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    Sorveglianti idraulici scrivono a Napolitano "Dare continuità al servizio"

     

     

    Sorveglianti idraulici scrivono a Napolitano "Dare continuità al servizio"

    06 ott 12 I lavoratori della Sorveglianza idraulica hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio, ai ministri dell'Ambiente, dello Sviluppo economico, delle Politiche agricole e al capo della Protezione civile in cui sollecitano l'attivazione di "una politica seria di prevenzione" attraverso l'attuazione di un servizio senza soluzione di continuità. "Siamo prossimi alla stagione invernale - affermano i lavoratori - ed è nota a tutti la grande fragilità e l'estrema vulnerabilità del nostro territorio calabrese che si manifesta in maniera drammatica ogni qualvolta si verifica nella nostra regione un evento atmosferico straordinario. E' tempo, pertanto, prima che accadano nuovi lutti e disgrazie, che si attivi una politica seria e concreta di tutela del suolo e di salvaguardia della pubblica incolumità. La Regione Calabria, con delibera di Giunta Regionale n.3/50 del 7 settembre 1999 avente ad oggetto 'organizzazione del servizio di sorveglianza idraulica' ha avviato (con contratto di lavoro interinale) il servizio di controllo dei corsi d'acqua della regione. In tutte le regioni d'Italia il servizio di sorveglianza idraulica è garantito, ininterrottamente, 24 ore su 24. In Calabria questo non accade. Il Servizio di Sorveglianza idraulica in Calabria, viene effettuato solo tre giorni a settimana e i lavoratori sono assunti con contratto di lavoro di diritto privato anziché rapporto in contratto di diritto pubblico, con copertura per l'intera settimana lavorativa e annessa reperibilità per eventi di calamità naturale, in quanto il servizio di sorveglianza idraulica è ritenuto 'essenziale di pubblica utilita'"per fini di Protezione Civile". "Inoltre questi poveri lavoratori, oltre 300 padri di famiglia con stipendi base di 700 euro - prosegue il testo - sono costretti ad utilizzare i mezzi propri per raggiungere le aste da monitorare e ad esporsi a rischi notevoli e il più delle volte sono impossibilitati ad anticipare spese e mezzi per la mancanza dei pagamenti degli stipendi".

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