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    Funzionario Aterp arrestato pr corruzione a Cosenza

     

     

    Funzionario Aterp arrestato per corruzione a Cosenza. Agevolava richieste criminalità. 14 Indagati, tra loro dipendenti comunali ed ex assessore

    03 ott 12 La polizia ha arrestato a Cosenza Oscar Fuoco, di 54 anni, funzionario dell'Azienda territoriale dell'edilizia popolare con l'accusa, tra l'altro, di corruzione, falsità materiale ed ideologica. Il funzionario era diventato il collettore di richieste avanzate da esponenti della criminalità che agevolava illecitamente nell'utilizzo di immobili dell'Aterp. Obbligo di firma per due imprenditori edili. Indagini in corso sul conto di 5 dipendenti Aterp e due del Comune di Cosenza. La squadra mobile di Cosenza ha eseguito un'ordinanza emessa dal gip del tribunale di Cosenza a carico di 14 indagati responsabili a vario titolo di reati di truffa aggravata, abuso d'ufficio, falsità materiale ed ideologica, rivelazione di segreti d'ufficio e corruzione. Fuoco, responsabile dell'Ufficio manutenzione dell'Aterp, secondo quanto emerso dalle indagini dei poliziotti, era diventato il collettore delle richieste illecite provenienti da esponenti della criminalità cittadina in relazione all'utilizzo di immobili di proprietà dell'Aterp che, in seguito a lavori di ristrutturazione e di adeguamento dei locali, diventavano anche esercizi commerciali. L'obbligo della firma è stato disposto nei confronti di due titolari di imprese individuali, impiegate nei lavori di ristrutturazione edilizia, padre e figlio, Eduardo Staffa., di 64 anni, e Francesco Staffa, di 43. Nell'ambito dell'indagini, sono emerse inoltre responsabilità nei confronti di cinque dipendenti dell'Azienda territoriale e 2 dipendenti del Comune di Cosenza, il figlio di Fuoco e l'ex dirigente alla pianificazione Barresi. Eseguite anche delle perquisizioni domiciliari nei confronti di tutti e 14 gli indagati. Tra loro anche l'ex assessore ala Provincia di Cosenza Pietro Mari e il sindacalista della Uil Raffaele Gentile.

    Questa mattina gli arresti della Polizia sono avvenuti assieme agli uomini del vigili del fuoco e dipendnti del Comune che hanno provveduto a smantellare tutte le costruzioni abusive, i locali occupati dove venivano adibiti esercizi commerciali, club, e recinzioni fittizie.

    Agevolava richiesta delle cosche. Dall'occupazione di appartamenti da parte di persone non titolari di assegnazione, spesso a danno degli aventi diritto, alla realizzazione di manufatti e interventi edilizi in aperta violazione delle norme urbanistiche. E' il coacervo di illegittimità tra violazioni, favori e omissioni che, secondo la procura di Cosenza si annidava nella gestione dell'Ufficio manutenzione dell'Aterp dove dettava legge Oscar Fuoco, l'uomo arrestato stamani dalla squadra mobile di Cosenza. Dodici le strutture, è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa nella Questura di Cosenza, presente il sostituto procuratore della Repubblica Domenico Airoma, poste sotto sequestro (tra cui una ricadente in un'area destinata a parcheggio per la protezione civile) soprattutto nel quartiere di via Popilia. Dalle indagini è emerso un sistema che avrebbe consentito, attraverso la creazione di una sorta di zona franca, la consumazione di reati gravi agevolando in alcuni casi anche noti esponenti della criminalità organizzata. Tra gli indagati, infatti, figurano Emmidio Lanzino, figlio del presunto boss della 'ndrangheta cosentina, ma anche Pierina Pranno, sorella di Mario, ex capocosca negli anni '80 ed ex collaboratore di giustizia. Fuoco era considerato il dominus, colui che riusciva a risolvere i problemi per favorire i boss delle cosche locali che chiedevano di utilizzare i locali in qualche caso trasformati in esercizi commerciali. Era lui ad aggirare gli ostacoli perché come lo stesso si definisce in una intercettazione è un "malandrino", uno che si vantava anche di incidere sulla nomina dei funzionari. Quanti tra dipendenti e funzionari non si adeguavano venivano rimossi dall'incarico, come successo ad una funzionaria vittima anche di una inquietante intimidazione.

    Ex assessore Provincia e sindacalista UIL tra gli indagati. Oltre a Oscar Fuoco, il dipendente dell'Aterp arrestato nell'operazione condotta dalla polizia di Cosenza per corruzione e falso in atto pubblico, tra gli indagati, a vario titolo, ci sono anche l'ex assessore provinciale di Cosenza Pietro Mari, di 63 anni, Raffaele Gentile, di 66, sindacalista della Uil e fratello dell'assessore regionale ai Lavori pubblici, Pino e del senatore del Pdl Antonio e Giuseppe Marchese (69), medico in pensione, ex direttore generale dell'Aterp. Nell'elenco delle persone indagate, nell'ambito dell'inchiesta che ha messo in luce un sistema di illegalità che faceva perno proprio sul ruolo di Fuoco ci sono anche la moglie del funzionario Maria Leonetti (53), dipendente del Comune di Cosenza, e il loro figlio Oscarmaria (29), anche lui impiegato all'Aterp. E ancora Francesco Bruno (50), dipendente Aterp; Sabina Barresi (55), architetto, già responsabile pianificazione al Comune di Cosenza; Ernesto Filice, ingegnere dipendente dell'Aterp e gli imprenditori, padre e due figli, Eduardo (64), Francesco (43) e Cosmo Staffa (48) che svolgevano sistematicamente lavori su incarico dell'Aterp. Coinvolte anche due guardie giurate in servizio all'Aterp, Giuseppe Porco (50) e Fabrizio Intrieri (38). Il sistema, con il coinvolgimento della criminalità organizzata, rendeva possibile - secondo quanto emerso dall'indagine - la realizzazione di ristrutturazioni di immobili abusivi che venivano trasformati in locali dove trovavano ubicazione esercizi commerciali. In questo contesto venivano affidati anche lavori di somma urgenza.

    Gli indagati
    Oscar Fuoco, 54 anni di Cosenza
    Oscarmaria Fuoco, 29 anni di Cosenza
    Maria Leonetti, 53 anni di Cosenza
    Giuseppe Porco, 50 anni di Cosenza
    Francesco Bruno, 56 anni di Aprigliano
    Pietro Mari, 63 anni di Torano Castello
    Sabina Barresi, 55 anni di Scordia (Ct)
    Giuseppe Marchese, 69 anni di Luzzi
    Fabrizio Intrieri, 38 anni di San Pietro in Guarano
    Raffaele Gentile, 66 anni di Cosenza
    Francesco Staffa, 43 anni Cosenza
    Eduardo Staffa, 64 anni di Mongrassano
    Cosmo Baffa, 48 anni di San Cosmo Albanese
    Ernesto Filice, 54 anni di Cosenza
    Tutti nell'ordinanza del GIP sono responsabili a vario titolo di reati di truffa aggravata, abuso d'ufficio, falsità materiale ed ideologica, rivelazione di segreti d'ufficio e corruzione

    12 immobili sequestrati e relativi indagati. Dodici immobili realizzati abusivamente sul suolo pubblicosono stati sequestrati ai seguenti indagati:
    Gaetano Nino Mazza, 42 anni di Cosenza, e la moglie Wanda Pesce di 44a anni, indagati per la realizazione di una recinzione delimitata da un cancello eletrico ed impianto d'allarme e vido sorveglianza realizzato a Serraspiga
    Luigi Abruzzese 27 anni di Cosenza indagato per la realizzazione di una recinzione delimitata da un cancello elettronico realizzato in Piazza Clausi-Schettini ai palazzi Aterp di Via Popilia
    Fioravante Bevilacqua 52 anni indagato per aver invaso i locali dell'Aterp a Piazza Clausi Schettini, alloggi in uso di tutto il condominio
    Pierina Pranno di 58 anni indagata per aver occupato arbitrariamente i locali in piazza F. Spezzano ai numeri 11,12,13 e 14 non ancora assegnati
    Giuseppe Petrone 54 anni indagato per aver occupato un locale Aterp in piazza XXV luglio al numero 9
    Mario Trinni, 41 anni indagato per aver invaso arbitrariamente la mansarda di proprietà dell'Aterp in piazza F. Spezzano n.2
    Romina Bevilacqua 33 anni, indagata per aver invaso arbitrariamente un area di suolo pubblico di proprietà dell'Aterp sita in piazza F. Spezzano n.3 realizzandovi sopra un immobile abusivo.
    Marcella Bevilacqua di 37 anni e il marito Antonio Bevilacqua 33 anni indagati per aver invaso arbitrariamente immobile di proprietà Aterp in Piazza Thurim 14
    Emiddio Lanzino, 33 anni, indagato per aver invaso arbitrariamente l'area di suolo pubblico di proprietà Aterp realizandovi sopra una veranda con accesso esclusivo al proprio immobile
    Vincenzo Bevilacqua 34 anni indagato per aver occupato arbitrariamente una porzione di suolo pubblico adbito averde pubblico in Piazza Santi Spiriti dove veniba realizzato sopra un box in lamiera.

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