroia - deve essere collettivo e deve venire dalla società. Il movimento antimafia ha fatto di più degli stessi magistrati che hanno condannato alla sbarra i mafiosi. Quel maxiprocesso fu la dimostrazione che la mafia poteva essere combattuta. Quella primavera però si esaurì troppo presto e seguirono attacchi alla magistratura. Falcome e Borsellino erano diventati un impaccio perché continuarono per la loro strada. Avevano però ideato il concorso esterno ma siccome la mafia in quel periodo aveva smesso di sparare sembrò non essere più un pericolo, ma il problema sembrava essere la magistratura con Falcone e Borsellino accusati di voler fare carriera. Dopo la loro morte nacque la seconda primavera perché di nuovo il movimento antimafia dal basso costrinse le istituzioni a fare qualcosa. Anche questa primavera durò poco purtroppo ma quello poteva essere il momento per ridurre la mafia". "Prima di accettare l'incarico delle Nazioni Unite in America centrale ho avvertito l'esigenza di raccontare il mio rapporto con la mia città, il mio lavoro, la mia terra ed i miei maestri ed il fare il magistrato a Palermo luogo straordinario e maledetto". Ha infine affermato Ingroia. "E' un privilegio - ha aggiunto - quello che ho avuto sia da magistrato che da uomo l'aver affiancato uomini come Borsellino e Giovanni Falcone. Porterò in America questo bagaglio di sogni e progetti che mi sono stati trasmessi dai miei maestri".

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