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    Fondazione Campanella, dimissioni direttore condivise da Cda e lavoratori. Reazioni

     

     

    Fondazione Campanella, dimissioni direttore condivise da Cda e lavoratori. Reazioni

    29 nov 12 "Ho ricevuto le dimissioni del Direttore generale, Sinibaldo Esposito, al quale esprimo il mio profondo rammarico pur condividendo appieno le ragioni che lo hanno indotto a tale decisione". Lo afferma, in una nota, il presidentre del Cda della Fondazione Campanella, Paolo Falzea. "E' nota a tutti - aggiunge - la stima profonda che nutro nei confronti del dott. Sinibaldo Esposito, il cui operato, improntato a correttezza e senso di responsabilità, è stato sempre da me e dall'intero Cda pienamente condiviso. E' solo grazie alla collaborazione e all'unità di intenti di tutto il management che è stato possibile in questi anni garantire la continuità assistenziale ed i livelli occupazionali della Fondazione. Ho provveduto a convocare il Cda che si riunirà in serata anche all'esito del tavolo tecnico previsto per questo pomeriggio sul tema della Fondazione "T. Campanella". Nel caso in cui anche dalla riunione odierna non dovesse emergere una situazione chiara in ordine al futuro della fondazione, anche con riferimento alle risorse necessarie al suo funzionamento, le conseguenze potrebbero essere drammatiche". "Sia chiaro a tutti - dice ancora Falzea - che l'attuale situazione, che mette a repentaglio valori costituzionali quali il diritto alla salute, al lavoro, allo studio, alla ricerca scientifica, è diretta conseguenza della mancata individuazione da parte della struttura commissariale, così come previsto dal piano di rientro e ripetutamente sollecitato del tavolo Massicci, di un percorso chiaro che conduca la Fondazione Campanella a diventare Irccs oncologico privato".

    Direttori e lavoratori solidali. Tutti i direttori delle Unità operative della Fondazione Campanella, ad eccezione del prof. Oscar Tamburrini, in una nota, esprimono "piena solidarietà" al direttore generale, Sinibaldo Esposito, che ha reso noto di essersi dimesso, affermando di "comprendere le condizioni che ne hanno determinato una scelta cosi dolorosa". "Il dg Esposito - aggiungono - ha infatti operato con grande efficacia, competenza e dedizione. Per questo, ben conoscendo la sua determinazione, riteniamo che le sue dimissioni rappresentino un fallimento del progetto regionale e non del suo operato, che ha garantito in due anni di attività il raggiungimento di importanti obiettivi nel rispetto dei fini istituzionali della Fondazione. Apprendiamo, inoltre, con sconcerto ed amarezza dalla sua lettera di dimissioni, che questo atto rappresenta un gesto dovuto, in considerazione della insostenibile situazione indotta dalla confusione ed ambiguità degli atti promulgati dalla Struttura commissariale, nelle persone del Presidente Scopelliti, del gen. Pezzi e del dott. D'elia. Il perdurare di tale situazione di incertezza rende impossibile il prosieguo delle attività istituzionali che la Fondazione è chiamata a svolgere, pur di fronte all'emergere di una chiara volontà politica di sostegno alla Fondazione, come espresso da voto unanime alla mozione votata in Consiglio regionale del 26 novembre. Riteniamo che tali volontà siano assolutamente in linea con le aspettative delle migliaia di pazienti che attualmente trovano nella Fondazione Campanella una risposta alla loro esigenza di buona sanità e che ora potrebbero venire lasciati al proprio destino. E' incomprensibile l'atteggiamento a dir poco contraddittorio e di sdoppiamento con cui a fronte di una chiara volontà della politica e della società calabrese la struttura commissariale perduri in un comportamento ostruzionistico. Tale atteggiamento é chiaramente in contrasto con le più elementari esigenze di una sanità moderna e rispondente alle esigenze del territorio. La situazione che si è venuta a creare probabilmente cela una sottostante verità, mai palesemente dichiarata: lo scarso valore che viene attribuito nella nostra regione alla ricerca e ai giovani ad essa totalmente dedicati, che va valutata in termini di qualità ed innovatività". "E' altresì invariabilmente riconosciuto - aggiungono i direttori - il valore aggiunto della ricerca in termini di economia e di sviluppo in una terra che ha dato origine al pensiero medico e scientifico. Chiediamo quindi al dott. Esposito, pur comprendendo le ragioni del suo gesto, di recedere dalle sue dimissioni per tornare al nostro fianco in una battaglia per la sopravvivenza della Fondazione in nome dei nostri pazienti e che riteniamo essere in primo luogo una battaglia di civiltà". Sulle dimissioni di Esposito interviene il Comitato dei lavoratori della Fondazione Campanella, che esprime "amarezza per la decisione - si afferma - del nostro amatissimo Direttore generale. Siamo stati vicini in una lotta che purtroppo non ha portato nulla né in favore della Fondazione Campanella, né per la Sanità calabrese. Purtroppo la politica è talmente contorta e meschina che signori come il dottor Esposito ed i malati oncologici non possono assolutamente avere la meglio. Siamo dispiaciuti. L'abbiamo pregato di non dimettersi, consapevoli che questa è l'unica cosa che stavano attendendo da tanto. Abbiamo pianto ma il dott. Esposito ci ha rincuorati spiegandoci le motivazioni, in parte dette nel comunicato che egli stesso ha voluto scrivere. Non è giusto. A chi lo dovremmo dire? Al Presidente Scopelliti che ieri sera ci ha ricevuti e ci ha espresso la non volontà di Roma a tenere aperta la Fondazione Campanella (assolutamente falso!. Al sub commissario D'Elia, che continua ostile fino al midollo a inviare lettere a persone che hanno cercato in tutti i modi di salvare tale struttura; Al rettore, che sussurra piani strategici, ma che non può e non deve assolutamente firmare un protocollo d'intesa che segna la fine dell'Università Magna Greacia di Catanzaro; ai malati oncologici che domani non si sa se potranno continuare ad effettuare terapie presso questa struttura e né tanto meno chiediamo di venire a pretendere giustizia; ai consiglieri regionali, che hanno cercato di unirsi destra, sinistra e centro, per addivenire a qualcosa di concreto, conoscendo anche il muro di gomma della struttura commissariale. Basta. Avete vinto. Forse volevate la poltrona del Direttore generale? Forse volete far finta oggi di portare al sub commissario D'Elia una soluzione definitiva per la Fondazione Campanella? Basta. Abbiamo parlato con i sub commissari e sappiamo che non vogliono tenere aperta tale struttura. Forse gli accordi erano già stati presi a Roma. La mission era chiara fin dall'inizio. Volevano chiuderci".

    Chiappetta: Blocco farmaci intollerabile. "Da tempo ripetiamo che all'interno del sistema sanitario, in tanti anni, meccanismi illogici, clientelari, inefficienti ed inefficaci hanno di fatto prodotto una complessiva mostruosità, sia sul piano concreto che su quello finanziario. Una situazione rispetto alla quale l'unica cosa che si può dire è che la maggioranza e il governatore Scopelliti hanno avuto coraggio nell'affrontare con radicalità, ed in ossequio al piano di rientro, un complesso di problemi di straordinaria portata". E' quanto afferma, in una nota, il capogruppo del Pdl, Gianpaolo Chiappetta che interviene sulla vicenda della Fondazione Campanella. "Lo abbiamo fatto con forza e determinazione - prosegue Chiappetta - certi che il beneficio ultimo di un sistema sanitario moderno, funzionale ed economicamente sostenibile sia nell'interesse dei calabresi. La Regione ha dimostrato per intero e senza tentennamenti, la volontà di procedere nella direzione giusta, sta attuando per step il Piano di Rientro, ha già conseguito risparmi fino all'altro ieri quasi inimmaginabili; volontàpolitica e scelte tecniche hanno garantito il raggiungimento di importanti obiettivi ma oggi quanto accaduto con riferimento alla Fondazione Campanella è francamente inqualificabile. Quella struttura è stata individuata, con una decisione espressa senza differenziazioni dal Consiglio regionale, come fondamentale per garantire cure adeguate per i malati calabresi; una scelta dettata da ragioni evidenti ed anche economicamente chiare se solo si considera il dato relativo all'emigrazione sanitaria. La decisione dei subcommissari del blocco delle forniture dei farmaci e dei presidi terapeutici non sono un fatto tollerabile, bene ha fatto il direttore generale della Fondazione, Sinibaldo Esposito, a rassegnare le dimissioni richiamando l'attenzione su una situazione di assoluta illogicità; la Calabria ha una sua volontà, un suo rigore, una ormai riconosciuta capacità di invertire la rotta rispetto ad atteggiamenti passati. Possiamo certamente confrontarci su aspetti tecnici ma certo non consentiremo che un approccio poco attento produca soluzioni che sono peggiori degli eventuali problemi da risolvere. Il gruppo del Pdl, in un Consiglio regionale che ha avuto ed ha ben presente le strade da percorrere, è fermamente determinato non solo a seguire attentamente la vicenda ma anche e soprattutto a farsi promotore di ogni iniziativa utile a tutelare il diritto alla salute dei calabresi, il diritto al lavoro, allo studio, alla ricerca scientifica, ed a sostenere il futuro della Fondazione e dei suoi dipendenti"

    Scalzo: Fallimento di Scopelliti. "Apprendiamo della riunione che si sta svolgendo presso Palazzo Alemanni sulla delicata vicenda della Fondazione T.Campanella. Una riunione dalla quale verrà tracciato il destino della stessa Fondazione". Lo afferma, in una nota, il Comitato Scalzo sindaco. "Il nostro auspicio, più volte manifestato - si aggiunge - é quello di salvare questa struttura negli unici due interessi: anzitutto i degenti e pazienti che in questi anni hanno ricevuto assistenza che hanno fatto della Fondazione un punto di riferimento imprescindibile nella cura delle patologie oncologiche e nell'interesse delle centinaia di lavoratori che hanno continuato e continuano a svolgere il proprio lavoro con dignità e professionalità nonostante una situazione assolutamente deprecabile. Una Fondazione, lo abbiamo detto più volte, che ha pagato sin dalla nascita una gestione poco chiara da un punto di vista politico, definita dalla commissione Serra Riccio 'mostro giuridico'. Sul piano politico rappresenta forse il fallimento più alto del governatore nonché commissario ad acta alla sanità Scopelliti e dei suoi sub-commissari. Colpevole di non aver mai tenuto una linea dura e convinta nei riguardi della Campanella". "Apprezziamo il gesto, seppur tardivo - dice ancora il Comitato Scalzo sindaco - dell'ex direttore generale Esposito di dimettersi quest'oggi, segno di discontinuità e disaccordo con la linea del governatore Scopelliti bocciata a più riprese dal Tavolo Massicci. Un plauso anche al tentativo in extremis dell'ultimo Consiglio regionale di salvare l'Ente. Imprescindibile in tal senso un accordo tra l'Università e la Regione Calabria, nell'interesse soprattutto degli studenti e della rete assistenziale. Siamo convinti, una volta per tutte, che occorra davvero un piano serio sulla sanità cittadina e regionale volto a valorizzare le professionalità esistenti e le struttura che ormai da anni operano sul territorio rafforzando una coesione ed una collaborazione essenziale in un momento di piano di rientro prorogato per altri tre anni".

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